May 25, 2025

La decisione dell’amministrazione di realizzare  temporaneamente 30/40 stalli sul basolato di corso Garibaldi, ma anche la proposta di realizzare 100 parcheggi all’interno del teatro DiGiulio, o all’interno del liceo artistico Simone, come pure  in precedenza,  la riapertura sperimentale (!) al traffico di corso Garibaldi, l’ istituzione tutto l’anno della ZTL  in  viale regina margherita, costituiscono la dimostrazione evidente, che non solo non si ha contezza della dimensione del problema della sosta e della articolazione della mobilità urbana,  ma più in generale denotano l’assenza di una efficiente programmazione. Si  naviga a vista,  senza  un vero progetto di città.

Prevale  solo l’esigenza di dare il segno di una qualche vitalità.

 

Poco importa se non si va nella direzione tracciata da quel costoso piano della mobilità urbana adottato negli anni scorsi dalla giunta comunale e mai portato alla discussione ed approvazione nel  consiglio comunale,  che potrebbe costituire un riferimento importante, come base di un approccio sistematico, recuperando una discussione col territorio, le associazioni e i cittadini.

Purtroppo  in questa città l’approccio a questi problemi non è stato mai sistematico,  disegnando  e applicando piani di mobilità e di traffico, come previsto dalla legge 340/2000   e  dal codice della strada, ma in base a convincimenti personali del responsabile di turno.

Si è preferito procedere  con ordinanze sperimentali, peraltro mai verificate nei  loro   effetti sull’ambiente, sulla mobilità e sulla vita cittadina.

 

La passata amministrazione si è distinta proprio per questo modo di procedere, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, perché i problemi, le sofferenze relative alla  viabilità, all’inquinamento, alla sicurezza, al rumore, ecc.,  non sono stati  risolti per la semplice ragione, che non potevano esserlo con semplici modifiche alla viabilità e alla sosta,  stante il livello  di mobilità veicolare che interessa il centro urbano,  la limitatezza dello spazio a disposizione, la ristrettezza delle sue strade e dei suoi vicoli  pensati e realizzati  da una società antica,  lontana dal nuovo modello di viabilità  motorizzata.

 

Le più recenti rivelazioni ci dicono che in città entrano in media 62.000 vetture al giorno, la gran parte dalle ore 7 alle ore 20, con una media di circa 4.200 vetture/ora,   con punte di oltre 5.000  vetture/ora.

Nel centro urbano, in quello stretto fazzoletto di case e palazzi, in quel dedalo di strettoie che costituisce la rete viaria, entrano 41.000 vetture al giorno, 34.000 delle quali dalle ore 7.00 alle ore 20.00, con una media  2.700 vetture/ ora,  con punte di oltre 3.500 vetture/ ora.

Ma è significativo  il riscontro della differenza fra veicoli entrati ed usciti,  che nelle ore mattutine registra un accumulo di  2800/3000 vetture. Una cifra nettamente superiore rispetto alle attuali disponibilità di parcheggi esistenti, che genera intasamenti,  sosta selvaggia e un volume insostenibile di traffico parassita, che oltre a provocare maggior inquinamento e  effetti perversi sulla vivibilità cittadina, scoraggia le persone dal venire in centro.

Per questo si parla da anni, forse inutilmente considerata la debole iniziativa di questi anni in quella direzione, di  parcheggi sostitutivi di oltre 2000 posti auto, che dovevano intercettare il traffico in ingresso nel centro storico per mezzo di un sistema articolato di parcheggi  di interscambio, di lunga sosta, scoperti e insilati, che pure erano stati individuati nella loro collocazione territoriale.

Queste le cifre che meglio di tutti i ragionamenti descrivono una situazione insostenibile per l ‘attuale dotazione delle infrastrutturale urbana.

 

Non si riesce ancora a comprendere che sono necessari altri numeri, altre politiche, mai realizzate in questa città, che devono risultare compatibili col disegno complessivo  di mobilità e di  rivitalizzazione del centro urbano della città.

Questa amministrazione purtroppo, come quella precedente,  non ce la fa proprio, non riesce a sganciarsi dalle incrostazioni di una impostazione  culturale caratterizzata dell’improvvisazione, dimostra preferisce di continuare ad agire con interventi spot, basati esclusivamente sulla contingenza, senza il supporto di una visione globale, un disegno strategico che tenga conto sia degli obiettivi, sia delle necessità dei cittadini.

 

A questo punto crediamo,  che l’amministrazione abbia il dovere e la responsabilità di chiarire ai cittadini, senza giri di parole, le sue reali intenzioni.

Si tratta di capire, al di là delle tante parole, dove si vuole andare, quale progetto di città sta nella mente e nelle carte dei nostri amministratori o addirittura se realmente c’è un progetto di città. Questo è il vero problema!

 

Ma risulta incomprensibile,  senza senso, quella retorica  che spesso caratterizza  i passaggi di una cultura politica antica, che purtroppo ancora resiste e che  è dura a morire.

Si  esalta ogni giorno il valore della partecipazione dei cittadini, di voler  promuovere  decisioni partecipate sulle scelte strategiche della città,  di voler esplorare i bisogni dall’interno del tessuto urbano, attraverso i saperi, le  idee e le  speranze della gente, che vive da vicino i problemi,  ma si continua a procedere da soli o insieme a pochi intimi, nel chiuso di qualche stanza.

 

Queste le riflessioni emerse nel corso di un incontro nell’associazione Left Brindisi come contributo ad un più approfondito esame della situazione, che ha l’obiettivo di avviare una discussione più ampia con tutte le realtà, che operano e vivono nel centro storico, attraverso una serie di incontri pubblici,  aperti a  tutti i cittadini, per proporre  soluzioni,  per discutere le diverse problematiche ,che assillano il centro e che sono di ostacolo alla rinascita commerciale turistica e demografica del centro cittadino.

 

Una ricerca dal basso in linea con il moderno modo di amministrare introdotto dalla recente legislazione regionale ,  che stenta ad affermarsi in questa città, che va tuttavia inserita nel processo di formazione  degli obiettivi e delle scelte  di tutela e  valorizzazione  dei valori ambientali, storici e culturali  del PUG in formazione, finalizzati allo sviluppo sostenibile, alla riqualificazione del territorio, per contrastare  il consumo indiscriminato del territorio, che tanti danni ha provocato.

 

E’  necessario comunque  far presto. Non c’è più  molto tempo a disposizione.

 

 

Vincenzo Albano

 

4 Comments

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    aldo
    10 Febbraio 2015

    Con D.M. 02/11/1996 (G.U. n. 13 del 17/01/1996) il Ministero dei Lavori Pubblici, considerato che ai senzi dell’art. 36 del Nuovo Codice della Strada D.Leg. 30/04/1992 n.285, occorre procedere a pubblicare nella G.U. l’elenco dei comuni tenuti ad adottare il P.U.T. tra cui il Comune di Brindisi, come da elenco fornito dalla Regione Puglia con delibera 08/03/1995 sui comuni i inadempienti tra cui quello di Brindisi.
    Poiché per la redazione del P.U.T. è necessaria la presenza di personale qualificato e specializzato, inasistente nel Comune, in questi trenta anni si è cercato sempre di sopperire con provvedimenti saltuari e scollegati, alcuni dei quali in netto contrasto con le norme del C.d.S. come per i parcheggi a pagamento nel centro storico direzionale.

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      Francesco Q
      18 Febbraio 2015

      Il personale specializzato, ovvero “esperti in materia di piano del traffico (PUT)” fa parte di un Albo tenuto presso il Ministero, al quale il Comune deve attingere. Quindi nessun tecnico di zona se non quelli già facenti parte dell’Ufficio Tecnico del Comune. Il C.d.S. prevede anche che, se il comune non provvede alla redazione del PUT, il Ministero provvede direttamente alla sua elaborazione e realizzazione. Pertanto: tutti carenti, tutti insufficienti. Io ritengo che bisogna immaginare una città, specialmente il centro storico, limitata al traffico auto se non per lo stretto necessario, evitando la realizzazione di autosilo per non incentivarne l’afflusso.

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    aldo
    10 Febbraio 2015

    Venuti meno i parcheggi di Via Del Mare e Regina Margherita, è emersa la necessità che il nuovo piano parcheggi rispetti le norme del Codice della Strada, in particolare nel centro direzionale, ritenuta zona di particolare rilevanza urbanistica, ove vige la facoltà di riservare spazi di sosta ai soli residenti, tutte le altre agevolazioni sono abusive è tolgono la possibilità della rotazione dei veicoli dei cittadini negli stalli blu a tale scopo realizzati.

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    aldo
    27 Febbraio 2015

    FRANCESCO dai uno sguardo sempre su Brundisium.net del 05/10/2012 l’articolo con oggetto: Lo sconvolgimento del traffico cittadino.