L’incontro odierno con il Ministro Urso è stato assai deludente e infruttuoso, specialmente per tutti i lavoratori dell’indotto e della filiera della chimica del petrolchimico di Brindisi.
Il Ministro ha ribadito anche oggi quanto già detto in Prefettura il 16 aprile scorso, e cioè che al MIMIT non è pervenuta alcuna segnalazione o difficoltà da parte delle imprese dell’appalto.
Appare incredibile che il Ministro si trinceri dietro questa affermazione per difendere un protocollo, quello con Eni Versalis, che continua a non convincerci, ed oggi ancora di più. Regione Puglia ha inviato un documento ad integrazione del protocollo, che è stato anche il frutto del confronto con le organizzazioni sindacali presenti, con Confindustria e con CNA di Brindisi. Cosa ne ha fatto di questo documento?
Ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro!
In occasione dell’incontro in Prefettura del 16 aprile, la CGIL di Brindisi ha consegnato, con le altre sigle autonome, un corposo dossier al Ministro e al Prefetto, contenente, tra gli altri documenti, anche le indicazioni condivise con Regione Puglia e l’elenco dettagliato delle aziende dell’indotto, circa 40, e il numero dei lavoratori interessati, circa 1.600.
Il giorno dopo, le associazioni delle imprese hanno risposto al Ministro, denunciando la mancanza di coinvolgimento all’incontro e ribadendo la forte preoccupazione per il futuro.
Quanto sta accadendo sembra sempre più simile a quanto già accaduto da settembre 2023 per la Centrale di Cerano.
In pochi mesi i lavoratori della Centrale sono passati da circa 1.200 a circa 400, con una modalità del «va tutto bene» che cancella di fatto l’esistenza di manodopera, di professionalità, di persone in carne ed ossa. Ed è quanto già si sta verificando anche nel petrolchimico: tutti i contratti precari, a termine, non vengono rinnovati, e questo è il primo colpo al lavoro!
Non solo, oltre al mancato rinnovo dei contratti, tanti lavoratori sono strati trasferiti in altri siti italiani. Un ulteriore colpo all’economia del territorio.
Di questo passo il tema si sposterà dal MIMIT al Ministero del Lavoro, gestendo solo la parte legata agli ammortizzatori sociali. E questo, per il nostro territorio, significherà una sconfitta complessiva per il futuro industriale, per il lavoro, per il PIL provinciale, per la qualità della vita.
Continueremo a vigilare e a mantenere alta la guardia, sollecitando Regione Puglia e organizzazioni datoriali nell’andare oltre Eni e ricercare un investitore capace di acquisire e rilanciare la chimica di base, garantendo occupazione e rispetto ambientale.
La Segreteria CGIL Brindisi
Il Coordinamento Industria
No Comments