La Pasqua brindisina si consumerà senza modifiche al piano sosta, nonostante una delibera approvata dall’intero Consiglio Comunale a fine marzo prevedesse importanti cambiamenti, tra cui la sospensione del pagamento tra le 14 e le 16.
Il caso è riesploso nei giorni scorsi durante la commissione Lavori Pubblici, accendendo il confronto politico tra maggioranza e opposizione.
Il sindaco Giuseppe Marchionna ha ammesso che gli uffici comunali stanno ancora lavorando alla predisposizione della delibera di giunta, necessaria per rendere effettive le modifiche. Nel frattempo, ha riferito che il dirigente del settore Urbanistica avrebbe dato “indicazioni” alla Brindisi MultiServizi di non considerare a pagamento la fascia oraria 14-16, evitando quindi sanzioni.
Una dichiarazione che ha suscitato la dura reazione dei consiglieri Diego Rachiero (Attiva Brindisi) e Alessio Carbonella (Partito Democratico), che hanno diffuso un comunicato stampa congiunto in cui si legge:
“Prendiamo atto con sconcerto delle dichiarazioni del Sindaco. Come frequente in questa Amministrazione, la toppa rischia di essere più grave della falla”.
Secondo i consiglieri, l’“avvio informale” delle nuove disposizioni sarebbe irrituale e impraticabile a livello amministrativo, generando confusione tra residenti e, soprattutto, non residenti, che si trovano di fronte a una segnaletica verticale ancora ancorata alle vecchie regole.
Non meno delicata è la questione delle sanzioni eventualmente comminate nella fascia oraria 14-16 dopo l’approvazione della modifica da parte del Consiglio: “I cittadini sanzionati – scrivono Rachiero e Carbonella – sarebbero legittimati, sulla base delle parole del Sindaco, a chiederne l’annullamento”.
La vicenda mette nuovamente sotto i riflettori i ritardi amministrativi e la gestione confusa della macchina comunale, con l’opposizione che chiede trasparenza e chiarezza. “Attendiamo che l’Amministrazione voglia fare chiarezza in una situazione – concludono – che da responsabilità esclusiva degli Uffici rischia di tramutarsi nell’ennesimo garbuglio della politica”.
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