Negli anni scorsi, ma anche in quest’ultimi mesi, ho più volte portato all’attenzione dell’Amministrazione Comunale la preoccupazione di numerosi nostri concittadini, che reclamavano il proprio diritto alla sicurezza, revocata in dubbio dalla situazione di estremo degrado esistente in Piazza del salento, nel quartiere Commenda. Ridotta oramai in condizioni pietose.
In quelle circostanze ho cercato di rappresentare l’amarezza di chi non aveva trovato nella pubblica amministrazione un interlocutore attento alle loro preoccupazioni e sollecito nel soddisfare i bisogni di sicurezza e di tranquillità, messe a rischio dal pavimento della piazza danneggiato in moltissimi punti, dalle numerosissime buche e rigonfiamenti, dalle tantissime piastrelle divelte, lesionate, inclinate, che causano seri problemi di equilibrio ai temerari frequentatori della piazza, dalle quattro panchine eliminate da tempo mai sostituite, dalla Fontana centrale marrone scuro, ricoperta completamente di melmadalla Fontanina dell’acqua non funzionante. Ma anche dai cordoli dissestati, dall’asfalto della carreggiata e delle strade circostanti la piazza danneggiato, con molte buche. Un vero e proprio inferno che non ha destato alcun interesse da parte del Sindaco e dell’assessore competente.
Nel frattempo, la situazione è peggiorata. A quelle esistenti da lungo tempo, si sono aggiunte altre situazioni di sofferenza.
Una costante inerzia che desta non poche perplessità sulla reale capacità della struttura comunale di essere all’altezza dei bisogni della gente, a causa di quello che viene percepito come un evidente deficit di capacità di direzione, di organizzazione, uomini, mezzi e del sistema di controllo del territorio, che sarebbe necessario riorganizzare con urgenza.
Nondimeno, quella che è mancata in questi ultimi anni, credo sia stata la cultura dell’attenzione al cittadino, ai suoi bisogni, alle sue esigenze, praticata e confinata quasi esclusivamente nelle parole, nelle tante promesse, elargite specialmente nei periodi elettorali, che ha contribuito a determinare un diffuso senso di sfiducia dei cittadini nella capacità di reale rappresentanza dell ‘ Amministrazione Comunale, di essere all’altezza del proprio ruolo e dell’impegno assicurato nel suo programma elettorale.
Per questo, se si vuole effettivamente tentare di ricostruire quel rapporto di fiducia, non è più rinviabile la realizzazione di una nuova municipalità, di una nuova cultura dell’amministrare, che metta effettivamente al centro dell’interesse dell’amministrazione comunale la Comunità , che li faccia uscire finalmente dall’ isolamento delle aule comunali in cui si sono rinchiusi da tempo, per avventurarsi nella città, fra i cittadini, per ascoltarli, per toccare con mano i loro bisogni .
Sperimentando, come hanno fatto da tempo in tantissime altre città, un nuovo terreno di partecipazione, di ascolto e di confronto continuo con il cittadino, che dia conto e visibilità dell’attività svolta e dei risultati reali conseguiti in termini di efficacia sociale degli interventi effettuati, affinché egli possa consapevolmente valutare la corrispondenza fra il suo sistema di bisogni e le risposte che vengono fornite in termini di qualità, efficienza e coerenza con gli obiettivi dichiarati.
Spero che le mie, come quelle di tante cittadini, non siano, ancora una volta, parole affidate al vento, come purtroppo è avvenuto in altre circostanze.
Ne va della sicurezza e della tranquillità dei cittadini.
E’ sempre più difficile e faticoso vivere nell’indifferenza di chi deve provvedere e non lo fa.
Vincenzo Albano
