Fa male apprendere che la città di Brindisi potrebbe restare fuori dai Giochi del Mediterraneo.
Le gare della importante manifestazione si svolgeranno a Taranto, a Ginosa, a Martina Franca, a Crispiano, a San Giorgio Jonico, a Lecce e a Fasano.
Ma a Brindisi si rischia di no.
Anche se sul sito dei Giochi del Mediterraneo, Brindisi e la New Arena sono ancora tra le sedi delle competizioni ( https://taranto-2026.it/categoria_impianti/competitivi/ ), si lascia trapelare che gli eventi potrebbero traslocare verso un’altra struttura.
Fin quando ho avuto l’onore di rivestire l’incarico di assessore comunale allo sport ed all’impiantistica sportiva gli accordi erano ben altri.
Brindisi e la New Arena sarebbero state sedi dei giochi (anche senza la presenza ufficiale del basket) e, in virtù di questo, all’amministrazione comunale sarebbero stati affidati circa 10 milioni di euro da investire in opere di urbanizzazione e nell’adeguamento funzionale degli impianti sportivi di sua proprietà.
In accordo con la Regione, con il Coni, con il Governo, con i parlamentari locali e con altre personalità influenti nell’organizzazione dei Giochi avevamo deciso di impegnarli per potenziare la viabilità stradale, implementare servizi e migliorare gli impianti di proprietà comunale come, ad esempio, la New Arena o il Fanuzzi.
Nessuno aveva mai sollevato il problema che il project financing della “New Arena” costituisse un ostacolo insormontabile per far sì che i fondi dei Giochi fossero utilizzati anche per servizi, dotazioni e infrastrutture a servizio di quello specifico impianto.
D’altronde, anche se per un tot numero di anni, sarà gestito dal soggetto vincitore del PPP, la New Arena sarà pur sempre una struttura di proprietà comunale.
E d’altronde, lo stesso tipo di investimento pubblico-privato è in essere sullo stadio di Via del Mare e non vedo perché Brindisi rischi di restare con le pive nel sacco mentre Lecce avrà i Giochi e l’assegnazione dei fondi ad essi relativi!
Misteri.
Come è un mistero che oggi si rischi di restare fuori da tutto mentre pochi mesi fa, in un autorevole convegno organizzato a Taranto alla presenza del Presidente del CONI Giovanni Malagò e di tante altre personalità politiche e sportive, “Brindisi e la sua nascente New Arena” erano state definite “parte integrante e fondamentale nell’organizzazione dei giochi” ( https://www.newbasketbrindisi.it/…/il-project…/
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10159350260168666&id=74217848665&sfnsn=scwspwa )
Al di là della circostanza che i Giochi del Mediterraneo possano servire a rendere più fruibile e confortevole anche la New Arena (e, come concordato pochi mesi fa anche con il Governo di centrodestra, a renderne più efficente la sua realizzazione), resta l’amarezza che oggi si voglia far intendere che sia in dubbio addirittura la partecipazione della città di Brindisi alla kermesse internazionale.
Non voglio credere che le diatribe politiche possano azzerare i risultati conquistati nei mesi scorsi dalla città di Brindisi, ma sono abbastanza scafato da comprendere che, in politica e in comunicazione, la ricetta di creare un problema e venderne la soluzione rappresenta una delle tecniche di maggior successo applicate alla gestione del consenso. Risulta utile, soprattutto, quando si è costretti a giocare in difesa comprendendo che il miglior risultato ottenibile è inferiore o uguale alle aspettative dei cittadini.
I fatti dicono che quando è terminata la nostra esperienza amministrativa Brindisi e la New Arena erano ancora sede dei Giochi del Mediterraneo ed il Comune avrebbe incassato circa 10 milioni di euro.
Ed è il minimo che ci si attende da chi si è proposto sostendendo di essere in grado di cambiare in meglio lo stato delle cose.
Sono convinto che nessuna antipatia o divisione politica debba avere cittadinanza quando in gioco ci sono gli interessi di Brindisi.
Tutti insieme, ognuno per la propria parte, abbiamo il dovere far valere gli accordi ed i risultati già raggiunti qualche mese fa.
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