“La scelta di destinare anche il Pronto soccorso di Ostuni ai pazienti Covid è una scelta di sicurezza per i cittadini ostunesi e non solo, che andava in verità assunta sin da quando l’intero ospedale è stato destinato ai pazienti Covid. Più che protestare bisognerebbe dunque segnalare la tardività della decisione”. Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Partiamo col dire che con l’elezione dell’ospedale a presidio Covid, il Pronto soccorso stava funzionando solo per le piccole consulenze e non per le malattie importanti. I casi più gravi erano già centralizzati a Brindisi, compresi i pazienti Covid. Questo tipo di organizzazione faceva derivare un circolo vizioso e inutile. Faccio un esempio. Un paziente Covid, anche ostunese, era trasportato a Brindisi per poi essere poi portato nei reparti Covid di Ostuni qualora non risultasse necessaria la terapia intensiva.
Aver deciso di tenerlo in funzione per piccole consulenze no-Covid è stato dunque un errore, in termini di efficienza e di ragionevolezza.
Certo, tutti noi speriamo che nel più breve tempo possibile termini lo stato di emergenza, perché l’intero presidio possa tornare alla sua ordinaria attività.
Invito pertanto tutti i profeti di sventura a prendersi una pausa, considerato che di sventure ne abbiamo già una in corso e che faremmo volentieri a meno dell’intralcio che deriva da tali vaticini, in termini di fiducia della popolazione”.
Nota del Consigliere regionale del Pd, Maurizio Bruno.
“Per quanto sia comprensibile il malcontento di tanti cittadini, la decisione dell’Asl di Brindisi di destinare anche il Pronto Soccorso di Ostuni ai pazienti Covid, non può che essere supportata e condivisa.
E’ una questione di sicurezza e protezione proprio verso i cittadini di Ostuni. E verso tutti i pazienti.
Detto questo però una simile scelta non può prescindere da una più generale organizzazione dei presidi del territorio.
Se da oggi verrà meno il Pronto Soccorso di Ostuni, significa che tutta quell’utenza – come già in parte accade – si riverserà ogni giorno sui nosocomi di Francavilla Fontana e Brindisi.
Per i Pronto Soccorso di queste strutture insomma il carico, già pesante, si aggraverà ulteriormente di altri pazienti. E la logica conseguenza di questo non può che essere il rafforzamento degli stessi presidi sanitari.
Spero quindi in una veloce riorganizzazione sia del Pronto Soccorso di Francavilla Fontana che di quello di Brindisi, oltre che in un rafforzamento del personale dell’ospedale Covid di Ostuni che dovrà affrontare anch’esso una maggiore pressione a causa di una terza ondata che preoccupa ogni giorno di più.
Tutto questo affinché gli operatori sanitari non vadano ancora più in affanno e affinché si offra all’utenza il miglior servizio che possa essere reso in un momento tanto difficile e delicato”./comunicato
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