May 12, 2025

Di seguito riportiamo integralmente la nota sindacale nr.153 odierna a firma del Segretario Nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia Francesco Pulli, inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ed agli Organi istituzionali Regionali e Provinciali.

 

Signor Presidente del Consiglio,
scrivo per rappresentarLe le problematiche inerenti la sicurezza e l’ordine pubblico nella provincia di Brindisi.
Giorni fa al teatro Verdi cittadino è andata in scena l’ennesima debacle della locale classe politica che codardamente ha declinato ogni responsabilità sul declino della nostra terra e si è nascosta dietro disquisizioni sociologiche.
Tutti gli intervenuti hanno reclamato a gran voce sicurezza e tante sono state le parole lusinghiere ed encomiabili per le forze dell’ordine. Lo stesso Procuratore Distrettuale Antimafia, che da diversi anni richiama tutti affinché si presti la dovuta attenzione all’escalation criminale, si è soffermato su come la malavita stia virando nelle proprie metodologie di attacco.
I dati statistici possono essere letti in diversi modi e quelli della criminalità del Salento evidenziano, per gli addetti al settore e per gli attenti analisti, che il “silenzio” omertoso é dilagante nella comunità.
Mi preme sottolinearglielo perché il “silenzio” é l’unità di misura attraverso cui si saggia il consenso verso la malavita, purtroppo ormai sempre maggiore. Le nuove consorterie, in buona sostanza si sono sostituite allo Stato e, come un ente benefico, assicurano l’essenziale alla povera gente.

É superfluo spiegarLe che il comune cittadino non percependo la presenza di uno Stato forte è facilmente portato a ripiegare su chi gli garantisce un senso di “protezione” e gli permette di sopravvivere.

E l’evento al teatro Verdi, disertato dall’intera comunità, è stato il tangibile segno della disaffezione della gente di questo territorio verso lo Stato, ormai sentito troppo lontano, irraggiungibile.
In altre parole, si sta concretizzando una preoccupante regressione culturale che noi, uomini dello Stato, non possiamo ignorare.
Ben venga la risposta del Governo circa un possibile progetto legislativo che consenta ai Sindaci una serena amministrazione delle comunità locali. E ben venga anche la precisa affermazione della necessità di partecipazione di tutti gli attori del progetto sicurezza nel sostenere le forze dell’ordine. Però, accanto a ciò si è data una sterile lettura degli organici presenti in questa sede, fornendo all’opinione pubblica delle informazioni incomplete, pur di giustificare la prossima azione di chiusura e declassamento di alcuni uffici.
Non è stato detto che quei numeri sono rapportati ad organici del 1991 e, che sempre da quel numero originario sono stati attinti quei poliziotti che hanno dato vita al Commissariato di Mesagne, istituito in un momento successivo.
Abbiamo sentito giustificare il taglio degli uffici con la cd. ottimizzazione delle risorse per un maggior rendimento.

Ma, Signor Presidente quale maggior rendimento se a Brindisi la nostra età media sfiora i 50 anni e solo un miracolo potrebbe farci ringiovanire?! Il problema è che si continua a non guardare con occhi vividi ma solo con quelli dell’arido ragioniere, a non voler far aderire i dati statistici all’effettività di questo territorio o, più semplicemente a volerli leggere con una lente distorta per poi veicolarli alla platea a sostegno dei ridondanti slogan quali razionalizzazione, tagli alle spese e ai consumi.
Gli attentati a rappresentanti istituzionali, gli esercizi pubblici e commerciali martoriati da continue rapine, il continuo aumento della disoccupazione non sono sufficienti a farLa recedere dal progetto?
Bisogna avere la capacità di rapportare quei dati alla nostra realtà e non trincerarsi dietro laconiche pacche sulla spalla, bisogna avere il coraggio di osare, di elevare la Questura di Brindisi al pari di quelle dell’intera regione Puglia.
Solo con l’arrivo di risorse umane si potrà consentire allo Stato di riconquistare il controllo del territorio e al cittadino comune, all’artigiano, al coltivatore, alla imprenditoria locale e straniera di ricominciare a credere in uno Stato che li tuteli, presente e proiettato seriamente ad una rivoluzione copernicana.
Attualmente, purtroppo, assistiamo ad una politica deficitaria ed assente, oltremodo imperativa per quanto attiene il taglio delle risorse e dei presidi di polizia.

 

Sicuramente Signor Presidente, nel Suo coraggioso piano di rivisitazione è mal consigliato poiché costoro sono completamente scollegati dalle reali esigenze della gente e non hanno ancora percepito che il vero volano dell’economia passa per la tutela della sicurezza. Solo dove esiste sicurezza può esistere economia, lavoro, progresso e futuro per i nostri figli e per le generazioni a venire.
Dopo anni in mano a consorterie mafiose, Brindisi stava cominciando a vedere gli albori di una cultura della legalità, ma oggi questa città è in ginocchio e rischia di cadere agonizzante a terra.
A Brindisi chiuderanno i battenti gli uffici della Polizia Postale e la Squadra Nautica, nonostante i successi conseguiti nel contrasto ai reati informatici ed alla pedo-pornografia online, nonché i tangibili segni della lotta al contrabbando.
La Stazione Ferroviaria è una bomba innescata in pieno centro cittadino per il materiale esplodente che vi staziona e transita quotidianamente.
Questo grido di “allarme” non è frutto di incubi notturni ma è quanto è emerso in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Pare, a dir poco, illogico che gli stessi addetti al mestiere pongano l’accento sulla pericolosità e poi essi stessi siano smentiti dai Suoi collaboratori.
Con i pochi uomini presenti e il prossimo declassamento la Polizia Ferroviaria non riuscirà più a garantire la dovuta vigilanza a quello scalo e neanche agli utenti di transito nelle ore serali che sono costretti a stazionare insieme a vagabondi e diseredati.
La Polizia Stradale non ha personale sufficiente per coprire arterie stradali di competenza e spesso, gli incidenti stradali devono essere rilevati dall’unica Volante presente, costretta quindi a lasciare scoperta la città.
La Polizia di Frontiera, nonostante i dati in continuo aumento del traffico aereo presente nel Salento e il turismo d’elite straniero, ben noto alle cronache rosa, è ormai senza ufficiali di polizia giudiziaria ed infine, i Commissariati di Pubblica Sicurezza di Ostuni e Mesagne carenti di risorse umane e mezzi, rocambolescamente cercano di contenere una malavita strisciante ed infiltrante.
Eppure il personale della Polizia di Stato di questa provincia, nonostante la presenza del CARA-CIE e di varie strutture alloggiative per i migranti, con tutte le problematiche ad esse connesse, deve soddisfare anche le richieste di altre Questure ed andare aggregati in altre sedi. Questi stessi colleghi poi sono impiegati nel provvedere alla gestione dell’immigrazione clandestina e svolgere le operazioni Mare Nostrum. E sempre gli stessi colleghi, con pochissime ore di sonno, all’indomani li troviamo impiegati in ordine pubblico per estemporanee manifestazioni di disoccupati, allo stadio, agli incontri di basket, dietro le scrivanie a smaltire i fascicoli che nel frattempo si sono accatastati, dietro lo sportello a contatto con l’utenza.
A stento si riesce a metter su strada due equipaggi di Volanti e gli uffici investigativi lamentano il continuo arrancare per assicurare in tempi celeri, con i mezzi e gli uomini a disposizione, i responsabili di delitti all’autorità giudiziaria e dare sollievo, benché per poche ore, alla collettività. Ancor più preoccupante, è la difficoltà di questo personale nel “tramandare” le conoscenze del territorio e dei suoi personaggi, le tecniche di investigazione pura, il loro bagaglio esperienziale alle giovani leve, stante l’inesistenza di un adeguato turn-over.
Ovviamente l’Amministrazione, in questo continuo deperimento, in primis deve assicurare i servizi istituzionali a discapito di altri settori che col passar del tempo incidono negativamente sull’intera comunità.

 

Ciò detto, di certo le Autorità provinciali di pubblica sicurezza potranno fornirLe tutti i chiarimenti, che mi auguro Lei chiederà, circa le reali condizioni del grave disagio della Polizia di Stato di Brindisi e di quello della società civile.
É sconfortante dirLe che alcuni parlamentari di questo territorio andrebbero “rottamati”,usando un termine a Lei molto caro, perché troppo lontani e ciechi alle reali esigenze dei loro stessi elettori.

Cordialmente, un servitore dello Stato.

Segretario Nazionale SAP
Francesco Pulli

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