April 30, 2025

Riceviamo dall’Avv. Pasquale Rizzo e pubblichiamo integralmente una comunicazione inoltrata con PEC ai Comuni di San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Cellino San Marco relativa al progetto dei lavori di ammodernamento degli impianti di pubblica illuminazione ricadenti nel territorio dell’Unione dei Comuni “Valesio”.

S. Pietro Vernotico, li 10.04.2016
A Sindaco, Responsabile Ufficio Finanziario, Revisore dei Conti, Segretario, Presidente del Consiglio
dei Comuni di San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Cellino San Marco
Progetto lavori ammodernamento impianti di pubblica illuminazione ricadenti nel territorio dell’Unione dei Comuni “Valesio”. Por Puglia 2000/2006 misura 5.2 Azione 5 . Riconoscimento debito fuori bilancio. Azioni da intraprendere per ottenere ristoro somme dovute tanto al Comune di San Pietro Vernotico che agli altri Enti; verifica legittimità atti e riscontro responsabilità Rup Ing. Michele Zaccaria, progettisti e direttori lavori (ing. Degli Atti e Arch. Vincenzo Bracciale)

Il 21.12.2006 l’Unione dei Comuni Valesio composta da Brindisi, Torchiarolo, Cellino San Marco e San Pietro V.co, nell’ambito dei bandi Por Puglia 2000/2006 misura 5.2 proposti dalla Regione Puglia, veniva inserita con determina 610 del 21.12.2006 al 30° posto in graduatoria tra gli ammissibili a finanziamento per €.482.335,08 (venivano finanziati i progetti arrivati al terzo o quarto posto di quella graduatoria); lo stesso giorno, con determina 614, l’Unione dei Comuni predetta ottenne un finanziamento pari ad €.217.664,92 riveniente da fondi PIS (inizialmente destinati a Brindisi, Comune questo poi risultato, in quanto capoluogo di Provincia, non finanziabile) e ciò sempre sulla stessa linea progettuale (misura 5.2 azione 5). Ben tre giunte si sono succedute (nel 2007 con Rollo Sindaco, Angeletti, Argentieri, Guerra, Marasco, Massafra, Mingolla, Norandini; nel 2008 con Rollo, Argentieri, Solazzo, Protopapa, Mingolla, Guerra, Marasco e Pecoraro; nel 2009 con Rollo, Argentieri, Solazzo, Guerra, Esposito, Politi, Giordano Pennetta) mantenendo sempre l’Ing. Zaccaria quale Rup e coordinatore sicurezza in fase di esecuzione dei lavori. Si è proceduto dapprima ad affidare la progettazione esecutiva e direzione lavori agli Ing. Degli Atti e Arch. Vincenzo Bracciale con semplice comparazione di curricula (ciò si evince dalla determina di affidamento); successivamente si è proceduto ad appaltare i lavori alla ditta De Angelis Costruzioni Srl che ha ultimato gli stessi ricevendo quanto previsto. Sin qui sembra un normale contratto per la realizzazione di opera pubblica se non fosse per il grossolano errore commesso di aver avviato la procedura senza copertura di spesa. A ben vedere, infatti, si è dato seguito ai lavori progettuali mai finanziati per €.482.335,08 (quelli di cui alla det. 610 considerati solo ammissibili a finanziamento ed inseriti in posizione non utile in graduatoria), nel mentre non si è dato seguito al progetto finanziato con i fondi PIS di minor importo pari ad €.217.664,92. I lavori, nonostante ciò, vengono eseguiti anche in Torchiarolo e Cellino San Marco, ed il Comune di San Pietro V.co, individuato come capofila nell’ambito dell’unione dei Comuni, anticipa tutte le somme (e quindi anche quelle relative ai lavori eseguiti sul territorio degli altri comuni) per un importo complessivo, come da rendicontazione prot. 5107 del 2013 a firma Ing. Zaccaria, pari ad €.349.198,00. Per opportuna conoscenza si rimarca che a seguito di regolare avvio dei lavori l’Ing. Zaccaria chiede subito alla Regione il 7% di acconto come previsto da disciplinare: somma naturalmente mai erogata. Quando l’Ing. Zaccaria cerca di inserire i dati sul sito MIRWEB della Regione, non gli è consentito l’accesso per cui scrive in Regione sorpreso del fatto che sul sito invece di trovare come importo finanziato €.482.335,00 vi è indicato €.217.664,00 circa (del resto era l’importo effettivamente finanziato). Nessuno si preoccupa di approfondire il problema, o si chiede perché non arrivano i soldi nonostante siano state effettuate le rendicontazioni, ma, nel frattempo, si adottano atti gestionali e di direttiva da parte della Giunta, si va avanti con i lavori e si continua a pagare sino ad aprile del 2009 quando si paga l’ultimo stato di avanzamento lavori. Il 19.2.2010 (Sindaco Rollo) arriva un sollecito al Comune con il quale si chiede il rendiconto del progetto ex PIS mai avviato, stante la chiusura della linea di finanziamento, rimarcando che decorso il termine assegnato non sarebbe stato possibile richiedere alcun rimborso. Naturalmente la Regione si aspettava il rendiconto del finanziamento di €.217.664,92 e non quello di €.482.335,08 ma nessuno affronta il problema od invia rendiconti di sorta.
In tale contesto si evidenzia che, a parere dello scrivente, l’affidamento della direzione lavori e progettazione esecutiva non è stato eseguito nel rispetto della legge atteso che a fronte di un affidamento pari ad €.66.529,48 (importo effettivamente corrisposto ai due tecnici) era necessario attivare procedure non già di valutazione dei curricula ma di comparazione anche economica. Inoltre secondo il Tuel e le norme di contabilità è nullo qualsivoglia affidamento effettuato in assenza di copertura finanziaria, come nella fattispecie, benchè, giova rimarcarlo, nei limiti in cui vi è stata utilità per l’Ente il debito fuori bilancio può ottenere un riconoscimento (utilità che è difficile trovare per l’intero ammontare dell’importo pagato ai tecnici atteso che, qualora dovesse risultare che non è stato seguito un procedimento volto a ridurre i costi da pagare agli stessi effettuando una procedura di gara, il maggior onere non potrà essere oggetto di riconoscimento e deve quindi essere restituito ai Comuni interessati. Inoltre il Comune di San Pietro V.co non può riconoscere utilità in quota percentuale superiore di quanto allo stesso riferibile).
Alla luce di quanto sopra, nella qualità di Consigliere Comunale del Comune di San Pietro Vernotico nonché di cittadino della predetta comunità, tenuto conto del fatto che:
1) un debito fuori bilancio per essere approvato deve avere diversi requisiti tra i quali vi è anche l’utilità per l’Ente;
2) non vi può essere utilità per il Comune di San Pietro Vernotico nel riconoscere spese per lavori eseguiti sul territorio dei Comuni di Torchiarolo e Cellino San Marco, nel mentre ogni Comune può riconoscere l’utilità derivante dai lavori eseguiti sui rispettivi territori;
3) il Comune di San Pietro Vernotico ha anticipato somme anche per i lavori eseguiti su altri Comuni (Torchiarolo, per quale che si desume dagli atti, per un valore quantificabile nel 33,93% del totale e Cellino San Marco nel 18,78% del costo dell’intervento per quel che consta allo scrivente) ed a tutt’oggi non ha ottenuto il dovuto rimborso;
4) l’affidamento dei servizi è stato eseguito con modalità illegittime in quanto la procedura seguita non era quella imposta dalle norme al tempo applicabili. Inoltre, in assenza di copertura finanziaria, l’affidamento deve ritenersi nullo, competendo poi ai tecnici agire nei confronti di chi ha in maniera non conforme alla legge proceduto ad affidare lavori in assenza di delibera di finanziamento. In ogni caso le somme spettanti ai tecnici potrebbero essere riconosciute solo nei limiti di quanto avrebbe potuto ottenersi a seguito di procedura di affidamento effettuata nel rispetto della legge;
5) il sottoscritto, nella qualità di Sindaco del tempo (2010-2015), ha avviato interlocuzioni presso la Regione (che ha difficoltà a finanziare oggi somme per lavori già eseguiti sin dal 2009), ed ha sollecitato gli Enti limitrofi con note prot. 6998 del 2.4.2013 e nr. 21117 del 14.10.2013 al pagamento di quanto dovuto, senza ottenere alcun riscontro;
6) gli Uffici Regionali avevano manifestato la possibilità di valutare l’utilizzo di risorse residue, seppure con le predette criticità, ma a tutt’oggi nulla è stato deciso per cui si appalesa la necessità di regolarizzare le partite contabili;
il sottoscritto con la presente pone a conoscenza ulteriormente, ove non già noto
I Sindaci dei Comuni di San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Cellino San Marco, I segretari Comunali, I responsabili degli uffici finanziari, I revisori dei Conti, I Presidenti dei rispettivi Consigli Comunali di quanto sopra, invitandoli e diffidandoli (ognuno per quanto di competenza rispetto ai ruoli ed alle funzioni) a:
a) informare ogni singolo Consigliere Comunale del contenuto della presente al fine di consentire, come per Legge, ai singoli Consigli Comunali, previa predisposizione dei relativi atti deliberativi, la discussione sulla necessità e/o opportunità di procedere all’approvazione dell’atto di riconoscimento del debito fuori bilancio per l’importo (salvo errori ed omissioni) di €.165.135,74 con riferimento al Comune di San Pietro Vernotico, €.118.482,88 con riferimento al Comune di Torchiarolo ed €.65.579,38 con riferimento al Comune di Cellino San Marco, oltre interessi al tasso legale da riconoscere al Comune di San Pietro Vernotico dalla data di pagamento delle singole voci come rendicontate, od i minori importi in relazione a quanto specificato nel successivo punto b);
b) avviare e predisporre ogni atto deliberativo e/o determina necessaria al fine di chiedere la restituzione di somme erogate in virtù di procedimenti di affidamento che dovessero risultare illegittimi e non conformi al codice degli appalti e relativo regolamento e/o al regolamento del Comune di San Pietro V.co (all’uopo applicabile in quanto Comune capofila), e ciò anche in quota parte e nei limiti in cui il debito fuori bilancio si riterrà riconoscibile.
c) avviare, con riferimento al Comune di San Pietro Vernotico, in caso di mancata adesione dei comuni interessati per quanto di loro competenza ed in caso di mancata restituzione di somme da parte di soggetti a tanto tenuti e coinvolti nel procedimento, ogni azione anche giudiziaria al fine di recuperare le somme di cui si l’Ente è creditore a qualsivoglia titolo e causa.
Naturalmente, alla luce dell’approssimarsi dello scadere del termine entro cui predisporre ed approvare il bilancio di previsione 2016, qualora non dovessero adottarsi gli atti a tutela delle ragioni dell’Ente ed inserirsi in Bilancio quanto necessario per assicurare la copertura del predetto debito (oggi nella misura più cautelativa salvo poi verificare gli esiti delle ragioni creditorie), si invieranno gli atti alla competente Corte dei Conti.
Si segnala per opportuna conoscenza che con sentenza del Tribunale di Brindisi vi è stata condanna in capo ad alcuni soggetti coinvolti nella vicenda in sede penale per reati legati all’utilizzo di un lavoratore minorenne sul cantiere senza seguire la procedura di legge, e per un sub appalto non autorizzato (la giunta presieduta dallo scrivente si è costituita parte civile a mezzo dell’Avv. Massari Guido, legale interno del Comune). Tale aspetto involge, si ritiene, responsabilità, anche in termini di omessa vigilanza e controllo, dei soggetti che hanno svolto i servizi tecnici (Direttori dei lavori, Rup etc.), per cui, in virtù della responsabilità decennale derivante dal rapporto di prestazione di servizi, si invitano e diffidano gli Enti interessati ad avviare ed attivare ogni procedimento di legge ritenuto obbligatorio o dovuto, e comunque di tenere conto anche di tale aspetto al fine di valutare se ed in che limiti le somme pagate ai tecnici possano essere riconosciute come debito fuori bilancio. Anche le omissioni in ordine a tali aspetti saranno poste alla attenzione delle competenti Autorità.
Avv. Pasquale Rizzo

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