June 16, 2025

Quelle che erano inquietanti notizie circa la rivisitazione, in modo peggiorativo, da parte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, di alcuni Uffici della Polizia di Stato in questa tormentata provincia, stanno per trovare la loro concretizzazione.

È paradossale come un dipartimento denominato “della Pubblica Sicurezza” abdichi essa stessa alla propria essenza e legittimi l’illegalità.

Piuttosto che lottare a livello governativo per il consolidamento – se non addirittura – il potenziamento dei propri uffici dislocati sul territorio, soggiace e china il capo.

 

Non è possibile trincerarsi dietro la mancanza di risorse umane per giustificare iniziative così perverse: i poliziotti vanno trovati perché, già da qualche tempo, i cinquantenni non sono più in grado di correre dietro ai ladri e, senza un adeguato turn-over, senza nuova linfa, sarà sempre peggio.

Siamo una Polizia vecchia e il nostro Dipartimento depone le armi – qualora le avesse mai usate – non batte i pugni sul tavolo per i propri uomini e per le proprie donne: si mette a zerbino e, remissivamente asseconda i fantomatici tagli allo spreco.

 

Noi non siamo sperpero, noi non siamo una ditta in perdita. Noi siamo SICUREZZA e in qualsiasi stato definito civile, essa è una risorsa non uno spreco.

S’invoca il rilancio dell’economia, la ripresa occupazionale dei giovani e poi… TAGLI. I sondaggi demoscopici invocano SICUREZZA e SALUTE, ma i nostri vertici sono sordi, ciechi e muti.

 

Sottrarre sicurezza ai cittadini di Brindisi, come al resto dell’Italia, è un atto di scelleratezza incommensurabile.

Bisognerebbe tagliare gli elevati stipendi di alcuni “pensatori e dei consiglieri” che propongono queste soluzioni dannose per la società civile e per gli specialisti della sicurezza.

 

Se solo si considerasse che Brindisi è una sede di arrivo per i poliziotti, senza ricambio e se si analizzasse con attenzione la mole di lavoro svolto dal personale della Polizia di Stato in ogni ambito di specializzazione, ci si renderebbe conto del danno e della messa in pericolo cui si espone una città come la nostra.

 

Istituzioni e politica incapaci di comprendere il continuo sacrificio e l’abnegazione dei poliziotti per riuscire a sostenere uno standard qualitativo di tutto rispetto e garantire risposte alle continue richieste di sicurezza di una cittadinanza bersagliata da una microcriminalità dilagante, frutto della crescente crisi economica e della disoccupazione. A nulla sono serviti i moniti della DDA e del suo autorevole Procuratore, di nuove organizzazioni di stampo mafioso, striscianti e infiltranti, che tendono a conquistare il territorio e a imprimere una supremazia sulla società civile, ricalcando i passi della SCU. Neppure le minacce di atti dinamitardi alla Questura riescono a far intendere al Palazzo il clima in cui vive questa comunità.

 

Istituzioni e politica che frenano il progresso, limitando l’attività investigativa informatica, sempre più crescente e complessa, volta a contrastare una sopraffina genialità del criminal-web. Il futuro passa per la rete e, piuttosto che potenziare questa specialità proiettata oltre, si rema in direzione opposta.

 

Istituzioni e politica completamente indifferenti verso la bomba innescata nel centro urbano. Nello scalo ferroviario sostano, impresenziati per metà della giornata, merci esplodenti e la problematica non riesce ad avere un esito, per un assoluto distacco di tutti verso la questione, benché essi stessi abbiano classificato la Stazione di Brindisi come un obiettivo sensibile.

 

Istituzioni e politica dimentichi della strenua lotta fatta e che, silenziosamente si continua a portare avanti, per mantenere le nostre coste pulite e inattaccabili da organizzazioni criminose che, sulla scia dei passati contrabbandieri, vorrebbero penetrare nella città direttamente dal mare con traffici di varia natura e ristabilire un quotidiano d’illegalità.

 

Questa organizzazione sindacale urla un categorico NO a qualsiasi chiusura o declassamento di uffici in questa provincia, unica peraltro a non avere il rango delle altre questure dei capoluoghi pugliesi.

Alle Autorità provinciali di pubblica sicurezza si scongiura di tutelare e garantire questa città, di non sottostare passivamente ai dictact di una politica confusa e inefficace, rappresentando nelle sedi competenti il grave nocumento che gli interventi paventati dal Dipartimento potrebbero arrecare a questa provincia.

Ci sono voluti anni di duro lavoro per far sì che Brindisi si scrollasse di dosso le screditanti etichettature degli anni bui. Ora, tutto rischia di andare in rovina.

 

Purtroppo i tagli non sono riferibili solo ai presidi di polizia, purtroppo sotto la mannaia si è abbattuta anche nell’attività gestionale espressa dai nostri vertici sempre più protesi verso un carrierismo smodato, e poco attenti alle realtà periferiche. Tutto è confuso e lacunoso.

Oltre ad un’Amministrazione matrigna che VENDE i propri figli, ahi noi, abbiamo anche un ex buon padre di famiglia che non dispensa più saggi consigli, che ha abdicato da tempo alle sue precipue funzioni.

Una bella sforbiciata sarebbe opportuna anche all’interno del Palazzo. Mentre il nuovo governo è dinamico, al Viminale è tutto estremamente lento e farraginoso. Non vi è neppure l’applicazione al personale degli istituti giuridici riconosciuti dalle normative vigenti determinando un aggravio di contenziosi fuori misura, con inevitabile spreco di energie, tempo e risorse economiche personali e dello Stato.

 

I fatti dimostrano che il nostro interlocutore non conosce il proprio dicastero: le vere problematiche e le singole competenze di ogni ufficio, non comprende che il vero taglio passa solo attraverso una riorganizzazione delle varie polizie presenti sulla scena. Bisogna unificarle per recuperare almeno i costi logistici. Ridurre gli uomini non è la soluzione: gli uomini e le donne di ieri, sono già i vecchi (poliziotti) di oggi e le cariatidi di domani.

 

Signori sarebbe un’atroce sconfitta, ma noi poliziotti di Brindisi non ci arrendiamo: combatteremo fino allo stremo delle forze e… anche oltre!

 

COMUNICATO STAMPA SAP – SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA – BRINDISI

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