La burocrazia impone le sue regole, spesso lontane dai territori e dalle persone. Così Brindisi si prepara a salutare il prefetto Luigi Carnevale, destinato ad altro incarico per effetto della consueta rotazione prefettizia. Un addio rilevante che ha già toccato anche il dibattito pubblico.
A lanciare una proposta destinata a far breccia è stato Gianmarco Di Napoli, direttore de il7 Magazine e Senzacolonneweb, con un intervento che ha rapidamente raccolto attenzione e consenso. Il senso è chiaro: Brindisi deve riconoscere il legame profondo che unisce Carnevale alla città, certificandolo con il conferimento della cittadinanza onoraria.
Un legame costruito in due stagioni cruciali. La prima alla fine degli anni Novanta, quando Carnevale guidò la Squadra Mobile in una fase durissima della lotta alla criminalità, contribuendo anche alla ricostruzione dell’immagine della Polizia brindisina dopo gli scandali di quel periodo. La seconda da prefetto, alle prese con dossier complessi: dall’organizzazione del G7 alla recrudescenza di episodi criminali, fino alla delicata transizione legata alla decarbonizzazione.
Dietro il rigore del “poliziotto-prefetto”, Carnevale non ha mai nascosto il suo rapporto personale con Brindisi, città d’adozione nella quale è nata anche sua figlia. Un legame riaffiorato con forza nelle parole cariche di emozione pronunciate a caldo dopo la notizia del trasferimento.
La proposta di Di Napoli ha trovato subito una sponda politica. Il gruppo consiliare di Forza Italia ha annunciato l’intenzione di farsi promotore ufficiale del conferimento della cittadinanza onoraria. «Brindisi passerà alla storia per aver ospitato il G7 – ha dichiarato il capogruppo Nicola Di Donna – e una parte importante dei meriti per l’organizzazione impeccabile e per il coinvolgimento della cittadinanza spetta a un grande servitore dello Stato come il prefetto Carnevale».
Forza Italia richiama anche il ruolo svolto dal prefetto nella fase segnata dalla decarbonizzazione, che ha portato alla nomina a commissario per l’accordo di programma di Brindisi, grazie alle sollecitazioni dell’onorevole Mauro D’Attis. Un percorso che, secondo il gruppo consiliare, rende il riconoscimento non solo legittimo, ma doveroso.
Ora la palla passa al Consiglio comunale. L’auspicio, dichiarato apertamente, è quello di un consenso unanime. Perché la cittadinanza onoraria, in questo caso, racconterebbe una storia di gratitudine reciproca: di una città che riconosce chi l’ha servita con autorevolezza e credibilità, e di un prefetto che Brindisi continua a sentire come uno dei suoi.
