October 11, 2024

… M. ha bisogno di un nuovo paio di jeans ed L. viene con noi perché fare shopping è la sua passione irrefrenabile …
ma si, è domenica …
una visita al centro commerciale …
ma si … in fondo …
dai, chissenefrega … c’è di peggio …

 

arrivo e cerco di posteggiare vicino ad uno degli ingressi …
dopo un po’ ce la faccio … scendiamo, chiudo la macchina e …
CIIAAAOOO … mi volto, chi è? …
è un ragazzo nero che mi saluta avvicinandosi con la mano tesa …
che palle … armeggio con il portafogli … gli do un euro …
ringrazia con un cenno svogliato e già corre verso un’altra macchina che ha appena posteggiato …
vabè …

 

entriamo nella bolgia della domenica sera e puntiamo dritti verso uno dei due grandi corridoi cercando di organizzare questo shopping tour …

 

M. vorrebbe che cominciassimo dai jeans, L. sta per far valere le sue ragioni di figlia coccolata dal papà …
SCUSATE, AVETE INTERNET A CASA? …
il ragazzo che si para d’avanti è deciso e sfrontato … per un attimo ci guardiamo negli occhi … non si arrenderà facilmente … ha studiato e ristudiato come fare per non farsi neutralizzare da un semplice “no, grazie” …
so che se rispondo qualcosa di diverso dovrò passare con lui tutta la domenica sera e tornerò a casa con un contratto “molto conveniente” che dovrò rescindere faticosamente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno … spero che i miei figli non rispondano … tento di continuare a parlare con loro ma il giovanotto ci ostacola e ci chiede che operatore abbiamo … è quasi una danza nella quale il più abile avrà la meglio … lascio da una parte M. ed L. e aggiro il rivenditore dall’altra parte … per un attimo non sa chi fermare …
quando ci rimettiamo assieme in fila lo abbiamo già superato … ce l’abbiamo fatta anche se inconsapevolmente … e andiamo via con un altro, “no grazie” … da dietro mi arriva qualcosa del tipo “ OFFERTA IMPERDIBILE” … “CONTRATTO CONVENIENTE” ed altre frasette del genere ma oramai è solo mestiere … lui e noi sappiamo che per oggi è andata …

 

continuiamo a camminare e propongo, prima di addentrarci nel caos delle jeanserie, di fare un salto nel supermercato per le scatolette per Fuffy …
siamo d’accordo … stiamo per entrare ma …
SCUSI, SIGNORE, UNA DOMANDA” … la signora che mi si para d’avanti ha una certa età … mentre mi parla mi porge una busta di plastica e un foglietto con su scritto “SPESA SOLIDALE” …
tento di scivolare via ma questo è un gruppo compatto e con loro c’è anche una suora … mi fermo per un senso arcaico di rispetto per l’istituzione ecclesiale e mi spiegano che potrò acquistare qualcosa anche per i poveri se solo avrò la pazienza ecc ecc ecc … vabene!!!!! …
prendo la busta e nel supermercato la riempio dei prodotti richiesti … quando esco, dopo venti minuti di fila alla cassa , consegno il tutto ad una signora che gentilmente ringrazia …
e le scatolette di Fuffy ? scoradate … mavafff …

 

M. ed L. sono impazienti …
la jeanseria è proprio dietro l’angolo … M. tenta di descrivermi il modello che cerca ma …
SIGNOREE … mi volto … è una bambina che mi porge un palloncino con la scritta TELETHON …
sorrido istintivamente e cerco di tirare dritto ma L. ha già preso il palloncino e mi dice … Pà, è Telethon … che significa: non dirmi che ho un papà così arido da non dare una piccola offerta per la ricerca …
per carità … elargisco il contributo, aspetto per la ricevuta, ascolto i ringraziamenti e saluto … sono civile … non sono per niente arido …

 

ripartiamo … il negozio che cerchiamo è proprio lì, di fronte a noi … vedo già l’insegna … ma … ma …
per arrivarci devo superare la produttrice di miele biologico, l’artigiana di collane e bracciali, il tessitore che personalizza le magliette e i cappellini e la rivenditrice di reti in legno con annessi materassi ipoallergici … non ce la posso fare … sono troppi, mi arrendo …
fermo i miei figli e dico che non mi sento bene …
ho bisogno di un po’ d’aria …

 

leggo la delusione nei loro occhi e rimedio subito proponendo una bella cenetta a tre nel nostro ristorante preferito …
accettano a malincuore … usciamo da un’altra uscita per non rincontrare tutti … sono incazzato nero …

 

un sano e salutare shopping si trasforma in una caccia al tesoro fra le più snervanti … non è possibile … ho bisogno di fumare … arriviamo alla macchina e mentre saliamo …

 

CIAOOO AMICOOO … è un altro nero … si sono dati il cambio …
dico che ho già dato al suo amico …
insiste …
inscena la gag della fame e dei sorrisi …
non ne posso più …
dico di no …
dice: allora dammi una sigaretta …
che è come dire che voglio verificare se davvero non hai più spiccioli o sei un gran tirchio …
mi sta sfidando …
è antipatico e spocchioso …
accetto la sfida: VAFFANCULO … rimane spiazzato e borbotta …

 

M. ed L., dopo il primo attimo di stupore, ridono di gusto perché è un inedito papà quello che hanno appena visto …
li guardo e rivolto al nero insisto … HAI CAPITO? VAFFANCULO …

 

lo so che non si fa, lo so, lo so … so che non è da padre dare questi messaggi e che sono stato proprio superficiale …
il viaggio di ritorno in macchina sarà tutto sul politicamente corretto ma per ora … che liberazione!!!!.

 

Ieri sera nel centro commerciale alle ore 20 circa.

 

Apunto Serni

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