L’Associazione “Centro Ricreativo Culturale Dipendenti Ministero dell’Economia e delle Finanze”, che gestisce lo stabilimento balneare Mare 128 in località Posticeddu ad Apani, annuncia con soddisfazione la conclusione del giudizio amministrativo davanti al Consiglio di Stato. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dall’Associazione, rappresentata dall’avvocata Anna Maria Ciardo del Foro di Lecce, e hanno annullato il diniego con cui il Comune di Brindisi aveva negato la proroga della concessione demaniale marittima.
La decisione chiude una vicenda complessa, iniziata oltre due anni fa e segnata da passaggi giudiziari e amministrativi che avevano messo a rischio l’attività dello storico lido.
Un primo risultato positivo era arrivato il 6 giugno 2025: la Settima Sezione del Consiglio di Stato, con ordinanza n. 2017/2025, aveva sospeso l’efficacia dell’ordine di restituzione del bene demaniale “sino alla definizione del merito della causa”. Quel provvedimento, accolto con sollievo dal Direttivo del Centro Ricreativo, aveva consentito la prosecuzione delle attività per la stagione estiva in corso, evitando una chiusura improvvisa dello stabilimento.
Per comprendere la portata dell’esito odierno occorre tornare alle origini del caso. Nel maggio 2024 il Centro Ricreativo aveva diffuso un comunicato preoccupato sulla mancata proroga della concessione da parte del Comune di Brindisi. Quella scelta, spiegava l’Associazione, era maturata dopo una lunga e onerosa ispezione condotta nella stagione 2023 da un gruppo di militari della Guardia di Finanza, durata oltre dodici ore e sfociata in contestazioni considerate dai soci del Cral sproporzionate o addirittura contraddittorie.
Tra le contestazioni più discusse figurava l’utilizzo, come solarium e zona bar, di un’area inizialmente prevista come parcheggio. Un punto che, secondo il Centro Ricreativo, non teneva conto della collocazione su una falesia e della presenza del corridoio per l’accesso dei disabili. A ciò si aggiungevano pressanti sollecitazioni, rivolte dalla Guardia di Finanza al Comune, affinché revocasse la concessione. Un’accelerazione giudicata dall’Associazione come un accanimento difficilmente spiegabile.
Il risultato fu la revoca della concessione per la stagione 2024, con conseguenze pesanti: un tratto di costa destinato all’abbandono, la perdita di lavoro per i giovani dipendenti stagionali, il rischio di vedere degradata una struttura rinnovata solo pochi anni prima.
I soci del Cral decisero allora di intraprendere ogni strada possibile per difendere i propri diritti e preservare un presidio storico del litorale brindisino, attivo sin dal 1963. Il ricorso al Consiglio di Stato era l’ultima tappa di un percorso complicato, che oggi trova una risposta definitiva.
Con l’annullamento del diniego comunale, la gestione del lido Mare 128 torna in condizioni di piena legittimità. Per il Centro Ricreativo si tratta di un riconoscimento che restituisce continuità a una presenza radicata da oltre sessant’anni sul litorale Nord di Brindisi. Per la comunità, un passaggio che permette di guardare alla prossima stagione con la prospettiva di un ritorno alla normalità.
