May 1, 2025

Terminata questa campagna elettorale, ritengo doveroso da parte mia, esprimere alcune considerazioni su quello che, a mio giudizio, ha rappresentato il triste epilogo di un fugace momento di speranza, per la nostra comunità.

 
Iniziata per alcuni aspetti, come la campagna elettorale della riscossa, del cambiamento, del riscatto morale di una Città, non solo con il mio nome ma anche con quello di Rossi, Alparone e per alcuni aspetti anche dello steso Massari, animati tutti da uno spirito guerriero e innovativo, all’insegna di una entusiastica voglia di legalità, di moralità, di chiusura con un passato troppo spesso ingombrante e vergognoso, la competizione politica è andata avanti dando davvero l’impressione che per Brindisi, i tempi cupi stessero per terminare e che, le due armate Brancaleone illogiche e qualunquiste, messe insieme da Marino (Emiliano) e la Carluccio (Rollo, Ferrarese, Fitto), animate solo da sete di potere e infarcite di vecchi nomi, noti soprattutto per i danni arrecati alla nostra comunità negli ultimi anni, avrebbero fatto la giusta ed ingloriosa fine, di una sonora bocciatura da parte di un elettorato finalmente lucido e determinato nella scelta del proprio destino.

 
Invece, ancora una volta, siamo nuovamente qui, ad interrogarci su un futuro che, mai come in questo istante, appare davvero triste e ormai irrecuperabile.

 
L’impressione di tanti è che, irrimediabilmente, sia stata gettata al vento, l’ultima possibilità di salvezza che il fato sembrava volesse offrire alla Città e non, si badi bene, solo con il nome di Simona Pino D’Astore, ma anche con quello di altre persone sicuramente preparate, determinate e scevre da condizionamenti di sorta.

 
Adesso abbiamo delle certezze, prima fra tutte è che i Brindisini non vogliono cambiare, vogliono restare le eterne vittime di un sistema colluso con i poteri forti e con quei personaggi che, continueranno a rendere invivibile la nostra terra, inquinandola, violentandola, calpestandone le legittime potenzialità quali il turismo, l’agricoltura, la propria storia e la propria cultura, barattando il tutto con facili occasioni di arricchimento personale e delegando ai soliti personaggi di altri paesi, la gestione di una Città divenuta terra di conquista e oggetto di scambio per operazioni di basso meretricio politico-economico.

 
Le altre certezze sono che continueremo a vivere sotto la cappa delle polveri inquinanti; continueremo a vivere nei quartieri degradati; continueremo a vivere paradossalmente in una Città urbanisticamente invivibile, continueremo a mortificare chi si ostina a voler ancora promuovere e coltivare i prodotti tipici della nostra terra, costringendoli pian piano a chiudere le loro aziende come inevitabilmente sta accadendo da anni; continueremo a contare i nostri morti di tumore; continueremo ad essere oggetto di scherno dei paesi limitrofi che da tempo ci hanno surclassato per intraprendenza ed acume politico ed economico. Di tutto ciò comunque ai brindisini non importerà nulla, l’importante sarà avere la partita di basket la domenica (per quanto ancora?), ma soprattutto sarà importante poter continuare a lamentarsi del politico di turno, schiavi ormai di un inerte vittimismo che da sempre li ha caratterizzati.

 
E’ doveroso un sentito ringraziamento a tutti coloro che mi hanno sostenuto, che in me hanno creduto e che con me hanno condiviso un sogno, purtroppo le cause della sconfitta non vanno ricercate tutte in un mancato sostegno elettorale ma, anche in tante strane circostanze quali addirittura il mancato misterioso riscontro di voti addirittura degli stessi candidati nelle proprie sezioni; il massiccio impegno economico di alcuni candidati che di fatto, ha smorzato qualsiasi anelito di libertà e di ribellione in una Città spesso schiava del vil denaro.

 
Una cosa comunque è certa, io non vi abbandonerò, se sarà il caso ci riproveremo, certo, c’è da chiedersi se questa Città lo meriti veramente ma, l’amore per la nostra terra è superiore a qualsiasi sentimento di sfiducia e risentimento, noi quindi ci saremo ancora.

 
Del resto fanno comunque un po’ pena Marino ed Emiliano, vittime della loro stessa arroganza, troppo sicuri della loro forza e banalmente sconfitti al secondo turno da una compagine che ha saputo meglio dosare l’impegno economico, intuendo che al ballottaggio sarebbe stato necessario “investire”, più che al primo.

 
Tuttavia, anche questa, riteniamo che sia una vittoria di Pirro, fa infatti tenerezza il neo Sindaco, schiacciato tra tre burattinai che comunque nulla potranno spartirsi atteso che, il bilancio comunale non consentirà loro lunga vita e ben presto ahimè l’ingovernabilità ed un quasi certo dissesto, ci costringeranno ancora alle urne, con buona pace di quei brindisini che aspettano le elezioni per coronare la loro massima aspirazione: la 50 euro in cambio del proprio voto, non mancando ovviamente di lamentarsi per questa politica “corrotta ed incapace”.

 
Noi ci auguriamo che non sia mai troppo tardi e che un giorno la nostra Brindisi, come l’antica Araba Fenice, saprà risorgere dal fumo delle proprie macerie.

 
Diversamente, anche noi come il prode Ulisse ebbe a dire, allontanandosi da Troia in fiamme dopo la famosa lunga guerra, abbandoneremo la Città e nell’estremo saluto le diremo: “Addio Troia Fumante”.

 

 

Simona Pino D’Astore
(Fronte Civico Città Libere)

One Comment

  • Rispondi
    Omar
    26 Giugno 2016

    Concordo, è una città che non ha memoria, che non ha coraggio nè voglia di cambiare, subordinata sempre ai soliti noti e ai soliti giochi di potere, che ricicla sempre le stesse facce con tutte le loro clientele…chissà se e quando arriverà un sussulto di dignità nella nostra popolazione che porterà anche noi ad avere una piccola Raggi o un piccolo De Magistris e a tagliare definitivamente i legami con chi in tanti decenni di operato ha solo causato danni!