May 6, 2025

Partiamo da un assunto semplice, logico ed oggettivo

– Perdere a Varese ci sta tutto. Ciò che invece ci sta meno è l’atteggiamento dell’Happy Casa Brindisi, capace di recuperare dal – 21 è andare all’intervallo lungo sul -7 (42-35) prima di cedere nuovamente di schianto nei secondi 20′ di gioco e chiudere il match 85-67 in favore dei padroni di casa capaci di tenere l’Happy Casa Brindisi ben al di sotto delle sue medie realizzative stagionali.

D’accordo una giornata storta può capitare, specialmente quando hai di fronte una squadra come l’OpenJob Varese che fa del contropiede e dei ritmi alti la propria caratteristica principale.

Parlando con un amico prima del match gli avevo confidato che ciò che temevo maggiormente sarebbe stato proprio l’approccio al match dei biancoazzurri, soprattutto considerate le ultime uscite della formazione di Attilio Caja capace di esaltarsi sia in casa che fuori casa. Brindisi ha cercato di reggere e grazie a qualche errore di troppo di Scrubb e compagni é riuscita addirittura nel primo quarto a contenere lo svantaggio (24-12).

Nel secondo tempino dopo aver toccato il – 21 (34-13) l’Happy Casa ha finalmente reagito piazzando un contro break importante grazie al quale è riuscita a recuperare punti su punti e con un 8-22 di parziale è riuscita ad andare al riposso lungo sul 42-35, ovvero nuovamente in partita. Un punteggio che ha lasciato ben sperare i tifosi presenti a Masnago e quelli che dal capoluogo hanno seguito il match.

 

Difesa poco attenta e attacco squilibrato

– I principali punti di debolezza con i quali coach Frank Vitucci e i suoi hanno dovuto fare i conti in quel di Varese sono stati senza dubbio una difesa poco attenta e aggressiva ed un attacco poco equilibrato. Nello specifico Brindisi ha concesso troppo contropiede e troppe penetrazioni facili ai padroni di casa che troppo spesso hanno concluso a canestro nel cuore dell’area in maniera sin troppo semplice bucando la difesa individuale biancoazzurra con troppa facilità e soprattutto in velocità giocando per tutto l’arco del match ad un ritmo nettamente superiore a quello della Happy Casa Brindisi.

 

Se la difesa piange non si può dire il contrario dell’attacco spesso squilibrato, come dimostrano i 33 tiri effettuati da due punti e i 28 da tre punti, molti dei quali effettuati in maniera affrettata e squilibrata, uno contro cinque, senza rimbalzo e con un alto tasso di esposizione al contropiede puntualmente sfruttato da Varese.

Un aspetto questo che si ripete ogni domenica e sul quale è giunto il momento di porre rimedio. Al contrario, quando l’Happy Casa (vedi seconda parte del secondo quarto) è riuscita ad aumentare l’intensità difensiva e a giocare in attacco con maggiore circolazione di palla coinvolgendo il collettivo è riuscita a trovare canestri e soprattutto la rimonta, a dimostrazione che questa squadra ha una grande propensione alla difesa e al buon attacco ma che ogni tanto accusa pericolosi passaggi a vuoto che possono creare problemi negli equilibri tattici e negli ingranaggi di una squadra che Vitucci di settimana in settimana sta costruendo con grande impegno e sta portando al top.

 

Wes Clarke sotto tono

– Sarà pure un caso ma la peggiore prestazione dei biancoazzurri è coincisa con la prestazione scialba e impalpabile di Clarke che nei 20′ in cui è rimasto in campo non è stato in grado di incidere sull’economia e gli equilibri del match concludendo con 5 punti e numeri modesti. Non gli è stato certamente di aiuto il suo vice Alessandro Zanelli (0 punti per lui in 18′). Ma questa volta, a differenza delle altre la giornata storta non ha risparmiato nemmeno Riccardo Moraschini che nei 22′ in cui è rimasto in campo non ha prodotto nessun punto tirando con lo 0/6 da campo.

 

Tony Gaffney e Jakub Wojciechowski ancora lontani dalla forma migliore

– E’ inutile nascondersi dietro ad un dito o far finta di ignorare il problema. Gaffney e Wojciechowski attualmente sono i due giocatori che stanno rendendo meno degli altri. Per un motivo o per un altro i due lunghi finora non hanno inciso come avrebbero dovuto sotto le plance, affidandosi spesso a soluzioni dalla lunga distanza. Gaffney, ad esempio a Varese ha concluso la sua prestazione con 4 rimbalzi all’attivo due tiri da 2 e 4 da tre, quasi fosse un esterno e non un lungo. Fino a quando John Brown III riesce a mascherare realizzando da sotto, procurandosi falli a rimbalzo e catturando rimbalzi, e gli esterni riescono a produrre gioco e canestro il problema viene mascherato, ma quando il rendimento della squadra è modesto come quello di Varese il problema emerge in tutto in tutta la sua oggettività.

 

Adrian Banks sesto uomo?

– Classe febbraio ’86, ovvero in procinto dei 33 anni, Banks lo scorso anno in Israele è stato il miglior sesto uomo del campionato. Nessuno metterà mai in dubbio la classe del giocatore che quando si esalta difficilmente le difese avversarie riescono a fermarlo. A Varese Banks è rimasto in campo per 34′ minuti concludendo la sua prestazione con 18 punti tirando con l’1/5 da 2, il 3/7 da 3 e il 7/8 da da due, ovvero 4/12 dal campo sicuramente una percentuale non da Banks. A questo punto, considerato il buon momento di forma che sta attraversando Erik Rush, una soluzione potrebbe essere schierarlo in quintetto e distribuire e diminuire così il minutaggio di Banks consentendogli di essere più lucido in determinati frangenti del match e permettergli magari di perdere meno palloni.

 

La sosta per ricaricare le batterie e puntare alla Final Eight

– Ora arriva la sosta per la Nazionale di Meo Sacchetti (che con la sua Cremona ha sfiorato l’impresa a Milano perdendo di un punto). Due settimane prima del prossimo match casalingo (il 9 dicembre in casa contro Reggio Emilia che nel frattempo potrebbe cambiare allenatore ed almeno un paio di elementi). E a proposito di PalaPentassuglia l’Happy Casa Brindisi per puntare diritta alle Finali a 8 di Coppa Italia del Nelson Mandela di Firenze dal 14 al 17 febbraio prossimi, avrà a disposizione da qui fino al termine del girone di andata 4 partite (Grissin Bon Reggio Emilia, Virtus Bologna, Vanoli Cremona, Sidigas Avellino) su 6 davanti ai propri tifosi. Un calendario che, al di là degli avversari, sarà da sfruttare al meglio, perché l’occasione che si presenta davanti ai biancoazzurri è davvero ghiotta e non sarà di certo la brutta prestazione di Varese a compromettere il cammino della Happy Casa Brindisi che al di là di tutto ha sempre 10 punti in classifica e delle ottima chance di raggiungere la Final Eight.

 

di PIERPAOLO PILIEGO

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