Spari in piena ora di punta, a pochi metri da esercizi commerciali affollati anche da bambini. Paura ieri sera, martedì 18 novembre, nel rione Sant’Angelo, dove un uomo di 44 anni, originario di Montalbano (Fasano), è stato gambizzato e poi inseguito per decine di metri.
La prima esplosione dei colpi è avvenuta intorno alle 18.15 in via Cesare Giuseppe Abbia, una strada parallela a viale Aldo Moro. Qui i sicari hanno aperto il fuoco, colpendo il 44enne a una gamba. Ferito, l’uomo ha cercato di fuggire imboccando via Nino Bixio e dirigendosi verso viale Aldo Moro. La dinamica fa pensare a un inseguimento: lungo il percorso è stato trovato un bossolo vicino al marciapiede e tracce di sangue che conducono fino all’incrocio semaforizzato con via Sant’Angelo.
Lì, nei pressi di un salone per capelli, la vittima avrebbe chiesto aiuto ai passanti. Un’ambulanza del 118 lo ha poi trasportato in codice rosso all’ospedale Perrino, dove è in corso la valutazione clinica. Le sue condizioni non sarebbero al momento considerate gravi.
Sul posto sono intervenute le volanti e la Squadra Mobile della Questura, che hanno chiuso al traffico via Abba e interdetto il marciapiede tra via Nino Bixio e viale Aldo Moro. Gli specialisti della Scientifica hanno repertato vari elementi: almeno quattro bossoli, gocce di sangue e, secondo quanto emerso, anche un orologio Rolex trovato nella zona del ferimento.
La scena è stata setacciata palmo a palmo: asfalto, cassonetti, basole e marciapiedi sono stati ispezionati per ricostruire con precisione
ogni passaggio. Le immagini delle telecamere della zona saranno acquisite nelle prossime ore.
Secondo fonti investigative, il 44enne è un soggetto già conosciuto alle forze dell’ordine. Nel suo passato compaiono diversi arresti per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio: nel 2011 lungo la complanare della SS16, nel 2018 nei pressi di uno stabilimento balneare di Monopoli e nel 2019 a Taranto, dove fu trovato con cocaina, eroina già suddivisa in dosi e contanti ritenuti provento dell’attività illecita.
Alla luce dei precedenti, una delle piste privilegiate dagli investigatori è quella legata al mondo dello spaccio. Resta però da chiarire perché il 44enne si trovasse a Brindisi al momento dell’agguato.
La sparatoria si è consumata in un orario e in una zona molto frequentati. L’azione dei malviventi, così sfacciata e potenzialmente letale per chiunque si trovasse a passare, alimenta timori e interrogativi sulla sicurezza nel quartiere e sull’eventuale escalation criminale.
Le indagini sono in corso per identificare i responsabili e definire il movente del ferimento.
