August 17, 2025

Peculato, frode in pubbliche forniture e truffa aggravata, in quanto commessa ai danni di un ente pubblico e tentata somministrazione di medicinali guasti e/o imperfetti. Sono i reati di cui dovranno rispondere il presidente di un’associazione di volontariato incaricata del servizio di  pubblica emergenza/urgenza del 118 di Brindisi e tre suoi collaboratori, uno dei quali di Fasano, a carico dei quali è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in regime di domiciliari.

 

Il provvedimento è stato eseguito stamani dai militari del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Brindisi,  che hanno effettuato le indagini sotto la direzione della procura di Brindisi. Gli arrestati sono Raffaele Turchiarulo 58 anni di Brindisi, Giordano Guber 41 anni di Brindisi, Dario Turchiarulo 65 anni brindisino e Antonietta Zizzi 41 anni di Fasano.

 

L’operazione, denominata Remedium è partita da alcune denunce sporte nel mese di ottobre del 2014, da due dipendenti dell’associazione di volontariato fasanese che gestiva il servizio ambulanze 118 presso le strutture ospedaliere brindisine.

Dai controlli è emerso che il presidente dell’associazione e alcuni suoi collaboratori gestivano sia una cooperativa di servizi sociali, che gestisce privatamente un parco ambulanze, con cui svolge tra l’altro servizio di primo soccorso presso le centrali Enel ed Edipower e per il Consorzio San Raffaele di Ceglie, sia un’associazione di volontariato che svolge attività di soccorso in convenzione con la Asl, aventi la stessa sede legale ed operativa nel territorio di Fasano.

 

Sarebbero emersi escamotage e condotte illecite attraverso le quali i costi della cooperativa, venivano riversati sull’azienda sanitaria locale, aumentando così il profitto conseguito.

 

I finanzieri hanno accertato che i farmaci e i presidi sanitari utilizzati dalla cooperativa, oltre 1500 articoli di cui 280 scaduti, venivano sottratti dalla dotazione delle ambulanze destinate al servizio del 118 e che i  rimborsi spese corrisposti dalla Asl per i volontari, venivano utilizzati per pagare i dipendenti della cooperativa, che risultavano falsamente aver svolto attività di volontariato.

 

Inoltre, le ambulanze sostitutive che l’associazione di volontariato era obbligata a tenere a disposizione del servizio 118 in caso di emergenza, venivano invece utilizzate dalla cooperativa per fini di lucro.

Tutti i particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa in Procura presieduta dal Procuratore Capo Di Napoli

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