June 8, 2025

 A Verona l’azienda di Luigi Rubino celebra la sua ventesima vendemmia con una maturità produttiva riconosciuta e apprezzata da critica e consumatori. In primo piano le nuove annate e il restyling grafico dei Cru mette in risalto la cura di ogni dettaglio produttivo dell’azienda brindisina.

Sarà un Vinitaly significativo quello che si appresta a vivere Tenute Rubino che celebra quest’anno la sua ventesima vendemmia. Come ogni anno, l’azienda sarà presente al Padiglione 11 (Puglia) corridoio G3 con l’orgoglio di un progetto produttivo diventato uno degli emblemi del nuovo corso della viticoltura Born in Puglia, riconosciuto per la sua capacità di innovare una tradizione enologica con modernità e passione. Nel corso di questi anni la costante di questo percorso è stata la ricerca di una precisa identità produttiva perseguita attraverso una enologia innovativa e rispettosa di questo grande passato.

 

 

L’esempio più significativo di questa filosofia è il Progetto Susumaniello, la varietà tipica dell’agro brindisino, che ha rischiato di scomparire per via della sua incostanza produttiva. Il vigneto di Jaddico, lungo la dorsale adriatica, è diventato sin dagli esordi, il fulcro di un programma di rilancio e valorizzazione di questo vitigno che ha coinvolto sia lo staff agricolo che quello di cantina. Una ricerca e un confronto continuo quello tra Luigi Rubino e l’enologo Luca Petrelli, che hanno permesso all’azienda brindisina di specializzarsi sul Susumaniello rivelandone versatilità produttiva, eleganza e qualità attraverso etichette apprezzate dai consumatori e premiate dalla critica enologica internazionale.

 


“Il Susumaniello – commenta Luigi Rubino- in questi anni ci ha permesso di raggiungere obiettivi importanti. La sua ecletticità produttiva ci ha permesso di dare vita a vini freschi e attuali, con i quali abbiamo risposto alle nuove esigenze espresse dai consumatori di tutto il mondo, senza rinunciare alla nostra identità produttiva”

 

 

Per celebrare al meglio l’anniversario delle venti vendemmie, durante i giorni della fiera, Luigi Rubino e sua moglie Romina Leopardi guideranno la stampa e gli appassionati in un percorso di scoperta che metterà in luce i talenti di questa particolare uva attraverso un tasting che comprenderà: Il Torre Testa, un rosso strutturato portabandiera del progetto Susumaniello, l’Oltremé, uno rosso fresco di pronta beva, Il Torre Testa Rosato, vino fascinoso dall’anima mediterranea e il sorprendente Sumarè, spumante metodo Classico, nelle versioni 30, 42 e 60 mesi.

Oltre alla nuove annate di tutti i vini, presto in commercio, che si distinguono per piacevolezza e complessità, ai banchi d’assaggio i riflettori saranno puntati su un’altra interessante novità: la nuova veste grafica dei vini Cru: Giancòla, Visellio, Jaddico, Torre Testa e Torre Testa Rosato.

“Le nuove etichette – spiega Romina Leopardi, direttore marketing e comunicazione – non sono solo un abbiglio ma trasmettono un preciso messaggio: rimandano all’abilità artigianale e cura dei dettagli che si cela dietro la produzione di ognuno di questi vini”. E poi ancora, le conchiglie disegnate a mano, che sono l’elemento maggiormente identitario, portano in luce la storicità del contesto produttivo da cui prendono vita, attraverso un rimando ad uno dei suoi elementi più caratterizzanti, il mare: già ai tempi dei romani, infatti, a Jaddico si produceva vino e proprio tra gli ettari della tenuta a nord di Brindisi, scavi archeologici hanno riportato alla luce la casa padronale e le fornaci in cui Visellio, l’antico proprietario della tenuta, cuoceva anfore vinarie distribuite poi in tutto il bacino del Mediterraneo.

 

 

L’Ufficio Stampa Tenute Rubino

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