December 15, 2025

II suoni delle Devozione giunta alla sua venticinquesima edizione è una rassegna musicale internazionale che trasforma le chiese storiche di Brindisi in spazi vivi di bellezza: non semplici concerti, ma incontri profondi tra suono, fede, storia e culture del mondo. La rassegna nasce negli anni ’90 ed è ideata e diretta artisticamente da Roberto Caroppo. Nel corso del tempo è diventata un punto di riferimento culturale per la città, un modo di leggere il sacro non come qualcosa di distante, ma come esperienza condivisa attraverso linguaggi musicali antichi e contemporanei. Gli spettacoli si svolgono tra le navate e le volte delle chiese più suggestive di Brindisi, come la Chiesa del Cristo dei Domenicani, San Benedetto, Santa Lucia, e altre sedi storiche — luoghi che diventano palcoscenico per musiche che parlano d’anima.

 

Tradizionalmente la rassegna si colloca nel periodo dell’Avvento e si intreccia con il cartellone delle feste cittadine.
Una musica non solo classica o sacra nel senso convenzionale: l’idea è stata quella di abbracciare culture diverse, sonorità e raccontare la spiritualità attraverso il suono mediterraneo e universale, e i linguaggi popolari e tradizioni musicali meno conosciute.
Un percorso in cui, nel lungo ventennio, nello spazio religioso delle millenarie chiese di Brindisi hanno risuonato melodie arabe, ottomane, sefardite, greche, armene, spagnole, inglesi, irlandesi, ebree, palestinesi, o come il gruppo femminile iraniano delle Rozaneh e il canto accompagnato dall’oud, antico strumento orientale dell’artista libanese Lamia Yared della scorsa edizione che non solo ha concluso la rassegna ma ne ha custodito lo spirito: tracciando un invisibile ponte tra saperi antichi e il nostro presente, tra Oriente e Occidente, tra devozione e musica. Perché qui la musica diventa esperienza umana: non si tratta solo di note, ma di luoghi che parlano di storia e persone, di archi e voci che risuonano dove secoli di fede hanno lasciato tracce profonde. È un invito ad ascoltare — il cuore, oltre alle corde vocali e agli strumenti

Gli ospiti de “I suoni della Devozione” Rozaneh (Iran), Dijvan Gasparyan (Armenia), Martin O’Connor (Irlanda), Karen Matheson Band (Scotland), Janet Arbison e Belfast Harp Orchestra (Irlanda), Maire Ni Chatasaigh (Irlanda), Shine (Scotland), Timna Brauer e Elias Meiri (Yemen-Israele), Orchestra araba di Nazareth (Israele/Palestina), Kathryn Tickell band (Inghilterra), Savina Yannatou e Primavera en Salonico (Grecia), Silvia Malagugini e la Compagnia Nona Sima (Francia), Dave Swarbrick (Inghilterra), Zar (Danimarca), Moni Ovadia, Ensemble Micrologus, Anonima Frottolisti, Peppe Barra e Lino Cannavacciuolo, Enzo Avitabile, Luigi Lai e Baba Sissoko, Elena Ledda, Theatrum Instrumentorum, Chominciamento di Gioia, Musica Officinalis, Gianni Perilli, Solis String Quartet, Alice, Antonella Ruggero e Arkè String Quartet, Ambrogio Sparagna, La Confraternita de Musici, Franca Masu e Fausto Beccalossi, Savina Yannatou, Peppe Servillo, Nafra (Malta), Robin Brown and the Triumphant of Delegation (U.S.A.), Grainne Hambly Billy Jackson (Irlanda), Hevia (Asturie,Spagna)e Blackvoices (Inghilterra), Michele Gazich, Quintana Ensemble del Mediterraneo, Raffaello Simeoni con Gabriele Russo e Goffredo Degli Esposti di Ensemble Micrologus, Michele Gazich, Trio Fassler-Kolbener (CH) e in ultimo lo scorso anno il prestigioso trio femminile Lamorivostri, Maria Moramarco e Uaragniaun e dalla Notte della Taranta Enza Pagliara accompagnata da Dario Muci e Marco Bardoscia, Raffaello Simeoni, Patrizia Bovi, Leah Stuttard, Arturo Stalteri, Sancto Janne, Claudio Prima & Progetto Se.Me, La Manticora, Jodel-Duett Kiser-Hodel, Il Duo Rocca-Benigni e dal Libano Lamia Yared.

 

Duo Friscaletto
Zampogne friscaletto e organo

Pietro Cernuto: Friscaletto, Zampogna, Voce
Pietro Pisano: Organo

Chiesa di San Vito Martire
18 dicembre ore 20,00

Il progetto Friscaletto – Zampogna e Organo nasce dal desiderio e dall’incontro di entrambi i musicisti Pietro Cernuto e Pietro Pisano di dare vita ad una formazione unica e diversa allo stesso tempo. Il friscaletto, flauto di canna siciliano, generalmente conosciuto come strumento virtuoso della musica folkloristica siciliana, un flauto pastorale, sì, ma con un’anima più agile, più teatrale. I suonatori siciliani lo portavano ovunque: nei mercati pieni di voci, nelle feste di paese, sotto i balconi nelle sere d’estate. Ogni friscaletto è leggermente diverso, fatto a mano, e questo lo rende così umano: nessuno suona esattamente come un altro. Le zampogne ( a paro, a chiave, gigante) e il canto popolare, incontrano in questo concerto l’organo, uno strumento tanto imponente quanto importante in tutto il panorama della musica classica. Strumenti musicali apparentemente lontani ma costruttivamente molto vicini, in quanto tutti appartenenti alla grande famiglia degli aerofoni, che incontrandosi danno vita a impasti sonori dal risultato molto gradevole all’orecchio dell’ascoltatore e molto soddisfacente alle emozioni degli interpreti. Un repertorio costituito sia da brani appartenenti al mondo della tradizione popolare, sia da brani originali composti dagli stessi esecutori pensando appositamente al particolare suono di questa formazione, sia da brani composti dai più grandi e conosciuti compositori che hanno segnato la storia della grande musica dal Barocco all’Ottocento, come Bach, Vivaldi, Hendel, ripresi ed adattati ai limiti esecutivi del Friscaletto, per arrivare anche a toccare alcune tra le melodie più conosciute nel mondo delle colonne sonore, come Gabriel’s oboe di Morricone. Il tutto scritto e arrangiato anche senza snaturare la scrittura e la bellezza musicale delle composizioni stesse, riuscendo in questo modo a valorizzare ogni strumento e a far emergere le diverse potenzialità timbriche degli stessi.

PIETRO CERNUTO

Diplomato in sassofono col massimo dei voti al Conservatorio“A. Corelli” di Messina sotto la guida del Maestro Vito Soranno, vincitore di 32 Primi Premi vinti in vari Concorsi Musicali Nazionali e Internazionali, attualmente primo sax tenore della Banda Nazionale dell’Esercito Italiano, dall’età di 10 anni si avvicina allo studio della Zampogna a Paro Messinese e del Friscaletto Siciliano, dedicandosi a questi con la stessa costanza e interesse che si hanno per un qualsiasi altro strumento musicale. Ha conosciuto e frequentato quasi tutti gli anziani zampognari del messinese, e grazie alla loro disponibilità, ha imparato le tecniche di esecuzione, interpretazione, il repertorio e tutto ciò che bisogna sapere per mantenere in perfetta efficienza la funzionalità di questi strumenti. Vincitore di numerose gare per zampogna, rassegne di musica popolare, che si svolgono regolarmente in Sicilia e fuori dallo stretto, nel 2002 vince il premio “Zampogna D’oro” alla rassegna internazionale di musica popolare che si tiene a Erice (TP). Attualmente fa parte del gruppo di musica popolare siciliana “UNAVANTALUNA ”, di cui è uno dei fondatori, ma anche di altre formazioni importanti come: TAMATRIO, TAMBURI DEL VESUVIO, DUO SONANTIQUA, DUO Friscaletto e Organo, FRISCALETTIAMO – progetto per Friscaletto e Orchestra di Flauti Traversi, l’Orchestra “I Flauti di Toscanini” diretta dal M° Paolo Totti. Con queste formazioni partecipa ormai con regolarità alle più importanti manifestazioni e festival musicali del settore, sia in Italia che all’Estero.In Italia meritano di essere citati: Festival della Zampogna di Maranola e Scapoli; Caulonia; Forlimpopoli; Alessandria del Carretto in Calabria; Festival Enrica Etnica di Veroli, Civitella Alfedena, Ravenna Festival, Napoli in Piazza del Plebiscito, Festival Paleariza, Riccia folk festival, Pisa folk festival, Carpino Folk festival , Negro Festival, Folkest a Spilimbergo, ExpoJazz a Cagliari, Suk Festival a genova, Festival Internazionale di chitarra a Sarzana, e tanti altri. Nella Capitale importanti sono i concerti tenuti al Museo di Arti e Tradizioni Popolari, alla Discoteca di Stato, a Villa Ada in occasione del Festival “Roma incontra il mondo”, al Teatro Romano di Ostia Antica, all’Auditorium di Tor Vergata, e all’ Auditorium Parco della Musica. Importantissima la doppia partecipazione ai Concerti del Quirinale in diretta su Radio 3, sia col progetto: “Musiche della Sardegna” nel 2015 e sia con gli Unavantaluna nel 2016. All’estero importanti sono state le esibizioni al festival Berlioz in Francia, ma anche in Portogallo, Svizzera, Germania, Danimarca, Croazia, Polonia, Tunisia, Taiwan in Cina, e in ultimo la Tournè in Australia nel 2018 con gli Unavantaluna.Nel 2013 con gli Unavantaluna vince uno dei premi più importanti della World Music, il Prestigioso “PREMIO PARODI” che si svolge in Sardegna a Cagliari. Nel 2016, sempre con gli Unavantaluna, vince il Premio “ZAGARAD’ARGENTO”, quale segno di riconoscimento da parte della Regione Siciliana come portatore delle tradizioni musicali siciliane nel mondo. Partecipa a programmi radiofonici e televisivi per RAI 1, RAI 2, RAI 3, RADIO 2, RADIO 3, Radio Vaticana, Radio Popolare, SAT 2000, Radio in Blu, Rai International, SKY, e altre minori Alcune delle proprie musiche sono state inserite in Documentari sulla Sicilia mandate in onda sulla RAI nella trasmissione Geo e Geo, Line Verde. Collabora costantemente con musicisti importanti del settore, come Elena Ledda, Luigi Lai, Mauo Palmas, Nando Citarella, Enzo Avitabile, Riccardo Tesi, Patrick Vaillant, Ian Harrison, Ziad Trabelsi, Alessandro D’Alessandro, e tanti altri. Al suo attivo ha l’incisione di parecchi CD.Di alcuni di questi ha scritto

PIETRO PISANO

Inizia gli studi del pianoforte all’età di otto anni sotto la guida della maestra Nella Pinto. Diplomato in pianoforte, in musica corale e direzione di coro presso il conservatorio di Avellino. Allievo di composizione del M° Giacomo Vitale. Diplomato all’Istituto d’arte “F. Menna” di Salerno in grafica pubblicitaria e fotografia. Fonda nel 1996 insieme a sei amici i ;Musicastoria, gruppo musicapopolare che si occupa del recupero delle musiche tradizionali dell’area campana e del resto del sud Italia, facendo studi sul campo attraverso gli anziani e le feste popolari. Da lì collaborazioni con i grandi della musica popolare come: Giovanni Mauriello, Marcello Colasurdo, Giovanni Coffarelli, Ugo Maiorano, Giovanni Imparato, Nando Citarella e Gianni Lamagna. Fa esperienze lavorative con RAI FICTION e nella pubblicità come assistente operatore sotto le regie di Claudio Bonivento e Ferzan Ozpetek. Ha frequentato i corsi di perfezionamento pianistico tenuti dal pianista concertista m° Francesco Nicolosi. Ha collaborato come musicista in gruppi di musica popolare LaParanza dell Agro (gruppo di musica popolare dell’area Nocerino/Sarnese) e KIEPO’ (gruppo di musica popolare Cilentana). Collabora sia come musicista che come autore e arrangiatore al progetto Tamburi del Vesuvio di Nando Citarella . Nel 2010 cura sia le composizioni che le direzioni artistiche delle opere PASSIO CHRISTI; di Giacomo Vitale, e; LA PIEDIGROTTA evocando un suono, sognando la festa di Giacomo Vitale e Rosario Totaroprodotte dal Conservatorio D. Cimarosa di Avellino. Ha scritto le orchestrazioni per il concerto del 18 settembre 2013 in occasione dei festeggiamenti di San Matteo ad Oviedo (Spagna) per l’orchestra sinfonica “Oviedo Filarmonia” diretta dal M° Marzio Conti.

 

IL CANTO DI HILDEGARD, VOCE DEL SUO TEMPO
La rivelazione musicale medievale di Hildegard von Bingen

Chiesa di Santa Lucia o della Santissima Trinità
23 dicembre ore 20,00

Elena Modena: voce, arpa medievale, viella, percussione campane
Ilario Gregoletto: organo portativo, flauti diritti, cialamello, viella, lyra, organistrum

Hildegard von Bingen… una tempesta luminosa nel mezzo del Medioevo. La sua voce una finestra schiusa in un monastero per scoprire oltre al silenzio, un vento che canta. Stili e forme diverse che si intrecciano al canto di HIldegard, prima musicista nota in Occidente: il suo ampio repertorio liturgico, pregno di fervore contemplativo, tocca temi e figure salienti, che fanno da trama a questo percorso, con particolare riguardo al Tempo dell’Avvento. Una musica non “antica”: ma sospesa, come se provenisse da un luogo senza tempo. Melodie che salgono lentamente verso il cielo, con salti audaci che nessun altro compositore dell’epoca osava tentare. Lei invece prendeva il respiro dell’anima e lo trasformava in linee vocali che sembrano scalare una montagna fino a toccare il divino. La sua essenza musicale proveniva da visioni – vere e proprie folgorazioni interiori che lei traduceva in parole e suoni. Ogni antifona, ogni responsorio è un frammento di luce che filtra attraverso la vetrata colorata di una chiesa: irregolare, ma potentissimo.
Proporla all’interno della XXV edizione de I suoni della Devozione ideata dal 1999 da Roberto Magnani Caroppo nell’antica chiesa di Santa Lucia o della Santissima Trinità costituisce un piccolo rito evocativo che mette in contatto con un Medioevo che non appare affatto buio, bensì vibrante, femminile, coraggioso.
InUnum ensemble il duo formato da Elena Modena voce, arpa gotica, viella, campane, percussioni e Ilario Gregoletto organo portativo, claviciterio, flauti diritti, viella, lyra, organistrum, è sorto nel 2003 per la divulgazione del repertorio medievale, in particolare la produzione polifonica sacra dal Duecento al Quattrocento; fa capo al Centro Studi Claviere di Vittorio Veneto (TV).

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