Come ogni anno, i riti della settimana santa di Francavilla Fontana, rappresentano uno degli eventi più suggestivi nell’intera area jonico- salentina, e uno degli appuntamenti più attesi dalla città, che rivive in questi giorni con straordinaria partecipazione la passione e la morte di Gesù Cristo.
Un evento che vede aumentare di anno in anno il numero dei partecipanti e che si consuma per le vie del centro e nelle chiese della città, dove il silenzio, la riflessione e la preghiera accomunano tutta la gente.
L’origine dei Riti della Settimana Santa è difficilmente databile. Sicuramente nascono con le prime confraternite, ed è comunque legata all’epoca della dominazione spagnola in Italia meridionale. Costituiscono però certamente un patrimonio per l’intera Città, al quale i francavillesi tutti, anche i meno fedeli, sono molto legati, tanto da spingere chi ormai vive da anni fuori Francavilla a ritornare per assistervi o parteciparvi.
Sono i bambini ad inaugurare la settimana il mercoledì mattina, quando è tradizione avere pronti e decorati i baldacchini fioriti, denominati “li piatti”, cesti di grano cresciuto ornati da fiori e uova colorate che i piccoli portano in giro fino a sera, quando vengono poi depositati nelle varie chiese dove vi resteranno per i giorni del Triduo Pasquale.
Anche questa è tradizione antica, che testimonia la necessità di avanzare, attraverso l’innocenza dei bambini, un primo passo in nome di Cristo, per riappacificarsi tra vicini di casa, familiari o conoscenti.
Questo il calendario dei riti dell’edizione 2016:
18 marzo, ore 19.00: Processione “Ad tenebras” (Chiesa di Santa Chiara)
20 marzo, ore 9.00: Processione della Croce per le vie della città
24 marzo, ore 18.00: Tradizionale pellegrinaggio dei “Pappamusci” per le vie della città
25 marzo, ore 19.00: Processione dei Misteri per le vie della città
27 marzo, ore 18.00: Processione di Cristo Risorto (Chiesa Immacolata)
Il venerdì, che precede la Domenica delle Palme è il giorno in cui si aprono i riti e si entra nel clima della Settimana Santa.
L’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte da vita alla prima processione “Ad tenebras” con la Madonna Addolorata, simulacro di scuola veneta, datato 1700, realizzato in legno su trespolo.
Con il Giovedì Santo si entra nel vivo dei riti e dopo la celebrazione della Santa Messa, detta “in Coena Domini”, i confratelli della chiesa del Carmine, detti “Pappamusci“, con il camice e incappucciati, scalzi e con un bastone in mano, iniziano il Sacro e antichissimo pellegrinaggio, visitando tutte le chiese di Francavilla e pregando in ginocchio davanti al Repositorio detto “Sepolcro”.
Tale rito è tramandato dai Frati Carmelitani i quali, quando andavano in Terra Santa, accompagnavano i pellegrini a visitare i luoghi della Passione di Cristo.
La notte del giovedì, un gruppo di confratelli con la “trenula” (antico strumento dal suono particolare) ed accompagnati da due musicisti intonano una “nenia” presso l’uscio di casa dei più anziani, del priore, ex priori e benefattori, per invitarli alla processione del venerdì.
La mattina del Venerdì Santo continua il pellegrinaggio e si assiste alle processioni della Madonna Addolorata ossia la “Desolata”.
I cittadini manifestano grande sensibilità verso la Madonna e il silenzio viene spesso interrotto dal tipico suono delle “trenule”, tavolette su cui vengono montate delle manigliette che con un movimento del polso emettendo un suono acuto.
La processione è formata da sette confraternite che divise in gruppi di tre ogni anno ne sfila una o quella detta “ ti li purieddi” (dei poveri) o l’altra detta “ti li ricchi” (dei ricchi).
Alla sera la città si blocca, il legno con i battenti in ferro “tremule“ lancia un emozionante suono in una sorta di lutto e cordoglio per la morte di Cristo. I Sacri Misteri, con la partecipazione di tutte le Confraternite ognuna con la proprie divise esprimono quella tradizione e quella esasperata fede verso il nostro Signore Gesù Cristo.
La processione parte dalla Chiesa di Santa Chiara e nel frattempo la grande piazza antistante la Chiesa Matrice diventa gremita di persone che aspettano con ansia l’uscita delle meravigliose statue preparate in modo impeccabile per la Santa Processione.
Una “tremula” spunta con un suono lancinante e tutto ha inizio.
Dalla Chiesa esce la Croce nera dei Misteri con i simboli della passione di Cristo.
Sempre con un segnale di “tremula” i Confratelli dell‘Orazione della Morte portano fuori la statua di Cristo con il pane, aprendo la Via Crucis.
Segue l’emozionante statua di Cristo all’Orto, dove Gesù è in ginocchio nell’orto e mentre prega riceve il “Calice Amaro”. La statua è portata con forte devozione dai confratelli dell’Orazione della Morte.
L’atmosfera viene alimentata da una banda che suona struggenti marce funebri e, intanto sfilano altre statue come quella di Cristo vestito da pazzo, con al collo una fune e le mani legate.
Segue la statua di Cristo alla Colonna, che raffigura Gesù spogliato, frustato incoronato di spine.
Dopo, lentamente esce Cristo alla Canna con le mani legate, con a capo una corona di spine e sulle spalle un mantello rosso.
Sorprendente è la statua detta della “Cascata o “Lo Spasimo” che presenta Cristo caduto per terra sotto la Croce, grondante di sangue e di sudore .
Si assisterà dopo questa statua ad un emozionante sfilata di crociferi detti “li pappamusci cu li trai” che sono fedeli penitenti con camici con greche di appartenenza; per devozione e penitenza trascinano pesanti croci preparate da loro con tronchi di legno di vario spessore e grandezza. I penitenti camminano scalzi e con fatica trascinano le croci per tutto il percorso in segno di perdono.
Alla fine esce Cristo in Croce che spira dopo aver detto “Padre, perdona tutti quelli che non sanno quello che fanno“. Dopo esce la “Sacra Sindone”, una Croce Nera in memoria della Morte di Cristo e sulla quale è appeso il sudario.
Intanto nella piazza Matrice il silenzio è totale interrotto solo dalle bande che suonano laceranti marce funebri. Segue Cristo Morto statua sviluppata in orizzontale,in passato portata dai sacerdoti del capitolo ed accompagnati dai principi Imperiali.
Il sontuoso corteo dei Misteri è chiuso dalla statua dell ‘Addolorata, piangente e fiduciosa nella Resurrezione di suo Figlio.
Con ritmi lentissimi la processione va avanti, è nell’assoluto silenzio si prega fortemente pace tra gli uomini.
La Confraternita dell’Immacolata chiude i Riti con la Processione del Cristo Risorto.
La domenica di Pasqua, la statua seminuda, con la bandiera crociata di rosso in mano sale fino a porsi tra le nuvole di carta attaccate all’addobbo.
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