Fioccano le polemiche per la paventata chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Francavilla Fontana.
Dopo l’intervento di Cesare Epifani, ex assessore della vicina Ceglie M.ca, continuano i comunicati di protesta dal mondo politico.
Per l’Avv. Carmen Saponaro (Forza Italia) “la scelta di rinunciare agli Uffici del Giudice di Pace nella mera ottica del risparmio, si scontra con il dovere, da parte di ogni sindaco che si rispetti, di anteporre alle logiche ragionieristiche le esigenze dei cittadini. Siano essi semplici utenti a caccia di giustizia piuttosto che i professionisti del territorio. La rinuncia, ormai ufficializzata dalla nuova amministrazione, si scontra, anche, con quanto votato all’unanimità (e quindi anche dal centrosinistra) in uno degli ultimi consigli Comunali dell’era della Corte. Voto poi ripreso, in termini assolutamente positivi, dal commissario straordinario Maria Rita Iaculli e altri Comuni limitrofi. Si scontra, infine, anche con le promesse elettorali di qualcuno, che prospettava una Città capace di offrire più e migliori servizi.
Mi chiedo, allora, quale servizio al cittadino possa essere più alto e indispensabile di un forte presidio di giustizia destinato a scomparire per una volontà che sembrerebbe nascondere forti connotazioni dittatoriali, per altro poco lungimiranti e ben poco motivate.
Michele Iaia (candidato sindaco di Fratelli d’Italia) sostiene che “l’Amministrazione Comunale parte con il piede sbagliato. L’intenzione del governo di città è quella di rinunciare ad un presidio di giustizia presente da sempre nella nostra città. Prendo inoltre atto di una non meglio precisata riunione informale voluta dal Sindaco, che ha invitato gli avvocati che siederanno in consiglio comunale dopo la proclamazione. Rilevo che un tema che incide fortemente sulla storia del nostro territorio, sulle dinamiche sociali ed economiche del territorio e sul funzionamento della giustizia vada affrontato con un maggiore coinvolgimento, ascoltando tutte le forze politiche, la categoria forense (e senza che da ciò ne derivi un incontro corporativo) e non con le modalità adottate dall’amministrazione per nulla coniugabili con i più elementari e minimali percorsi di partecipazione e di confronto. Sottolineo, qualora ce ne fosse bisogno, che l’Ufficio del Giudice di Pace rende un servizio a tutta la città, a tutti i settori del mondo del lavoro, alla comunità non solo francavillese.
Mi auguro fortemente che l’amministrazione si attivi in queste ore per prorogare la decisione, approfondendo la discussione, con il giusto e dovuto coinvolgimento degli interlocutori politici, sociali e del mondo delle professioni. Il tutto per difendere il diritto e la domanda di giustizia“.
Dario Mancino, responsabile dei giovani di Noi Centro, “la decisione di sopprimere l’Ufficio del Giudice di Pace di Francavilla Fontana è irragionevole e inappetibile. Tale scelta, lungi dall’assicurare un effettivo risparmio di spesa per le casse comunali, comporterà, in primis, un disservizio a tutti i cittadini, i quali saranno gravati necessariamente da costi più elevati, in secondo luogo, precluderà ad una cittadina come quella di Francavilla Fontana di mantenere quel prestigio che merita.
Da siffatte scelte, ritengo possa desumersi un totale disinteresse dell’amministrazione sia nei confronti dei cittadini, sia della categoria dei professionisti avvocati, che una palese e avvilente violazione del principio costituzionale di uguaglianza, posto che “farsi difendere” comporterà per i cittadini francavillesi dei costi più elevati rispetto ai cittadini del capoluogo.
Queste, infine, le dichiarazioni dell’Avv. Numa Ammaturo: “Ho appreso con grande rammarico che l’Ufficio del Giudice di Pace di Francavilla Fontana, sebbene fosse stato inserito nel decreto firmato dal Ministro della Giustizia Orlando, che elenca le 285 sedi che avrebbero continuato ad operare per fare giustizia sul territorio, chiuderà i battenti.
Ora i cittadini, già comunque colpiti dalla chiusura della sede distaccata del Tribunale, avranno difficoltà maggiori anche per i problemi più semplici quali ad esempio i ricorsi avverso le sanzioni amministrative, o per i risarcimenti dei danni derivanti dalla circolazione stradale. Saranno costretti a recarsi in Brindisi con l’aggravio di spese e con i disagi dovuti all’ingolfamento dell’ufficio che già ha accorpato i mandamenti di Oria, Ceglie, San Vito dei Normanni.
Non comprendo perché la nuova amministrazione abbia preso la decisione di optare per questa scelta, in quanto credo che offrire un servizio al territorio sia l’azione politica più basilare è importante sotto mille punti di vista. Rendo l’onore delle armi all’ex amministrazione di Francavilla, per quanto possa essere stata discutibile sotto altri punti di vista, e quelle di Ceglie Messapica e Villa Castelli, per aver provveduto a mantenere questo servizio. Se il dado é tratto, pare proprio che verrà meno questo importante presidio di Giustizia, in una città che, come dicevo mesi addietro, ha bisogno di una svolta, uno scatto di reni che consenta ad essa ed a noi, di conseguenza, di tornare ad essere ciò che era in passato.
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