May 1, 2025

La Uiltec Territoriale, esprime profonda preoccupazione per il percorso indicato nelle riunioni svoltesi nei giorni scorsi tra il Sindaco, le Parti Sociali e Confindustria, per trovare la soluzione occupazionale ai lavoratori ex Termomeccanica, Dow ed EVC.

E’ bene ricordare a tutti quanti che da quando sono nate queste vertenze, circa 300 lavoratori su un bacino di 330, sono già rientrati nel mondo produttivo, e in particolare nelle grosse aziende sottoscrittori nel 2006 del Protocollo d’Intesa, tra le quali l’Enel, l’Eni, la Basell, la Sanofi, la Dema, la Peritas ecc. grazie al costante lavoro fatto dalle OO.SS.

Spiace invece constatare che nulla è stato fatto negli ultimi anni da aziende come la SFIR, la Salver, l’Augusta, la Fiat Avio ecc…, che insediatesi sul territorio usufruendo anche di finanziamenti pubblici non hanno risposto alle esigenze occupazionali di quell’intesa.

E’ lodevole quindi l’iniziativa del Primo Cittadino, ma ci permettiamo di dissentire quando si tenta di barattare questa emergenza occupazionale di poche unità, con un dato più allarmante e certamente molto più vergognoso dei disoccupati iscritti nelle liste di collocamento della nostra provincia che ha raggiunto la cifra di circa 80.000 persone per lo più giovani.

Come anche riteniamo eticamente non corretto dimenticarsi di altri lavoratori disoccupati e in Mobilità quali per esempio quelli della LNG, dell’indotto Edipower che qualche mese fa lottavano sopra il nastro trasportatore, o quelli della Tecnimont costretti a fare le valigie verso quel di Milano. Oppure quelli della Telcom di Ostuni, e poi ancora quelli della Confezioni Leone di Ceglie M.ca, e molti altri ancora del settore Tessile in preda ad una grave crisi spesso sottaciuta, circa 500 unità senza lavoro che sperano anch’essi di ritornare ad essere utili alla società.

“A pensar male a volte ci si azzecca”, diceva qualcuno, cioè non vorremmo che il tutto finisca con il dare il contentino ai soliti noti e non pensare invece ad azioni progettuali che possono salvaguardare il diritto al lavoro per molti. Occorre invece coinvolgere le Istituzioni ai vari livelli in uno con le Parti Sociali al fine di modificare l’azione politica che fino ad oggi ha prodotto solo una negazione di nuovi insediamenti industriali, un contrasto forsennato all’esistente e soprattutto un clientelismo politico nei confronti delle industrie brindisine.

Per questo la Uiltec si pone il dubbio di quanto sia lecito chiedere, da una parte, una decina di posti di lavoro, o un palazzetto dello sport nuovo oppure una stagione teatrale con annessa ristrutturazione del teatro, e dall’altra, la chiusura di Edipower, la riconversione a Gas di Cerano o la chiusura della Piattaforma dell’Asi (Termomeccanica).

Invitiamo invece tutti quanti a guardare al rafforzamento dell’apparato produttivo esistente, salvaguardando e sostenendo quelle aziende che hanno completato o stanno compiendo interventi ambientali consistenti come l’ Enel, l’Eni, la Basell e la Sanofi, per presentare questo territorio di nuovo appetibile nei confronti di importanti investitori italiani ed anche stranieri, invece di farli scappare da Brindisi.

La Uiltec quindi è favorevole che la politica locale svolga il proprio ruolo per tutelare tutti i lavoratori che sono in Mobilità o in Gig, in particolare coloro che abbiano tutti i requisiti previsti dai Piani di Assunzione di ogni singola società del territorio e soprattutto chi, di quel bacino, non ha mai avuto la possibilità di ricollocazione in tutti questi anni consumando le spettanze rivenienti dagli Ammortizzatori Sociali, ma per il ruolo che gli compete dal CCNL sarà vigile e attenta che il tutto possa svolgersi con la massima trasparenza e coerenza possibile.

Pur capendo le difficoltà del Sindaco e di tenuta di questa Amministrazione, invitiamo tutti quanti ad una maggiore attenzione per salvaguardare gli interessi di tutti e rispondere alle esigenze reali del territorio, così come avviene in altri, ultimo in quel di Porto Marghera, dove si sottoscrivono Accordi utili per tutelare le Aziende disponibili ad investire. Solo così si riavvia il volano dell’economia e di conseguenza quello dell’occupazione.

 

COMUNICATO STAMPA UILTEC – SEGRETERIA PROVINCIALE DI BRINDISI

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