Il 2 e 3 Agosto 2016 va in scena la quinta edizione dell’originale festival guidato da Amerigo Verardi e Roberto D’Ambrosio. Sbarcano nella cornice del Laboratorio Urbano ExFadda di San Vito dei Normanni (Br). Aldo Tagliapietra (ex Le Orme), Mario Venuti, Colapesce e Motta. Gli ospiti si esibiranno insieme alle giovani leve della scena musicale locale.
Promuovere la scena locale attraverso l’incontro, lo scambio e l’amicizia. Questo è l’obiettivo di YEAHJASI! Brindisi Pop Fest, l’happening giunto alla quinta edizione e prodotto dal Laboratorio Urbano ExFadda in cui artisti importanti a livello nazionale incontrano le giovani leve della scena musicale dell’Alto Salento.
Nelle edizioni 2012, 2013, 2014 e 2015 Manuel Agnelli (Afterhours), Claudio Rocchi, Piero Pelù, Gianni Maroccolo (Litfiba, CSI), Gigi Giancursi e Tommaso Cerasuolo (Perturbazione), Emidio Clementi (Massimo Volume), Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Pierpaolo Capovilla (Il Teatro degli Orrori), Riccardo Sinigallia, Dente, Paolo Benvegnù ed Edda hanno incontrato decine di giovani musicisti della provincia di Brindisi in un’esperienza unica di apprendimento, convivialità, creazione e performance.
Anche quest’anno, ospiti di grande spessore, con un approccio trasversale per stili e per generazioni. Aldo Tagliapietra, cantante e bassista, fondatore de Le Orme e protagonista della scena rock progressiva italiana e mondiale degli anni Settanta si esibirà con la YEAHJASI! Band formata da giovani musicisti del territorio. Mario Venuti, cantautore e chitarrista protagonista della scena pop rock italiana, fondatore dei Denovo calcherà il palco di YEAHJASI! Brindisi Pop Fest con i brindisini Maggiore. Colapesce, pseudonimo di Lorenzo Urcioullo, giovane cantautore italiano, vincitore nel 2012 della Targa Tenco collaborerà in sala prove e sul palco con i Versi Verlán.
Francesco Motta, ex Criminal Jokers, stella emergente della scena indie italiana si esibirà a San Vito dei Normanni con gli Elektrojezus.
Durante i pomeriggi del festival (dalle 18:00) gli ospiti parteciperanno a workshop tematici condotti da Barbara Santi (firma della rivista “Rumore”) e da giovani giornalisti musicali locali. Obiettivo dei workshop è fornire un’occasione di approfondimento per le nuove leve, affrontando i temi della creazione artistica, della produzione, della commercializzazione, dell’esecuzione e così via.
YEAHJASI! Brindisi Pop Fest non è un concorso per emergenti.
“Con YEAHJASI! Brindisi Pop Fest” spiegano Verardi e D’Ambrosio “vogliamo contribuire a creare una scena musicale locale che favorisca lo scambio e la cooperazione tra i protagonisti della musica del territorio”
Negli anni la forza di YEAHJASI! si è manifestata nella partecipazione attiva degli ospiti e degli artisti locali, nell’affetto del pubblico, nella calda accoglienza dell’organizzazione e nella bellezza del luogo che ospita l’evento, l’ExFadda di San Vito dei Normanni.
L’atmosfera informale ed empatica colpisce al cuore: a detta di molti, addetti del settore e non, il festival è uno degli eventi musicali più completi, interessanti e formativi di tutta la Puglia, e non solo.
Ecco cosa dicono di YEAHJASI! Brindisi Pop Fest alcuni ospiti degli scorsi anni:
Gente fantastica, accoglienza senza frontiere, luoghi e paesaggi incredibili, la musica suonata e coltivata dai ragazzi ma anche dalle istituzioni: Puglia Sound e il festival YEAHJASI! sono un esempio da applicare a livello nazionale.
Piero Pelù (Litfiba)
Un format creativo che permette di veicolare la musica rock in maniera originale abbinandola a una location di grande rilevanza sociale. Tommaso Cerasuolo (Perturbazione)
Le cose accadono perché devono accadere, ma accadono anche per merito delle persone. Chi organizza YEAHJASI ha avuto l’intuizione di mettere insieme due universi differenti come il mio e quello di Claudio Rocchi. La nostra collaborazione è iniziata in occasione di questo importante festival.
Gianni Maroccolo (Litfiba, CSI)
Questo festival è una figata pazzesca! Lunga vita a YEAHJASI! Brindisi Pop Fest.
Pierpaolo Capovilla (Il Teatro degli Orrori)
Erano anni che non partecipavo a un festival musicale in cui si percepiva un simile carico di energia positiva.
Riccardo Sinigallia
Tra tutti i festival musicali a cui ho partecipato, lo YEAHJASI! Brindisi Pop Fest è quello che più si pre¬occupa di lavorare sul territorio. Per una volta il palco non rappresenta un elemento di separazione, ma di scambio. Mettere a contatto i musicisti locali con quelli della scena nazionale senza perdere un briciolo della propria identità, è un tentativo ambizioso di crescita. Chi c’era in quei giorni a San Vito dei Normanni se n’è accorto. Si respirava un’aria di passione e di leggerezza. E quando per me è arrivato il momento di partire, ho fatto fatica ad andarmene.
Emidio Clementi (Massimo Volume)
L’intento dello YEAHJASI festival è quello di unire le persone, non solo sotto al palco ma anche sopra. È stata una bellissima esperienza.
Dente
Le biografie degli ospiti di YEAHJASI! Brindisi Pop Fest 2016
ALDO TAGLIAPIETRA inizia l’attività artistica nel 1966 formando il gruppo Le Orme. Questi ultimi, inizialmente protesi verso il beat, si indirizzeranno agli inizi dei ’70 verso il Rock progressivo, fornendo un contributo rilevante al genere, non solo a livello nazionale, ma addirittura mondiale (il loro concept Felona e Sorona è inserito, al posto 68, tra i primi 100 album di rock progressivo di sempre nella classifica stesa dal sito www.progarchives.com) . La voce in falsetto dell’artista darà al gruppo uno dei suoi maggiori elementi di continuità e di riconoscimento. Dopo la separazione da Le Orme (2009) Tagliapietra si dedica alla lavorazione di un doppio album che raccoglie i più importanti brani de Le Orme e della sua carriera solista, rivisti in chiave acustica (da cui il titolo Unplugged). Nel 2012 l’artista si immerge nella lavorazione di un album solista dal titolo “Nella pietra e nel vento” che verrà supportato da una tournée in tutto il territorio nazionale. Nel 2013 esce “L’angelo rinchiuso” una suite che nelle sonorità si inserisce nel filone rock progressivo, cosa che era avvenuta in tono minore nel disco precedente.
MARIO VENUTI nasce a Siracusa il 28 ottobre 1963. La passione per la musica pop lo contagia subito, grazie ai dischi dei Beatles che ascolta in casa e alla radio, ed è così che inizia giovanissimo a suonare il pianoforte, per poi passare allo studio di chitarra, sassofono e flauto traverso. Inizia a scrivere le sue prime canzoni quando ha 17 anni, all’inizio degli anni ’80, proprio quando il panorama della musica italiana viene scosso dall’arrivo di una “nuova ondata” di artisti, segnale di un fermento internazionale che si riflette anche sulla scena musicale nostrana. Mario conosce così a Catania un gruppo di giovani musicisti con cui forma i Denovo, band in cui milita in veste di chitarrista, cantante (alternandosi a Luca Madonia) e autore. Nel 1982 i Denovo prendono parte al Festival Rock Italiano di Bologna, classificandosi secondi alle spalle dei fiorentini Litfiba. Seguono otto anni di onorata carriera in cui la band catanese, dedita a un’interessante fusione di pop e sonorità mediterranee, sforna alcune canzoni memorabili (come “Niente Insetti Su Wilma” e “Se Tengo Il Passo”, giusto per citarne due firmate da Mario) e pubblica cinque album di discreto successo, prima di sciogliersi nel 1990. Da allora, Mario Venuti ha proseguito in proprio la propria attività di autore di canzoni, realizzando stimoli e curiosità musicali attraverso la collaborazione con diversi musicisti, e giungendo nel 1994 alla pubblicazione del suo primo lavoro solista, intitolato “Un Po’ Di Febbre”. L’album rappresenta senza dubbio un enorme salto in avanti rispetto alle sue precedenti esperienze artistiche: eclettico, originale e innovativo, offre una prova di grande maturità e canzoni di alto livello. Sonorità e generi diversi tra loro si miscelano ai testi, decisamente originali, creando un risultato avvolgente e magico, nello stile della migliore canzone d’autore internazionale. Il singolo “Fortuna” poi, un ottimo esempio di ‘world-pop’ d’autore, si rivela un vero e proprio hit radiofonico, talmente convincente nel suo stile da fruttare anche una cover in portoghese a cura dei Brazilian Love Affairs, entrata in classifica in Italia. Le capacità autoriali, portano Mario a collaborare all’album d’esordio di una giovane artista, anch’essa catanese, scoperta dal suo manager Francesco Virlinzi e pronta per tentare la grande avventura: si tratta di Carmen Consoli e del suo album “Due Parole”, per il quale Mario co-firma “Amore di Plastica”, brano presentato a “Sanremo Giovani” nel 1996 e tuttora uno dei classici della cantantessa, e “La Semplicità”. In quell’anno esce anche il secondo album di Mario come solista, intitolato “Microclima”, composto da dieci episodi di pop evoluto costruiti secondo un particolarissimo mix di elementi diversi, inconfondibilmente marchiati dalla sua penna e dalla sua voce. Già il titolo esprime egregiamente tutto il mondo di Mario Venuti, autore di una musica che trova le proprie radici in paesaggi sonori tanto diversi quanto suggestivi. Così il Mediterraneo si mischia ai Tropici in brani come la title-track e le delicate “Le Maniglie Dell’Amore” e “Punta Del Faro”, mentre il pop inglese compie escursioni in Africa (vedi il singolo “Nina Morena”), la provincia si catapulta nella modernità alienante delle metropoli (vedi i desolanti e ballabili scenari di “A Ciascuno Il Suo” e il ritratto incantato di Palermo in “Ballata Per Una Città”). Sempre nel 1996, a pochi mesi di distanza dall’uscita del suo secondo album, Mario Venuti riceve il premio Max Generation in occasione della manifestazione ‘Milano Vende Musica’, dedicata agli operatori del settore. Nel 1997 arriva la partecipazione a “Sanremo Giovani” con un brano di grande intensità e immediatezza, “Il Più Bravo Del Reame”, preludio a un nuovo album che sposa insieme passato e presente della sua produzione, accostando alcuni classici dei Denovo ai principali momenti artistici della sua carriera da solista e a una preziosa manciata di inediti particolarmente ispirati. L’album, intitolato “Mai Come Ieri”, esce nel giugno del ’98 e frutta a Mario un nuovo grande successo con il brano che dà il titolo al lavoro, cantato in coppia con Carmen Consoli. Ma c’è spazio anche per altri splendidi inediti, come “Sto Per Fare Un Sogno” e “È Già Domani”, mentre dal repertorio dei Denovo riaffiorano piccoli gioielli come “Niente Insetti Su Wilma”, “Sant’Andrea” e “Se Tengo Il Passo”, riarrangiati e riproposti in nuove versioni. Il successo del singolo “Mai Come Ieri”, e di conseguenza dell’album, permette a Mario di effettuare soltanto nel 1999 oltre cinquanta concerti in tutta Italia, nei quali ha modo di rimettere a fuoco la sua identità musicale, perennemente in bilico tra tentazioni bahiane, pop-rock anglosassone e una “corda pazza” tutta siciliana e mediterranea. Nel marzo del 2000 iniziano le registrazioni di un nuovo album di inediti, ma a novembre dello stesso anno la lavorazione viene interrotta drammaticamente dalla scomparsa di Francesco Virlinzi, discografico di Mario e proprietario della Cyclope Records. Nel maggio del 2001 l’etichetta concede a Mario una liberatoria che gli permette di acquistare la proprietà del suo album, mentre nell’ottobre dello stesso anno, in attesa di pubblicare il suo nuovo lavoro, Mario firma anche un contratto editoriale che lo lega alla BMG Ricordi. A gennaio del 2003 arriva finalmente in tutti i negozi “Grandimprese”: 10 canzoni anticipate dal singolo “Veramente”, e tra cui spicca anche una cover di Ivan Graziani, “MonnaLisa”.
COLAPESCE, nome d’arte di Lorenzo Urciullo, leader del gruppo Albanopower, rappresentante del progetto The Last Merendina e del trio Tempestine e successivamente parte del progetto Santiago insieme ad Alessandro Raina (Amor Fou), nel 2010 lancia il progetto solista Colapesce per la produzione dell’EP Colapesce. Il nome scelto per il progetto è un riferimento alla siciliana Leggenda di Colapesce, rielaborata in occasione dell’uscita dell’EP da Angelo Orlando Meloni. Il 27 gennaio 2012 esce per 42Records (distribuzione Audioglobe) l’album di debutto, dal titolo Un meraviglioso declino. L’album viene registrato a Lecce e a Milano e vanta la collaborazione di numerosi artisti, tra cui Giuseppe Sindona, Toti Valente (Albanopower), Francesco Cantone (già Tellaro), Alessandro Raina e Roy Paci. Con questo album, Colapesce vince la Targa Tenco 2012 come “migliore opera prima”. Dall’album è tratto il singolo Satellite interpretato da Colapesce insieme alla cantante napoletana Meg. Sempre con la cantante napoletana affronterà nel periodo di gennaio-febbraio 2013 un tour di 8 date dal nome Bipolare Tour 2013. In aprile esce il video di Talassa, colonna sonora dell’omonimo documentario di Gianluca Agati. Nello stesso 2012 si aggiudica il premio “Fuori dal Mucchio” (assegnato dal mensile Il Mucchio Selvaggio) per il “Miglior esordio”. Sempre nel 2012 collabora con i liguri Numero6 nella canzone Un mare, contenuta in Dio c’è. Nel gennaio-febbraio 2013 intraprende un tour di 8 date con Meg, accompagnati da Alessandro Quintavalle e Mario Conte. Il 25 gennaio 2013 pubblica per 42Records un doppio CD dal titolo Un meraviglioso declino Deluxe, contenente 32 brani tra cui l’inedito Anche oggi si dorme domani, la versione di Satellite cantata con Meg e il brano Talassa per la prima volta inciso. Il 5 marzo 2013 viene pubblicato il video di Anche oggi si dorme domani, diretto da Giacomo Triglia. Collabora inoltre col supergruppo Il Fratello nell’album Cos’ha che il mio mondo non ha. Il 27 novembre 2014 pubblica il suo nuovo singolo Maledetti italiani. Il videoclip del brano è realizzato dal collettivo catanese Ground’s Oranges con la regia di Zavvo Nicolosi. Il 7 gennaio 2015 viene annunciato il nuovo album Egomostro in uscita il 4 febbraio. Il secondo singolo estratto dopo Maledetti italiani è L’altra guancia. Il disco è stato prodotto dallo stesso Colapesce con Mario Conte.
MOTTA è cantante, polistrumentista e autore di testi. Nasce artisticamente nel 2006, a soli venti anni, con i Criminal Jokers, band pisana con cui incide due dischi, “This was supposed to be the future” (2009) e “Bestie” (2012). In questo periodo compie anche altre importanti esperienze musicali: mette a frutto la propria versatilità collaborando con NADA (con cui suona basso, tastiere chitarra e cori), PAN DEL DIAVOLO (batteria), ZEN CIRCUS (tecnico del suono per il tour di “Andate tutti affanculo”) e
GIOVANNI TRUPPI (chitarra e tastiera). Nel 2013 studia Composizione per film presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma sotto la direzione artistica di Ludovic Bource (premio Oscar nel 2012 per la colonna sonora di The Artist) e compone le colonne sonore di “Pororoca” (2013) di Martina Di Tommaso, “DOLLHOUSE” (2014, Canada) di Edward Balli, “THE TELL TALE HEART” (2014, Inghilterra) di Andy Kelleher e del documentario di Simone Manetti “”Good bye darlin i’m off to fight””, in uscita nel 2016. “LA FINE DEI VENT’ANNI” è il suo primo disco solista, di cui compone testi, musiche ed arrangiamenti. Alcuni dei brani sono scritti a quattro mani con Riccardo Sinigallia, produttore dell’album.
Ufficio Stampa a cura di Sandei S.r.l.
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