CONFESERCENTI:
In riferimento all’incontro con l’Amministrazione Comunale di Brindisi ed all’annoso problema dello sviluppo turistico, commerciale e “culturale” di una città che, a detta di molti, deve adeguarsi ai tempi ed alle altre città del mondo, la Confesercenti ed i commercianti di tutto il centro di Brindisi, vorrebbero chiarire una volta per tutte il loro pensiero.
Premesso che, proprio la nostra Organizzazione, fin dal 2001 (anno della sua ideazione), ha sostenuto la realizzazione dell’isola pedonale come strumento di valorizzazione commerciale della città, oggi dobbiamo riscontrare che le condizioni sono mutate e che tutte le promesse fatte nel tempo dalla classe politica non sono state realizzate; anzi l’unica cosa realizzata sono stati il degrado urbano, 3 Ipermercati (Auchan, Ipercoop, Brin Park) ed un area commerciale integrata intorno all’ospedale.
Quello che si è fatto è stato escludere progressivamente i residenti della nostra Provincia e tutti i turisti (soprattutto stranieri) che, a decine di migliaia, ogni settimana, arrivano in aereo o in treno e scelgono l’auto per i loro spostamenti tra le città della Puglia.
Quello che abbiamo è una città non inclusiva, anzi, una città che non permette alle famiglie con bambini ed agli anziani di vivere il suo centro urbano e commerciale, che non garantisce nemmeno la tranquillità di una pizza con gli amici il fine settimana, nascondendosi dietro l’alibi del parcheggio di “Via Spalato”, del tutto insufficiente e distante alcuni chilometri a piedi dalla zona del porto, dai pubblici esercizi e dalle strade più belle del nostro centro storico.
Quello che non esiste è un’isola pedonale; esiste invece una ZTL, in cui transitano e parcheggiano tutti, meno che quelli che dovrebbero essere i fruitori della zona commerciale (i cittadini).
La nostra idea è quella di individuare nuove forme di pedonalizzazione, nonché ridefinire tutto il concetto di Centro Cittadino, istituendo “l’Isola Pedonale del Centro Storico”, con fioriere, panchine, eventi, tavolini, ombrelloni ed altro, dove i mezzi di pubblica sicurezza non “passeggiano” ma arrivano in caso di necessità e che, ripercorrendo le esperienze di successo di città come Bologna o Torino, venga trasformata in un luogo di vera aggregazione, shopping e socializzazione.
Un isola pedonale che, partendo da Corso Umberto, Piazza Mercato, Piazza Vittoria, il Teatro e salendo verso Piazza Duomo e le Colonne Romane, permetta di raggiungere il lungo mare e restituire alla città ed ai turisti una città “normale” ed accessibile, una normalità che caratterizza la vicina Lecce, dove il centro storico è chiuso al traffico e la zona commerciale di Piazza Mazzini è di servizio allo shopping.
Quello che vorremmo è una programmazione di eventi condivisa per tempo (magari a gennaio di ogni anno) e cofinanziata dai nostri commercianti, in grado di garantire una comunicazione efficace e di successo, in grado di garantire ai turisti, ai Brindisini ed a tutti i residenti in Provincia di godere della bellezza del nostro porto e di riscoprire una città bellissima.
Non è vero che vogliamo rivedere la viabilità del centro per parcheggiare le auto sotto i nostri negozi, anzi, vorremmo ridefinire il concetto di sosta, individuando o riqualificando nuove aree parcheggio e riservando quelle a ridosso della zona commerciale (Corso Roma, Corso Umberto, Piazza Anime, Via Santi, Corso Garibaldi, Via Del Mare, ecc.) ai turisti e ai clienti, vietando la sosta ai pass di commercianti e lavoratori e garantendo la sosta ai residenti nelle ore serali e nei giorni di chiusura delle attività commerciali.
Quello che auspichiamo, in sostanza, è l’avvio di una stagione nuova di dialogo e condivisione, in grado di superare le difficoltà che da troppi anni vedono contrapposizioni sterili che hanno bloccato lo sviluppo economico ed occupazionale della nostra città.
Purtroppo, oggi, la chiusura netta dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco Rossi hanno vanificato una grande occasione di collaborazione, rifiutando ogni possibilità, ogni proposta, ogni alternativa, trincerandosi dietro ad un netto NO.
La nostra speranza è che si possa continuare a ragionare nei prossimi giorni, nell’interesse della città e del suo tessuto produttivo commerciale e turistico.
Noi non ci arrenderemo nella affannosa ricerca un dialogo e di possibili soluzioni.
CONFCOMMERCIO:
Gli esiti del confronto odierno tra il sindaco Riccardo Rossi ed i commercianti dei corsi principali e, in particolare, di corso Garibaldi, non fanno ben sperare per il futuro.
L’aver dichiarato di non avere alcuna intenzione di recedere dalle posizioni assunte in relazione alla chiusura al traffico nelle ore pomeridiane non favorisce il dialogo e rischia di cristallizzare i contrasti, a tal punto da far permanere l’attuale stato di tensione.
Ciò non significa, in ogni caso, che ai commercianti non stia a cuore la vivibilità del centro urbano. Si tratta, più semplicemente, di individuare le soluzioni idonee a tenere in considerazione le esigenze di tutti.
La Confcommercio, però, non rinuncia a portare a termine qualsiasi tentativo utile a ripristinare un confronto tra le parti, certa di interpretare le posizioni dei propri associati.
Brindisi può diventare ancora più bella e ospitale senza necessariamente decretare la morte del commercio su corso Garibaldi.
Ecco perché occorre riparlarne in maniera serena e costruttiva.
LIVIA ANTONUCCI:
Un atteggiamento al limite del dittatoriale è stato quello tenuto oggi dal Sindaco, durante l’incontro con gli esercenti ed i professionisti di Corso Garibaldi, al quale ho partecipato come professionista ed in rappresentanza di alcuni colleghi che come me hanno lo studio proprio sul corso chiuso al traffico.
Il sindaco della ‘partecipazione’ e dei tour nei quartieri per ascoltare i cittadini, si è letteralmente tappato le orecchie davanti alle ragioni di chi vive del proprio lavoro ed esercita in Corso Garibaldi.
Il primo cittadino, infatti, ha chiaramente ammesso che la strada è stata chiusa al traffico veicolare per le promesse fatte in campagna elettorale: non una scelta dettata da un piano strategico, da una programmazione tesa al rilancio, alla riqualificazione e alla riorganizzazione della viabilità, ma un’imposizione legata al proprio elettorato (meno del venti per cento) piuttosto che all’interesse di un’intera città e della sua economia.
Un atteggiamento che, da un lato, conferma la farsa di un sondaggio on line, una rilevazione senza alcun valore lanciata come fumo negli occhi per gli utenti della ‘bolla’ virtuale del sindaco, dall’altro certifica l’incapacità di questa Giunta di essere guida per la città che continua a navigare a vista, fra i codazzi dei ‘signor si’ immortalati sulla frenetica attività social del primo cittadino e la chiusura dispotica nei confronti di chi propone di individuare soluzioni concrete e fattibili e rischia in prima persona il collasso economico per scelte che altri prendono in spregio a qualsiasi criterio di buon senso.
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