“Questa è la città, nella quale si va delineando un accordo di programma per la transizione industriale, che è già in atto, e per la quale, due giorni fa, è stato nominato il Commissario straordinario di Governo, nella persona del Prefetto, e questa è una novità assolutamente incredibile e straordinaria per tutto il panorama nazionale.
Di fatto, diventiamo il modello di sperimentazione di una nuova modalità di organizzazione industriale e produttiva nel nostro Paese, nel quale il vostro ruolo e questa capacità di contenuti nello sviluppare una corretta impostazione delle relazioni industriali, può rappresentare un fatto decisivo”. Non è stato un semplice indirizzo di saluto ad una assemblea di professionisti, quello pronunciato oggi dal sindaco di Brindisi, dott. Giuseppe Marchionna, al convegno che oggi e domani vedrà impegnati consulenti del lavoro da tutta Italia, convocati a Brindisi dall’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro (Ancl), ma un invito ad essere parte dell’assoluta novità sul fronte economico che va delineandosi per la realtà brindisina.
“Io che ho seguito le fasi di industrializzazione e deindustrializzazione, che si sono ciclicamente ripetute in Città – ha aggiunto il sindaco -, credo molto in questa ultima, nuova opportunità a condizioni che tutti siano consapevoli delle grandi responsabilità, che ricadono su ciascuno: dalle imprese ai lavoratori; dalle grandi industrie alle organizzazioni datoriali e sindacali; dalle organizzazioni di categoria alle piccole aziende. Dipende da questa capacità di contemperare gli interessi complessivi – ha proseguito – se questo processo possa andare avanti senza strappi e senza traumi”. Da qui la richiesta ai Consulenti del lavoro, “di esserci vicini in una fase nella quale probabilmente stiamo costruendo qualcosa che è molto simile ai momenti, negli anni ‘60, quando le zone del Mezzogiorno diventarono tutt’un tratto industriali. Dobbiamo evitare che si ripetano i traumi del passato – ha concluso il sindaco Marchionna – e dobbiamo sperare che il nostro futuro sia il meno traumatico possibile, soprattutto per i nostri giovani e per le innovazioni che loro apporteranno a questi nuovi processi economici”.
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