July 27, 2025

La compagnia Meridiani Perduti Teatro si aggiudica la XXIV edizione del Festival di Resistenza, prestigioso appuntamento organizzato dal Museo Cervi, con lo spettacolo La Stanza di Agnese.

 

Diretto e interpretato da Sara Bevilacqua e scritto da Osvaldo Capraro, lo spettacolo segna un nuovo e importante traguardo dopo i recenti riconoscimenti ottenuti: l’Eolo Award 2024 e il Premio del Pubblico al Palio ErmoColle 2024. Questo ulteriore premio al Festival di Resistenza — un evento che da oltre vent’anni unisce arte e memoria — conferma la forza narrativa e civile dell’opera.

 

La Stanza di Agnese racconta la vita di Paolo Borsellino attraverso lo sguardo di sua moglie Agnese, offrendo al pubblico un ritratto intimo e profondo dell’uomo e del magistrato. Il testo intreccia con delicatezza e rigore le vicende private alla vita pubblica del giudice palermitano, restituendo un’immagine autentica e commovente della loro storia e del loro impegno.

 

La produzione dello spettacolo è firmata da Meridiani Perduti Teatro con Factory Compagnia Transadriatica, in collaborazione con la Scuola di Formazione Antonino Caponnetto, e vincitore del bando TRAC_Residenze Teatrali Pugliesi – Sezione Nuova Drammaturgia.

“Ricevere questo premio al Festival di Resistenza del Museo Cervi è un onore profondo, che mi emoziona e mi responsabilizza, dice Sara Bevilacqua. Ringrazio sinceramente la Direzione del Festival, la giuria, la Presidente Albertina Soliani e, in particolare, Paola Varesi, per aver accolto e sostenuto “La Stanza di Agnese”.

Questo spettacolo è nato dal desiderio di restituire umanità a una figura come Paolo Borsellino, spesso incasellata nei confini della cronaca e della retorica. Ma Paolo era un uomo profondamente innamorato della giustizia, della sua terra, della libertà. E soprattutto, non era mai da solo. Era parte di un “noi”: con Giovanni Falcone, con Agnese, con la sua famiglia, con i colleghi, con chi resiste ogni giorno al silenzio e all’indifferenza.

È per questo che oggi, qui, non posso che pensare al filo che lega Paolo Borsellino ai Fratelli Cervi. Due storie diverse, due epoche diverse, ma la stessa potenza morale. Anche loro erano un “noi”, uniti da un ideale collettivo che guardava sempre oltre il proprio orizzonte personale.

Erano un “noi per gli altri”. E questo è ciò che continua a muoverci, a ispirarci, a darci voce e senso. I loro ideali, quelli della Resistenza e della legalità, non appartengono al passato. Risuonano oggi più forti che mai, in un presente fragile, in cui parole come pace, umanità, giustizia e speranza vanno custodite e rilanciate ogni giorno, con coraggio e passione.

Dedico questo riconoscimento a chi crede ancora nel potere del teatro come strumento di memoria e di trasformazione. A chi resiste, nel piccolo e nel grande. A chi sceglie ogni giorno di essere parte di quel “noi” che non arretra”.

Con questo nuovo premio, La Stanza di Agnese si conferma una delle proposte più significative del panorama teatrale italiano contemporaneo, capace di coniugare memoria, impegno civile e drammaturgia d’autore.

 

La motivazione della Giuria Museo Cervi -Resistenza Festival:
Il teatro è vivo. E vuole mantenere il suo ruolo nella società come laboratorio critico di sperimentazione e ricerca su temi e questioni che ci riguardano in quanto esseri umani e sociali, nonostante i recenti tagli governativi, anche indiscriminati, che colpiscono le compagnie, gli attori, gli organizzatori, i lavoratori del settore non allineati all’agenda politica dell’esecutivo. È a rischio la libertà d’espressione ma il teatro non s’arrende e resiste, come dimostrano gli oltre 300 progetti presentati alla XXIV edizione del Resistenza Teatro Festival. Resistenza oggi è anche continuare a fare teatro!
Tra i sette spettacoli selezionati dalla commissione la giuria assegna il Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria a “La stanza di Agnese” prodotta da Meridiani Perduti Teatro.
È una resistenza femminile e familiare, quella di Agnese Piraino Leto, moglie del giudice Paolo Borsellino: una storia intima che si svolge in parallelo alla storia nazionale della lotta alla mafia, una testimonianza di servizio allo Stato, vissuto fino in fondo, anche all’interno delle mura domestiche. Un esempio civico di vera resistenza contro la violenza e la sopraffazione, che va oltre la strage di via D’Amelio e diventa specchio per le coscienze di tutti.
L’interpretazione di Sara Bevilacqua su drammaturgia di Osvaldo Capraro rilegge le memorie individuali – quelle di Agnese e dei tre figli del magistrato – e ripercorre la vita e la carriera di Borsellino delineando il ritratto inedito, vivo e ancora attuale di un eroe civico di forte umanità.
Nello spessore drammatico che la Bevilacqua dà al personaggio di Agnese emergono le quotidiane vicende familiari dell’uomo Paolo Borsellino, che si intrecciano agli eventi che hanno caratterizzato il percorso pubblico del giudice, da cui emerge la tragica solitudine del servitore dello Stato al cospetto delle opache trame di cui è stato vittima. “La stanza di Agnese” è in fondo uno spettacolo d’amore, una dichiarazione d’amore folgorante nella sua semplicità e allo stesso tempo è un esempio di resistenza civile, in cui i valori etici stanno al primo posto.
Questo connubio è sostenuto da una prova d’attrice che mai si perde e riesce a modulare i registri in una drammaturgia mai statica e caratterizzata da una costruzione ritmica ben calibrata. Da apprezzare anche la generosità di Sara Bevilacqua che, la sera del 7 luglio, si è resa disponibile ad una doppia replica in rapida successione a causa delle condizioni meteo sfavorevoli.

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