Il Città di Brindisi Calcio Ssd ha inviato la domanda di iscrizione alla Lega Nazionale di Serie D.
Finisce così una telenovela che – come il più appassionante dei misteri – ha tenuto con il fiato sospeso centinaia di supporters biancazzurri.
Ma, nonostante l’ottimismo serpeggiante da qualche giorno, fino alla fine ci sono state grosse difficoltà a reperire la somma necessaria per l’iscrizione (circa 21.000 euro tra quota e integrazione alla fidejussione).
Alla fine ci hanno dovuto pensare due tra gli imprenditori brindisini più contestati dal popolo calcistico biancazzurro: Toni Muccio e Fernando Marino, presidente dell’Enel Basket Brindisi e della Lega Basket.
Il primo avrebbe chiuso una pendenza con la società versando circa €. 2.500,00, il secondo – grazie all’intervento di un consigliere comunale di maggioranza – ha tirato fuori circa €. 3.500,00.
Una grossa sorpresa è stato poi l’apporto della “Per Brindisi”, cresciuto ancora rispetto al contributo promesso ieri notte in un comunicato stampa.
Dopo i 7.000 euro promessi all’iscrizione dal Gruppo Fondatore nonostante l’indirizzo contrario espresso dall’Assemblea e stabilito senza convocare il Consiglio Direttivo appena nominato, l’Associazione guidata da Sandro Toffi ha aggiunto altri 3.000,00 euro, contribuente – quindi – per un apporto totale di €. 10.000,00.
Il resto – circa €.5.000,00 sarebbero venuti dati dai tifosi e dalle casse societarie.
Una vera faticaccia. Una vera e propria corsa al traguardo fissato, durante la quale non sono mancate prese di posizione diverse tra il gruppo ultras-società e quello della “Per Brindisi”. E’ dovuto intervenire l’avvocato Caiulo per dirimere la questione e garantire da un lato la possibilità che la “Per Brindisi” abbia voce in capitolo nel Città di Brindisi del futuro, dall’altro preservare “il posto” di tre collaboratori dell’ex società di Flora (Sigrisi, Galluzzo e Casale).
Fin qui le notizie belle.
Ma la giornata di oggi è da segnalare anche per le brutte notizie provenienti sul fronte societario.
L’impegno della cordata grottagliese/tarantina che aveva mostrato interesse per le sorti della società di calcio si è arenato. Anzi. E’ proprio tramontato. E’ bastato dare uno sguardo alle scritture contabili (giudicate incomplete) per togliere il disturbo ed allontanarsi definitivamente dal Brindisi.
Secondo alcune voci rimarrebbe in piedi una trattativa con un gruppo metalmeccanico tarantino.
Ma – inutile nascondercelo – il futuro del Brindisi è sempre incerto.
E se la domanda di iscrizione è stata inviata, la “salvezza” reale è ancora lontana. A meno che non si pensi che si possa tirare avanti a collette per tutta la stagione…
Pochissime le eventualità che qualcuno si carichi il peso della società prima della sentenza della giustizia sportiva sul caso Dirty Soccer che, stando alle nuove norme federali, dovrebbe prevedere il passaggio del Città di Brindisi all’ultimo posto in classifica e quindi la retrocessione in Eccellenza.
Ma a quel punto non sarà altrettanto facile trovare qualcuno che si carichi un grosso fardello debitorio per un semplice campionato regionale.
Ma oggi è una giornata di festa. Il titolo del Città di Brindisi è salvo.
Da lunedì dovremmo concentrarci sul vero problema, che resta sempre quello di ridare credibilità a quel calcio brindisino e a quella V biancazzurra che è sempre stata sulle maglie comunque si chiamasse la prima società di calcio della città.
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