Era accaduto a Pistoia, si è ripetuto a Varese, in maniera ancora più clamorosa. Una sconfitta che brucia, e quanto brucia, maturata dopo un over time, nel quale l’Enel Brindisi non è praticamente scesa in campo, dopo aver letteralmente gettato alle ortiche due punti che con un pizzico di attenzione in più avrebbe potuto portare a casa.
Non fosse altro perché i quattro punti di vantaggi o nel finale non soltanto andavano semplicemente gestiti, ma lo si poteva e doveva fare in maniera migliore.
E qui l’interrogativco è d’obbligo: coach Sacchetti ha ordinato ai suoi di commettere in extremis un fallo o gli ha chiesto di difendere? Molto probabilmente le indicazioni sono state quelle di difendere forte, senza permettere a Varese di prendere un tiro comodo da tre punti che potesse permettere ai padroni di casa di pareggiare il conto. Invece è accaduto proprio questo. Il tiro non è stato dei più comodi, ma dov’era in quel momento la difesa di Carter su Kangur? sarebbe stato più logico, e molto probabilmente forse era proprio ciò che il coach brindisino aveva chiesto al suo giocatore, che lo stesso Carter avesse “francobollato” Kangur magari evitando di poter raccogliere quel pallone e tirarlo a canestro.
Peccato di gioventù si potrebbe dire per sdrammatizzare un risultato che penalizza oltremodo l’Enel Brindisi alla quale va comunque dato il merito di aver condotto il match per almeno tre quarti, esattamente come era accaduto 15 prima a Pistoia.
Invece no, perché quanto è accaduto nelle ultime due azioni del match di domenica sera c’è la fotografia di ciò che rappresenta attualmente questa squadra: tanto talento, buone soluzioni offensive, difesa a volte efficace ma al tempo stesso tanti, troppi errori, tante distrazioni, tante opportunità concesse agli avversari che alla fine compromettono il risultato finale e non le permettono di raccogliere i meritati frutti.
Il risultato, al momento è che oggi, prestazioni ed occasioni sprecate alla mano, questa Enel Brindisi potrebbe essere tra le big di questo campionato a quota 6 punti, ed invece si ritrova in una situazione di classifica che comincia a diventare pericolosa, almeno dal punto di vista emotivo e psicologico.
Anche a Varese, come è accaduto nelle precedenti tre partite, la squadra ha sofferto parecchio in cabina di regia l’assenza del play titolare.
A Varese ha esordito Phil Goss, prestazione maiuscola la sua per qualità e quantità. Sicuramentre il play americano ha bisogno di lavorare per acquisire un maggiore minutaggio sia nella testa che nelle gambe, e la palla persa nel finale e l’uno su due dalla lunetta sono la dimostrazione che, in primis Sacchetti, ad un certo punto del match gli ha chiesto gli straordinari per poter portare a casa i due punti considerato che anche questa volta sia English che Spanghero non hanno brillato.
Invece è andata come tutti sappiamo, con una sconfitta che sa di vera e propria beffa, che avrebbe rappresentato in casa biancoazzurra ossigeno puro e maggiore consapevolezza nei propri mezzi. Che avrebbe consentito soprattutto a quei giocatori che ancora fanno fatica di allenarsi con una maggiore tranquillità e serenità.
In Lombardia era assente Kris Joseph, ufficialmente per il solito infortunio alla caviglia. Il giocatore è rimasto a Brindisi e non ha nemmeno seguito i compagni di squadra in trasferta.
Difficile capire se l’infortunio non è stato mai smaltito o se dietro questa decisione ci sia altro, ma resta il fatto che anche questa “tegola” non aiuta di certo l’ambiente.
Infatti quasi certamente nelle prossime ore il presidente Nando Marino di concerto con gli altri soci, il general manager Alessandro Giuliani e lo stesso coach Sacchetti dovranno prendere una decisione che andrebbe comunque al di là dell’aspetto tecnico.
Finora, fatta eccezione per qualche minuto, Joseph in campo si è visto davvero poco, e ciò chiaramente per una squadra che sceglie di affidarsi al “3+4” significa comunque regalare un americano ai suoi avversari.
Difficile al momento sapere quale sarà la decisione della società ma a questo punto sarebbe possibile addirittura ipotizzare un “taglio”. Una cosa è certa continuare a puntare su un americano ad “intermittenza” non gioca nè a Sacchetti nè alla squadra. Ecco perché sicuramente nelle prossime ore sarà presa una decisione definitiva.
Ora però oltre a continuare sodo in palestra, il lavoro più duro da svolgere è senza dubbio quello psicologico. Con quella di Varese l’Enel Brindisi ha rimediato la terza sconfitta consecutiva in quattro partite di campionato. Due come detto evitabilissime, quella rimediata in casa contro reggio Emilia invece arrivata al termine di 40′ in cui la squadra ha dato tutto.
Il calendario in questa fase della stagione sembrerebbe tendere una mano ai biancoazzurri, non fosse altro perché nelle prossime quattro partite Brindisi giocherà tre volte in casa (Torino, Brescia e Cantù) e ed una volta in trasferta (Cremona). E sarà proprio dalle partite interne e dalla spinta che il pubblico biancoazzurro saprà dare alla squadra che capitan Cardillo e compagni dovranno ripartire per rimettere in piedi una stagione nella quale finora le prime quattro partite hanno mostrato che la classifica dell’Enel Brindisi è bugiarda.
Ma affinché ciò possa avvenire è necessario continuare a lavorare sui tanti errori commessi perché, se è vero come dice qualcuno, che “l’attacco fa vendere i biglietti ma la difesa fa vincere le partite” allora la strada da percorrere è ancora tanta.
Pierpaolo Piliego
No Comments