“Il decreto Milleproroghe ha riaperto i termini per richiedere il trasferimento dei beni dello Stato agli Enti Locali ed essendo la scadenza del 31 dicembre molto vicina è opportuno che si conosca cosa sta facendo l’Amministrazione comunale per cogliere questa opportunità. Intanto, però, rischiamo di perdere quei beni già acquisiti come la ex Caserma Ederle, visto che l’Agenzia del Demanio sta svolgendo parallelamente un’attività di monitoraggio sugli utilizzi dei beni acquisiti dagli Enti locali dopo tre anni dal termine della prima fase del Federalismo Demaniale e, nel caso in cui scoprisse, che non sono stati valorizzarti potrebbe giungere alla revoca del trasferimento”.
Introduce così la sua dichiarazione Mauro D’Attis, capogruppo di Forza Italia di Brindisi, che ha depositato una interrogazione/interpellanza con richiesta di risposta scritta a Sindaco e Assessore al patrimonio sul tema del Federalismo demaniale a cui è interessato il Comune di Brindisi.
“L’Amministrazione di cui ero vice sindaco – continua D’Attis – nel 2011 avviò il procedimento con una delibera di Giunta manifestando la volontà di acquisire al patrimonio della città i beni resi disponibili dall’Agenzia del Demanio. L’Amministrazione successiva, tra il 2012 e il 2014 ha materialmente completato quella procedura per alcuni beni tra cui la ex Caserma Ederle. Il rischio della revoca è reale e credo sia necessario che il Comune proceda a valorizzare quei beni prima che sia troppo tardi. Ovvia e scontata è l’osservazione che la “valorizzazione” non deve confondersi con gli interventi straordinari di pulizia (spesso dovuti a rischi per la igiene pubblica) come avvenuto proprio per la ex Caserma Ederle, ma veri interventi di ristrutturazione e funzionamento ai fini sociali ed economici”.
COMUNICATO STAMPA DI MAURO D’ATTIS – CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA DI BRINDISI
Testo della Interrogazione/Interpellanza
Alla Signora Sindaco
Al Signor Assessore al Patrimonio
e, p.c. Al Signor Presidente del C.C.
Sede
Interpellanza e interrogazione con richiesta di risposta scritta
(ex artt. 60 e 61 del Regolamento del Consiglio Comunale)
Oggetto: federalismo demaniale – riapertura dei termini per la richiesta di beni di proprietà dello Stato – INTERPELLANZA E INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA
Premesso
· che il 27 giugno 2011 l’Amministrazione comunale, con apposita delibera di Giunta, ha manifestato la volontà di acquisire al patrimonio della città i beni resi disponibili dall’Agenzia del Demanio, ha stabilito di chiedere di poter acquisire alcuni beni culturali che rappresentano una concreta opportunità per il territorio e ha predisposto la richiesta di attivazione del procedimento, illustrando le finalità e le linee strategiche generali che si intendono perseguire attraverso l’acquisizione del bene;
· che i beni richiesti e le descrizioni nell’elenco allegato alla delibera in parola erano:
o la Ex Caserma Ederle di piazza Castello;
o il Castello Alfonsino o Aragonese;
o il terreno e i fabbricati rurali costituenti l’ex Batteria 512 e 521 “Menga” Santa Teresa, della strada Santa Teresa che costeggia il lato dell’aeroporto che si affaccia sul mare (ampi locali voltati, scale elicoidali sistemi di collegamento esterno con gradini in pietra calcarea su aperture con archi a tutto sesto e strutture in cemento armato, destinati ad alloggi, uffici, servizi e locali accessori, con muri perimetrali che raggiungono spessori anche di nove metri e coperture, sempre in calcestruzzo, con spessori di circa tre metri);
o la ex Polveriera Cillarese – Minnuta (posizione strategica rispetto all’area del Seno di Ponente e del Parco del Cillarese);
o l’ex Ricovero antiaereo di via Colonna (con un muro perimetrale di età compresa tra l’epoca romana ed il XV secolo);
o l’ex Ricovero antiaereo Bastioni del Cristo- Porta Lecce (Il bene parte del complesso monumentale di Porta Lecce e dell’attiguo bastione);
o la ex Polveriera del Cillarese – Cillarese (stessa funzione della parte che interessa la Minnuta);
o la ex Caserma della Guardia di Finanza – Torre Cavallo (la posizione è strategica, all’interno delle aree di bonifica della area industriale e vicino all’area ambientale e storico delle isole delle Pedagne, individuate quali beni di interesse culturale);
o la ex Batteria R/636 di Punta del Serrone (si trova in una area densamente interessata da attività ricettivo – turistico ed edilizia di carattere stagionale, oggetto di una pianificazione di recupero e riqualificazione);
o la ex Batteria Benedetto Brin (opera di difesa costiera, come per le altre citate, realizzata a partire dal primo conflitto mondiale, in epoca recente in qualche modo inglobata entro strutture ricettivo – turistiche ed attualmente in stato di non utilizzo);
o la ex Caserma Carafa (nell’area del Castello Svevo di terra, ex convento benedettino, data la contiguità con un bene di interesse nazionale, quale la Chiesa di San Benedetto, il recupero e la rifunzionalizzazione del monastero costituirebbe un intervento strategico per la costruzione di un nuovo polo museale, con finalità anche di accoglienza e sosta per i tanti turisti e visitatori);
o il Parco Bove o “Campo Paradiso” (area di intervento del “Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile”);
· con successivi atti l’Amministrazione comunale ha proceduto alla acquisizione nel proprio patrimonio dei beni richiesti (come la ex caserma “Ederle”);
· il Decreto “Milleproroghe” – art.10, comma 6 bis – ha previsto la riapertura dei termini per la richiesta di beni di proprietà dello Stato, come definito nell’art 56-bis del Dl 69/2013 sul Federalismo Demaniale;
Considerato
· che le Amministrazioni locali, fino al termine del 31 dicembre 2016, potranno presentare domande di trasferimento di beni presenti sul proprio territorio, da valorizzare con progetti di recupero in linea con i programmi di rigenerazione urbana e con le esigenze dei cittadini;
· che allo stato non risultano essere stati prodotti atti da codesta Amministrazione relativi alla valorizzazione dei beni già acquisiti al patrimonio della stessa;
· considerato che l’Agenzia del Demanio sta svolgendo parallelamente un’attività di monitoraggio sugli utilizzi dei beni acquisiti dagli Enti locali dopo tre anni dal termine della prima fase del Federalismo Demaniale;
Ritenuto
· che la scadenza del 31 dicembre prossimo è molto vicina;
· che siano ipotizzabili provvedimenti come la revoca del trasferimento nel caso, a seguito di verifica della Agenzia del Demanio, si scoprisse che i beni acquisiti dal Comune di Brindisi non sono stati valorizzati;
si interpella e si interroga
la Signora Sindaco e il Signor Assessore al patrimonio, per conoscere:
· se sono a conoscenza della riapertura dei termini per la richiesta di beni di proprietà dello Stato, come definito nell’art. 56-bis del Dl 69/2013 sul Federalismo Demaniale;
· quali sono le concrete azioni che l’Amministrazione prevede di porre in essere ai fini della partecipazione all’avviso della Agenzia del Demanio e quali sono, eventualmente i beni che ritiene la stessa di voler richiedere entro il 31/12/2016;
· cosa ha fatto nel frattempo e cosa intende fare l’Amministrazione per la valorizzazione (da non confondere con la manutenzione di tutti i beni acquisiti al patrimonio comunale (come la ex Caserma Ederle).
Brindisi, lì 6 novembre 2016
Mauro D’ATTIS
(FORZA ITALIA)
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