May 5, 2025

Destano imbarazzo le dichiarazioni rilasciate in una intervista dal presidente della Task Force regionale, Leo Caroli, il quale ha candidamente ammesso di non conoscere nel dettaglio lo stato di salute delle aziende che localmente operano nel settore aeronautico.

 

Imbarazza perché certifica sia il grave ritardo con cui la Task Force affronta un problema da cui dipende certamente la sorte di alcune aziende (in alcuni casi neanche locali), sia perché e forse soprattutto, mette in crisi il futuro occupazionale di un migliaio di giovani molto qualificati.

 

Ma imbarazza pure perché delega ai sindacati (che sul tema hanno responsabilità enormi e di varia natura…) una mappatura che dovrebbe essere effettuata da soggetti terzi in modo da non incorrere nel rischio che essa possa essere influenzata da fattori estranei alla finalità della verifica.

 

Ma c’è un altro punto che inquieta e preoccupa molto chi da tempo ha cercato di accendere i riflettori sulle contraddizioni del settore aeronautico locale, ed è quello delle difficoltà manifestate dal Presidente Caroli nel comprendere le strategie di Leonardo e del suo A.D., Mauro Moretti. Strategie chiarissime sin dal momento successivo all’insediamento dell’autorevole ex dirigente delle Ferrovie dello Stato che possono trovare la loro sintesi in un solo binomio o, al massimo, trinomio: efficienza, produttività, competitività.

 

In poche parole, tutto (o quasi tutto) il contrario di come per molti anni è stato (mal)gestito il comparto in Puglia e delle cui criticità vi è traccia nei resoconti dell’audizione tenuta in Regione dai vertici della ex Alenia nei mesi conclusivi della passata legislatura regionale.

 

Il che vuol dire che se si vuole andare d’accordo con Moretti (uno dei pochi manager di eccellenza capaci di dire di no alla Politica!) le aziende candidate all’ottenimento di commesse da Leonardo devono chiudere definitivamente con il vecchio modello di gestione per molti aspetti parassitario in quanto caratterizzato da scarsi o insufficienti investimenti, da acquisizione di personale non qualificato, da dimensioni organizzative inadeguate, da compromissioni con ambienti politici e sindacali.

 

In questo senso va letto l’addio alla cosiddetta monocommittenza, da sempre male oscuro delle aziende incapaci di guardare la di là dell’occasione storica favorevole intercettata.

Caroli, infine, si sofferma, non condividendola, sulla esiguità del tempo concesso da Leonardo per questa radicale, e sostanzialmente storica, inversione di tendenza.

 

Una posizione, quella del Presidente della Task Force, essa sì, non condivisibile. Quelle aziende, di tempo a disposizione ne hanno avuto sin troppo. Che l’abbiano sprecato, alcune per ignavia, altre per incapacità, altre ancora perché tutelate da soci più o meno occulti, è affar loro. Ne tenga conto Caroli anche per ciò che riguarda il drenaggio di risorse regionali negli ultimi anni ignominiosamente sprecate. O si inverte la tendenza o il comparto muore definitivamente.

 

 
 Avv. Euprepio Curto
Commissario provinciale Udc Brindisi

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