La sicurezza sul lavoro dovrebbe essere una priorità assoluta in qualsiasi contesto industriale. Tuttavia, Brindisi è costretta a piangere due giovani vite in pochi giorni.
Dopo il decesso di Giuseppe Petraglia, 39 anni, caduto da un tetto alto di poco più di 10 metri all’interno di un vecchio opificio di proprietà della “Cdm Trasporti”, un’altra tragedia si è verificata nella zona industriale di Brindisi.
Gianfranco Conte, un operaio 37enne della Jindal, una fabbrica specializzata nella produzione di film in polietilene, è stato schiacciato da una bobina. Secondo una prima ricostruzione, Conte manovrava un carroponte e sarebbe stato travolto da una enorme bobina.
L’uomo è stato prontamente soccorso e trasportato in ospedale ma è deceduto subito dopo essere arrivato al Pronto Soccorso.
Gianfranco Conte viveva a Tuturano. Lascia la moglie Erika Colella e le piccole Elvira (11) e Mia (7).
In queste ore di dolore e lutto, appare fondamentale far avviare una profonda riflessione per garantire che tragedie come queste diventino un ricordo del passato e non una realtà quotidiana nel futuro.
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