May 2, 2025

Il brano Rock me babe è un celebre blues di B.B. King ma è anche il nome di un romanzo di Paola Camberti.

Un libro ricco di romanticismo, passione e fatti, che riporta a galla paure e insicurezze, un pò come la nostra Brindisi.

Sembra davvero difficile, strano, compiacersi della propria città davanti a nuove sfide senza pressanti censure.

A volte si cerca di spacciare per emancipazione l’appiattimento del pensiero critico. Eppure, una nuova primavera, una luce sembra puntare la scalinata virgiliana.

Gli ultimi eventi che hanno portato la città alla ribalta nazionale ed internazionale sembrano aver ridato nuova linfa e un rinnovato spirito di appartenenza.

 

La tappa del Giro d’Italia Matera-Brindisi è stata una grande occasione per raccontare, attraverso i canali Rai, la storia di una città con un patrimonio storico culturale importante, le cui belle immagini sono state trasmesse dalle reti internazionali in 198 Paesi nel mondo.

Nei giorni in cui si seguiva il Giro d’Italia in Puglia, è stato assegnato il premio Nobel per la Pace.

Il prestigioso riconoscimento è andato al World Food Programme, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dell’Assistenza alimentare nel mondo, la cui sede è a Roma e vanta una base operativa nel nostro territorio.

“Peace Price 2020” premia anche la città di Brindisi per la sua posizione chiave nel Mediterraneo dove è presente la Base ONU, un modello di efficienza, dalla quale ogni anno vengono inviate tonnellate di aiuti umanitari e attrezzature logistiche in tutto il pianeta.

 

Una storia ritrovata quella brindisina.

Basta poco per rendere orgogliosa una comunità: entrare nello spirito e capire che è stato fatto qualcosa di bello assieme, anche per poche ore.

Comprendere che qualsiasi tipo di riconoscimento può diventare un punto da cui ripartire. E’ già in movimento un processo di recupero della identità brindisina sotto l’aspetto culturale.

Si è iniziato con l’intitolazione di alcune piazzette a due artisti, Giustino Durano e Gianni D’Errico, che hanno dato lustro alla città. Si continua con l’organizzazione di rassegne musicali e teatrali con artisti esclusivamente locali.

E’ importante ricordare che è in atto un progetto di rigenerazione di arte urbana nelle periferie con artisti famosi nell’arte del writing.

Imperdibili risultano i video e i cortometraggi realizzati da alcuni registi nostrani che esaltano e valorizzano le risorse umane e la bellezza del territorio.

La strada intrapresa sembra quella giusta: piantare nuove radici con le idee, i progetti, le capacità, partendo dall’arte.

Piccoli e significativi passi lasciano alle spalle vecchie mentalità e un modus operandi esportato anche sul web dove emerge, in alcuni casi, l’aspetto meno nobile della brindisinità. Un istinto superato e poco gradito di cui faremmo volentieri a meno.

 

MARCO GRECO

 

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