May 10, 2025

Il consigliere regionale Alessandro Leoci con il collega Maurizio Bruno, hanno visitato la Casa Circondariale di Brindisi, grazie ad un tour istituzionale organizzato dalla consigliera provinciale Nadia Fanigliulo, allo scopo di far conoscere il livello organizzativo e la qualità della vita all’interno della struttura.

“Sono molto grato per questa opportunità offertami dalla consigliera provinciale che segue già da tempo queste tematiche e che oggi ha voluto coinvolgerci nella conoscenza diretta dei luoghi.

Un ringraziamento anche a chi ci ha guidati in questa visita ovvero al Direttore della Casa circondariale di Brindisi, Maria Teresa Susca, al Comandante delle Guardie Penitenziarie e al Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Pietro Rossi.

L’obiettivo è coinvolgere la Regione Puglia nella conoscenza di eventuali criticità o aspetti migliorabili connessi alle strutture carcerarie nonché della qualità della vita di detenuti e addetti ai lavori. Le condizioni di vita nelle carceri pugliesi sono un tema fondamentale per la tutela del diritto alla salute. Sono temi all’attenzione del Presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, che ha proposto anche l’insediamento di un tavolo regionale con i direttori delle carceri pugliesi e l’assessore Pierluigi Lopalco.

In particolare oggi abbiamo visitato i luoghi, aule, celle, bagni in comune, infermeria e interloquito con alcuni dei detenuti. La struttura è ben gestita ma risente di una certa “anzianità”. Un edificio privo di spazi ampi o idonei all’ora d’aria, dove il cemento predomina su tutto e dove mancano spazi di socializzazione. Per questo sarà nostra cura approfondire il progetto di spostamento del carcere di Brindisi, riguardante una nuova struttura, valutandolo in sede di Commissione, insieme al Consiglio e alla Giunta regionale.

Ritengo che sia importante non solo portare il carcere nella città ma anche portare la città nel carcere, nel senso di far conoscere e quindi comprendere quali siano le condizioni di vita nelle nostre carceri e quanto sia fondamentale per la società tutta la “riabilitazione” dei detenuti e il loro futuro reinserimento nel mondo del lavoro. Il carcere di Brindisi detiene soggetti colpevoli di reati minori, che hanno da scontare una pena non superiore ai 5 anni. Quindi la preparazione al loro reinserimento in società è altro tema da tenere in degna considerazione, anche al fine di limitare il sovraffollamento delle carceri stesse”.

Dichiarazione del consigliere regionale del PD Maurizio Bruno a seguito della visita al carcere di Brindisi.
“Questa mattina assieme alla consigliera provinciale Valentina Fanigliulo, al consigliere regionale Alessandro Leoci e al Garante provinciale dei detenuti Ferdinando Benigno, ho effettuato un sopralluogo all’intero della Casa Circondariale di Brindisi.
E questo allo scopo di vedere e valutare in prima persona le condizioni in cui sono ospitati i detenuti presenti nella struttura di via Appia e come una collaborazione fra istituzioni possa risolvere eventuali criticità.
Molto cordiale e proficuo è stato il colloquio avuto a inizio visita con la direttrice della struttura, a cui abbiamo illustrato il progetto della Provincia di Brindisi, presentando una lista di corsi di formazione da sottoporre a tutti i detenuti.
L’idea è quella di far scegliere agli stessi detenuti dei corsi di formazione affinché, una volta tornati in libertà, possano più facilmente reinserirsi nella società e nel tessuto lavorativo, avendo nel frattempo appreso un mestiere capace di permettere loro di ricostruirsi un cammino senza più dover imboccare la strada dell’illegalità.
Terminato il colloquio abbiamo effettuato il sopralluogo vero e proprio all’interno della struttura, prendendo purtroppo visione di quanto esigui siano gli spazi riservati alla cosiddetta ora d’aria e alla socialità.
Per la nostra Costituzione il carcere deve educare, reinserire, non punire. E degli spazi di socialità degni di tale nome, sono essenziali anche per la salute mentale (oltre che fisica) dei detenuti.
A questo proposito abbiamo anche constato nella medicheria, l’assenza di un macchinario per i raggi x, che è invece essenziale per garantire immediate cure nella struttura e per evitare di dover oltremodo ingolfare gli ospedali esterni al carcere, già pericolosamente strapieni.
In ultimo condivido totalmente la proposta della consigliera Fanigliulo di approfittare dei fondi del Recovery Fund per costruire finalmente una casa circondariale fuori dal centro abitato di Brindisi, liberando così la città di una struttura che rappresenta un ostacolo alla rigenerazione urbana. Ottenendo allo stesso tempo una struttura carceraria finalmente degna di questo nome”.

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