September 17, 2024

Momenti di sollievo, seppur temporaneo, per i 74 lavoratori della Sir, l’azienda specializzata nella movimentazione del carbone presso la centrale Enel “Federico II” di Cerano. Nel pomeriggio di oggi, un incontro tenutosi presso la Prefettura di Brindisi ha portato a un accordo che, se confermato nelle prossime sedi di discussione, come la task force regionale, garantirà un futuro lavorativo ai dipendenti almeno fino a luglio 2025.

L’intesa raggiunta prevede che 20 lavoratori saranno collocati in cassa integrazione con uno stipendio equiparato a quello dei loro colleghi in attività, mentre i restanti 50 continueranno a lavorare fino a dicembre 2024, per poi unirsi ai primi.
La cassa integrazione per tutti terminerà nel luglio 2025.
Quattro dipendenti, invece, usciranno attraverso un piano di esodo incentivato.

Questo accordo, frutto di una delicata mediazione condotta con il coinvolgimento del prefetto Luigi Carnevale, del questore Giampietro Lionetti e del presidente della task force regionale Leo Caroli, è stato accolto positivamente da tutte le parti coinvolte, inclusi sindacati e Confindustria.

L’incontro di oggi ha visto la partecipazione di rappresentanti dell’Enel, della Sir, dei sindacati e del presidente di Confindustria Gabriele Menotti Lippolis.
Nonostante le differenze di vedute, i sindacati sono riusciti a mantenere un fronte compatto. Antonio Macchia, segretario generale della CGIL Brindisi, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolineando l’importanza di questo tempo guadagnato per pianificare un futuro che non penalizzi i lavoratori nel contesto della decarbonizzazione. Anche Roberto Aprile, segretario del Cobas, ha mostrato prudente soddisfazione, pur riconoscendo la necessità di ulteriori sforzi per proteggere l’intero indotto.

A partire da lunedì, gli incontri riprenderanno presso la sede di Confindustria Brindisi per definire ulteriormente l’accordo. Questo risultato, pur rappresentando una vittoria importante, segna solo un passo iniziale in una vertenza complessa, legata anche alla più ampia questione del phase out della centrale di Cerano, previsto per il 2025 e che potrebbe essere anticipato secondo recenti dichiarazioni del ministro Pichetto Fratin.

La situazione resta in evoluzione, con tutte le parti impegnate a garantire la salvaguardia dell’occupazione e a prepararsi per le sfide future.

Moderatamente soddisfatto l’onorevole Mauro D’Attis: “La vertenza Sir di Brindisi giunge ad un epilogo positivo grazie all’importante opera di coordinamento del prefetto di Brindisi Luigi Carnevale e alla collaborazione da parte di tutti gli attori coinvolti: Enel, impresa, sindacati e confindustria.
Il passaggio di oggi restituisce un po’ di serenità a tutti, ma non ci allontana dalla responsabilità di trovare una soluzione definitiva non solo per questa vicenda, ma per l’intero complesso industriale di Brindisi. Come ho già avuto modo di dire è certamente importante il lavoro del Comitato per la decarbonizzazione con le diverse proposte di investimento industriale già presentate per Brindisi. Occorre, però, un intervento deciso e determinato del Governo nazionale e di quello regionale. Anche Enel non può essere libera da impegni con il territorio. Di questo sono personalmente convinto e continuerò a seguire l’intero percorso con estrema attenzione”.

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