May 26, 2025

La CGIL di Brindisi organizza per martedì 25 novembre, dalle ore 9.00,  una sit-in di solidarietà per la lavoratrice di Lyondell Basell, che è stata allontanata dal posto di lavoro con l’avvio  della procedura di licenziamento da parte dell’azienda.  Il sit-in  si terrà  presso il piazzale antistante l’ingresso dello stabilimento, in viale E. Fermi  nella zona industriale di Brindisi.

 

La data  del 25 novembre, è la più adeguata per denunciare tutto il nostro dissenso verso la violenza subita dalla lavoratrice. Perché  di questo  si tratta quando si  viola la dignità della persona.

Perché nessuna azienda può ignorare  l’atto di violenza, di tipo psicologico ed economico,  compiuto nei confronti  di una lavoratrice a cui improvvisamente viene comunicato che deve andare via. E l’unica motivazione, da parte aziendale, è che il provvedimento rientra in un programma di riorganizzazione, che  “è la posizione lavorativa ad essere stata eliminata” e che non bisogna parlare della storia di una singola persona.

Ma così non si fa altro che evidenziare l’aspetto più inquietante  delle relazioni tra Azienda e dipendenti: il contesto lavorativo è asettico e si perde qualsiasi specifica valutazione, sia essa di merito o demerito, sia essa relativa alla storia personale e alle condizioni di vita del lavoratore,  solo un numero da cancellare! In qualsiasi riorganizzazione aziendale, ancor più quando riguarda una multinazionale, il processo dovrebbe essere definito  nell’ambito di corrette relazioni industriali, dove ad ogni numero corrisponde una persona in carne ed ossa, agendo nell’ottica di conciliare le esigenze aziendali con i diritti individuali.

Nello stabilimento di Brindisi non è accaduto nulla di tutto questo.

 

Ecco perché protestiamo e lo facciamo il 25 novembre, perché nel mondo del lavoro le violenze continuano ad essere sempre più presenti e lo sono in forma ancora più subdola nei confronti delle donne, da sempre soggetto discriminato e più debole  del mercato del lavoro: dalla retribuzione alla carriera, dal ricatto delle dimissioni in bianco al licenziamento, fino anche alla violenza sessuale e allo stalking.

 

Rivolgiamo l’invito a partecipare al sit-in  a tutte le cittadine e i cittadini solidali con Zoe*, perché riteniamo che questa sia una battaglia civile ancor prima che sindacale.

 

* Il nome Zoe  è un nome simbolico che abbiamo scelto per la lavoratrice: l’ultimo in ordine alfabetico, perché l’attenzione non sia solo per Marta,  ma che sia, invece, rivolta a tutti.

Da  Abaco a Zoe, perchè i diritti vanno salvaguardati per tutti”.

 

COMUNICATO STAMPA CGIL BRINDISI A FIRMA DEL SEGRETARIO MICHELA ALMIENTO

No Comments