October 7, 2025

“La transizione energetica è arrivata a un punto di svolta: il Paese deve scegliere se subirla o governarla. A Brindisi, il tempo delle attese è finito.”
La transizione energetica è una sfida che richiede programmazione, competenze e responsabilità condivisa. Non può essere imposta per legge o vissuta come un adempimento burocratico, ma deve diventare una trasformazione industriale e tecnologica reale, capace di generare valore economico e sociale.
L’Unione Europea ha accelerato su una transizione per legge, imponendo vincoli e regolamenti senza accompagnare le imprese in un percorso graduale di adattamento tecnologico e produttivo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: aumenti dei costi, investimenti frenati e incertezza industriale diffusa. Serve una correzione di rotta, meno ideologia e più pragmatismo, con una politica industriale coerente e responsabile.”
Ci piace richiamare le parole del Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, secondo cui il Green Deal europeo è stata “la più grande cavolata mai fatta”, ribadendo la necessità di un “patto sulla responsabilità”.
L’Europa deve tornare a essere un luogo che accompagna lo sviluppo, non che lo ostacola con regole scollegate dalla realtà produttiva.
La nostra città e l’intero territorio provinciale di Brindisi vivono da tempo una crisi industriale di fine ciclo: un modello energetico e produttivo che si è esaurito, mentre il nuovo non è ancora nato.
Sulla transizione energetica, purtroppo, siamo in ritardo: manca una regia complessiva e un reale coordinamento tra urbanistica, sviluppo industriale e tipologia di energia da produrre.
I grandi gruppi industriali hanno dato tanto a questo territorio, in termini di occupazione, ma ora è arrivato il momento che chiariscano le loro intenzioni.
Devono dire se intendono continuare a essere attori protagonisti della nuova era energetica ed industriale.
Se così è, ben vengano, ma serve un cambio di passo: piani industriali concreti, investimenti, e lavoro stabile per il territorio.
Serve un sistema interattivo, che metta intorno allo stesso tavolo imprese, istituzioni e comunità locali, per progettare insieme il futuro di Brindisi e provincia.
Non si tratta solo di dialogare, ma di agire insieme, trasformando il confronto in soluzioni operative condivise.
L’accordo di programma, nato dall’intuizione dell’On. Mauro D’Attis, rappresenta una grande occasione per Brindisi e per il suo territorio provinciale.
La nomina del Prefetto Luigi Carnevale a Commissario è “un segnale importante di serietà, legalità e volontà operativa.
Ora però gli enti preposti devono farsi trovare pronti: le autorizzazioni dovranno essere gestite con metodo ZES, rapido e coordinato, e devono essere chiare le aree realmente disponibili – con relative destinazioni urbanistiche ed eventuali vincoli – allo scopo di attrarre investimenti produttivi e infrastrutturali immediatamente cantierabili.
Non è ancora chiaro se Brindisi sia destinata a essere un hub energetico del Paese.
Se così sarà, serve una visione di equilibrio nazionale tra le aree che producono energia e quelle che la utilizzano per sostenere l’industria.
Se Brindisi deve continuare a produrre energia, deve essere messa nelle condizioni di trarne benefici proporzionati in termini di sviluppo, infrastrutture e occupazione.
Solo così la transizione potrà essere equa, sostenibile e condivisa.
Il rilancio passa dall’interazione: tra chi produce energia e chi la utilizza, tra i territori che danno e quelli che ricevono, tra i corpi intermedi e le istituzioni.
È così che si costruiscono nuovi equilibri economici e sociali, evitando che la transizione energetica si trasformi in un’altra occasione mancata per colmare il divario economico del Paese.
Come ANCE Brindisi siamo pronti a fare la nostra parte: mettiamo a disposizione competenze, imprese e capacità organizzativa per accompagnare il territorio provinciale di Brindisi in una fase di rigenerazione industriale, energetica e urbana che riporti benessere sociale, lavoro e una migliore qualità della vita.

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