Basta strumentalizzazioni per fini propagandistici ed elettorali. L’invito del Comitato Energia Ambiente e Territorio è rivolto all’esponente del Nuovo Centrodestra Massimo Ferrarese e a ogni politico che pensa di poter speculare sulla centrale Enel “Federico II” per il proprio tornaconto personale in vista delle prossime elezioni regionali. All’interno dell’impianto brindisino l’azienda ha investito e ha investimenti in corso per oltre settecento milioni di euro che rappresentano un’occasione di condivisione e sviluppo economico per tutto il territorio. Questo Ferrarese da imprenditore oltre che da politico dovrebbe saperlo bene.
Semmai se ne fosse dimenticato, siamo qui per ricordarglielo. Gli investimenti sono stati sempre portati avanti da Enel nonostante le istituzioni non abbiano mai raggiunto alcun accordo sulle convenzioni. Ne è prova la realizzazione in corso dei carbonili coperti e ogni altro intervento di miglioramento ambientale della centrale. Grazie alla presenza della centrale “Federico II” l’azienda sostiene le principali realtà sportive e culturali a Brindisi e provincia e ha anche partecipato alla realizzazione di importanti opere per la città.
La politica deve capire che le aziende vanno sostenute e accompagnate in un percorso di condivisione con tutta la città che le porti a dare il massimo in termini di responsabilità di impresa e sostenibilità ambientale per il territorio. Non si può pensare di utilizzarle come un bancomat personale o come specchietto per le allodole perorando la propria campagna elettorale.
Occorre ricordare che questo impianto, nonostante una già consistente riduzione del carbone di circa il 40% provocata dal mercato dell’energia elettrica (che meglio riesce a regolamentare della politica), ha conservato i livelli occupazionali, offre lavoro a oltre mille persone e continua a offrire opportunità di lavoro ai giovani del territorio (più di cento negli ultimi anni). Pensare di poter continuare a speculare come si è sempre fatto significa certamente mettere a repentaglio le attività di un impianto industriale in un momento di crisi profonda per l’economia nazionale e di conseguenza mettere in pericolo posti di lavoro anziché crearli.
Se è vero che il Comitato comprende la stragrande maggioranza dei lavoratori della centrale e dei loro familiari oltre che rappresentanti della società civile, sapranno bene tutte queste persone dove veicolare i propri voti per evitare che certa politica continui a distruggere ricchezza piuttosto che crearla. Questo Comitato comunque è sempre disponibile a volersi confrontare con quei rappresentanti politici che si dimostrino lungimiranti e desiderosi di costruire piuttosto che distruggere.
Carlo Depunzio
Presidente Comitato Energia Ambiente e Territorio
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