Di fronte al crescente ed allarmante fenomeno della criminalità esploso in città negli ultimi mesi viene da più parti sollevata la richiesta di un consiglio comunale monotematico che affronti con urgenza l’argomento. A differenza di diversi consiglieri e di molti autorevoli cittadini siamo però convinti della relativa inutilità di tale assise che si tradurrebbe in una edonistica passerella con una inconcludente enunciazione finale di fermezza e di buoni propositi.
Vediamo invece più costruttiva la trasferta romana del sindaco che incontrerà domani il sottosegretario agli Interni Bubbico per chiedergli una maggiore presenza di forze dell’ordine sul nostro territorio. Ancora più costruttivo sarebbe a nostro giudizio coinvolgere nella questione anche il ministero della Difesa alla luce delle seguenti considerazioni. Tutte le pubbliche amministrazioni vivono un momento di estrema difficoltà economica per cui è altamente improbabile che qualche centinaio di poliziotti possano essere trasferiti a Brindisi in poco tempo.
Sul nostro territorio comunale insiste una struttura quale la caserma “Carlotto” nella quale un numero di militari non lontano dalle 2000 unità si esercita quotidianamente “nell’arte della guerra”. Si tratta di truppe selezionate ed altamente professionali capaci di tenere testa ai mujahidin afgani ed ai pirati somali. Siamo convinti che con altrettanta capacità, in sinergia con le forze dell’ordine, sarebbero in grado di tenere testa a qualche temerario bulletto di quartiere in cerca d’affermazione. Basterebbe stornare il 10% del personale a questi compiti per migliorare la sicurezza in città, il tutto a costo zero per la collettività ed inoltre di immediata esecutività. Non si tratta di idee aleatorie.
Qualcosa di simile è già stato realizzato nel 2008 per un’arco temporale di 6 mesi e con buoni risultati non solo a Bari, Napoli e Palermo ma anche in città del nord quali Padova, Verona, Milano e Torino. Si tratterebbe di chiedere al Prefetto di farsi portavoce presso i ministri degli Interni e della Difesa di queste pressanti richieste del territorio e di ottenere in tal senso l’autorizzazione del primo ministro.
L’accoglimento di queste istanze si tradurrebbe inevitabilmente in una momentanea maggiore presenza di militari nelle nostre strade e nei nostri quartieri.
Immaginiamo che saranno in molti, specie a sinistra, a criticare questa momentanea “militarizzazione” del nostro hinterland etichettando queste iniziative come “retrograde e di destra”.
A loro rispondiamo che il rispetto delle regole e dell’ordine costituito rappresenta un patrimonio inalienabile del vivere civile ed è giusto coinvolgere per il suo raggiungimento tutte le potenzialità che il territorio può esprimere anche a costo di scontentare qualche irriducibile antimilitarista.
Se papa Francesco ha avuto l’intelligenza e la lungimiranza di aprire alle “coppie di fatto” è tempo che anche la sinistra si adegui ai tempi accantonando preconcetti e verità assolute, perché quello che conta maggiormente per chi interpreta la politica come servizio è fare il bene della collettività.
Salvatore Valentino – Consigliere comunale PD
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