Nella giornata del 17 marzo 2025, su convocazione dell’assessora alle Crisi industriali, Serena Triggiani, degli assessori Alessandro Delli Noci e Leo Sebastiano si è tenuto un incontro con la partecipazione del presidente della task force Occupazione Leo Caroli, della direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico Gianna Elisa Berlingerio, e del presidente della Provincia di Brindisi Tony Matarrelli. Erano presenti anche i rappresentanti di CONFINDUSTRIA, CNA, CONFAPI Brindisi, la CGIL, il COBAS, la CONFSAL e la FAILM, con il Segretario Generale Claudio Capodieci, supportato da una delegazione delle RSU composta da Alessandro Baldari, Carmelo Capodieci e Pierpaolo Simmini.
L’amministrazione comunale di Brindisi, la CISL e la UIL erano assenti.
Come FAILM, abbiamo evidenziato che grazie al Governo Regionale del Presidente Emiliano e alla CGIL, che non hanno firmato il protocollo ministeriale del 10 marzo 2025, oggi possiamo discutere su quanto non garantisce l’accordo siglato dal MIMIT, ENI Versalis, le sigle sindacali dei chimici e la Regione Lombardia.
La FAILM ha ribadito ancora una volta che l’accordo sottoscritto il 10 marzo non può essere vincolante, poiché non rappresenta i lavoratori dell’indotto, dato che i lavoratori dell’indotto sono coordinati dalle rappresentanze sindacali elette e dalle rispettive sigle sindacali. Inoltre, non si conoscono i numeri esatti delle aziende dell’indotto e quanti lavoratori sono impegnati in esse.
È inoltre necessario che ENI Versalis garantisca in termini economici i lavoratori dell’indotto e le aziende in caso di calo delle attività, come nel caso della fermata o conservazione dell’impianto di cracking. In tal senso, è fondamentale la creazione di un tavolo di monitoraggio che comprenda anche le rappresentanze sindacali elette e le rispettive sigle sindacali dell’indotto.
Successivamente, il presidente della task force Occupazione Leo Caroli ha riportato e condiviso anche le nostre integrazioni, e il documento risultante contiene una serie di proposte al Governo finalizzate a mettere in sicurezza, prima di tutto, i livelli occupazionali e il futuro produttivo di uno dei più importanti poli industriali a livello nazionale nell’ambito dell’industria chimica di base.
Il documento ribadisce la necessità di evitare la messa in conservazione dell’impianto di cracking, o che la transizione avvenga in maniera più graduale. Si chiede che ENI Versalis fornisca un piano dettagliato riguardo al personale, in quanto le attività del sito saranno ancora operative e le operazioni necessarie alla costruzione delle nuove unità produttive, con il numero e le qualifiche degli addetti coinvolti e il numero delle ore lavorative necessarie. Inoltre, si richiede che ENI Versalis quantifichi il potenziale incremento occupazionale diretto e indiretto.
Si chiede inoltre che ENI Versalis fornisca l’elenco dettagliato della dismissione di un impianto industriale e della messa in conservazione degli impianti esistenti, i relativi investimenti, e se è stata effettuata un’analisi delle imprese dell’indotto che potrebbero essere coinvolte.
Il documento propone anche la creazione di un tavolo di coordinamento dedicato all’indotto, composto da rappresentanti delle aziende fornitrici, delle organizzazioni sindacali con le rispettive RSU, e le istituzioni locali, con l’obiettivo di monitorare l’impatto della trasformazione sulle aziende e sui loro dipendenti.
La Regione Puglia ritiene fondamentale la creazione di un distretto produttivo nel polo brindisino, in considerazione di uno sviluppo della filiera industriale relativa alla produzione, riciclo e smaltimento di accumuli elettrici, e delle attività di costruzione, riciclo e smaltimento di impianti per la produzione di energia rinnovabile. Questo sviluppo è necessario per garantire la continuità occupazionale e contrattuale di tutti i dipendenti coinvolti. La Regione Puglia metterebbe a disposizione le sue strutture, agevolazioni, tenendo conto della recente adesione alla piattaforma STEP con risorse di milioni di euro.
Il documento riporta anche una richiesta di garanzia su impegni precisi da parte del Governo Centrale e di riflesso ENI. Qualora non venga realizzato il nuovo investimento entro il 2028, ENI dovrà provvedere alla rimessa in servizio dell’impianto di cracking. Se ENI non rispetterà l’impegno a mantenere inalterati gli attuali livelli occupazionali diretti e indiretti, dovrà corrispondere un ristoro ai lavoratori equivalente in mensilità di paga base, anzianità e livelli professionali. In alternativa, ENI si impegnerà alla ricollocazione del personale e/o alla formazione necessaria, a proprie spese.
Inoltre, si precisa che, qualora ENI Versalis non rispettasse gli impegni a mantenere inalterati i volumi di attività e i livelli occupazionali delle aziende di tutto l’indotto, dovrà corrispondere alle stesse una indennità, per il ristoro ai lavoratori interessati, alle stesse condizioni del punto precedente: mensilità di paga base, anzianità e livelli professionali.
Come FAILM, riteniamo che il documento della Regione Puglia sia completo di quanto richiesto dai lavoratori e dal coordinamento delle RSU dell’indotto di ENI Versalis Brindisi. Naturalmente, per rispetto e cortesia istituzionale, abbiamo omesso particolari di competenza diretta della Regione Puglia, che si ringrazia per l’impegno e la determinazione nel tutelare i lavoratori pugliesi. Un particolare ringraziamento va anche al Presidente Emiliano per la sua tenacia nel perseguire le istanze dei lavoratori.
Come FAILM, siamo consapevoli delle difficoltà e delle istanze che richiedono queste circostanze, ma saremo attenti e vigili, pronti a intraprendere una lotta serrata nel caso in cui il documento non produca gli effetti desiderati.
Segretario Generale FAILM
Claudio Capodieci
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