E’ nella natura umana estremizzare punti di vista e concetti tanto da renderli credenze.
Le credenze, lungi dall’essere strumentali alla vita quotidiana, hanno il compito di sedare l’ansia e di rendere la realtà meno ostica, più vivibile ed in sintonia con i desiderata e le aspettative individuali.
Se ogni individuo o gruppo (i sistemi di appartenenza quali famiglia, istituzioni sociali e territoriali) possiede un corredo di credenze che nelle situazioni gruppali raggiungono il massimo della condivisione, esiste un numero immane ed in crescita di false opinioni imposte dal mercato delle scelte teleguidate per favorire il consumo di massa.
Dietro ogni falsa opinione c’è un falso bisogno che facciamo nostro ed accettiamo di buon grado.
Gli esempi?
Ogni settore ed area di interesse ne è ricco: dalle creme ai deodoranti, dai prodotti per la casa agli strumenti per lo svago, lo sport, il divertimento…aggiungiamo auto, veicoli a due o quattro ruote e la lista è, oserei dire, infinita, sebbene l’essere finito caratterizzi da sempre le faccende umane.
Se da un lato una certa filosofia del vivere definita minimalista tende a cogliere l’essenziale eliminando il superfluo, dall’altro il principio della massificazione che la società dei consumi impone rende noi stessi oggetti e strumenti alienati dall’essenza stessa del nostro essere umani.
Ciò che contraddistingue l’essere umano e lo pone al vertice della scala biologica è infatti la capacità di scelta, di adesione in autonomia ad una idea, ad un concetto; ed ancora la possibilità di creare ex novo percorsi vita per sé e per la comunità.
E’ per questi motivi che l’essere umano è un sistema complesso adattivo, capace di adattarsi all’ambiente anche grazie agli strumenti che possiede per mutarne le condizioni.
Non intendiamo certo rinunciare ai progressi della tecnica e della scienza che hanno reso le nostre vite meno problematiche riducendone la fatica e prolungando i tempi della nostra esistenza al mondo, ma porre un freno allo svilimento delle nostre coscienze mediante la consapevolezza che si è passata la misura .
Facciamo una lista (anche mentale) dei nostri bisogni immediati e futuri e di ciò che serve per garantirci un’esistenza il più possibile serena. L’operazione ovviamente è da estendere al contesto di appartenenza per il bene comune (sia il nucleo familiare che la comunità).
E facciamo attenzione ai comportamenti indotti dalla politica e da quanti coltivano i propri interessi cercando il consenso con strategie di persuasione che obnubilano le coscienze.
E non è poco…
Iacopina Maiolo
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