I Carabinieri del N.O.R.M. della Compagnia di Brindisi, nell’ambito di servizi finalizzati al controllo delle persone sottoposte alle misure di sicurezza e prevenzione, hanno tratto in arresto in flagranza di reato Pasquale Luperti, 35 anni.
L’uomo, che era ristretto agli arresti domiciliari, è accusato di evasione dopo che i militari lo hanno sopreso all’esterno del luogo di espiazione della pena.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, Luperti è stato posto nuovamente agli arresti domiciliari.
Luperti fu arrestato l’11 Ottobre 2016 dopo che i carabinieri scoprirono che coltivava e nascondeva marijuana in casa.
Il provvedimento fu assunto in seguito ad una perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione dell’arrestato, al rione Sant’Elia.
I Carabinieri andarono quasi a colpo sicuro e rinvennero due kg. di marijuana, tra due piante interrate e vari etti già raccolti ed occultati in scatole di scarpe o contenitori di plastica.
Nella disponibilità di Luperti vi erano anche tre bilancini e altro materiale per il confezionamento.
Il pregiudicato brindisino Pasquale Luperti, 36 anni è cugino omonimo dell’ex assessore all’Urbanistica, oggi consigliere comunale del gruppo “Coerenti per Brindisi (ovviamente del tutto estraneo alla vicenda e mai indagato per fatti di droga) e figlio di Salvatore, ucciso nel 1998 a colpi di kalashnikov da “Bullone”, all’anagrafe Vito Di Emidio, attuale collaboratore di giustizia.
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