A Brindisi non possono esserci né ”se” né “ma” nel condannare gesti inqualificabili.
Non possono esserci motivi sufficienti a nessuno per mettere una pistola alle tempia di chicchessia. Non si può dare l’impressione che analisi sociologiche di qualsivoglia rango, cerchino sottigliezze per non essere forti e uniti nella condanna.
Non si giustifica chi incendia macchine o attua minacce o ritorsioni per la disperazione della propria famiglia. Essa dovrà essere incanalata nelle giuste pieghe di una convivenza civile.
Ieri Lino Giurgola ha sbagliato. Il Presidente dell’Autorità portuale, il Direttore Generale e i due giovani collaboratori hanno avuto una pistola puntata, una minaccia ritenuta reale alla loro vita. Noi tutti dobbiamo scusarci con loro e con l’Italia che ha letto ed interpretato la notizia.
Non possiamo permettere che di Brindisi si trasferisca questa immagine, o ancora peggio, quella di una città con troppe incertezze di fronte alla violenza che non deve mai trovare appiglio in nessuna debole condanna.
Michele Saccomanno
Dirigente Nazionale di Fratelli d’Italia
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