Innanzitutto comunichiamo la nostra scelta, nell’assemblea d’istituto svolta lunedì scorso, di portare avanti una forma di mobilitazione permanete nella settimana corrente.
Il nostro obiettivo è ripensare e vivere la nostra scuola a 360°: dal punto di vista didattico-formativo, rispondendo alle mancanze del sistema d’istruzione pubblica tramite lezioni assembleari autogestite su temi di interesse comune, per quanto riguarda l’aggregazione e la possibilità di esprimersi culturalmente, considerando la scuola come un luogo inclusivo che dia sfogo agli interessi e alle attitudini di ognuno, e sul piano della democrazia.
Abbiamo creduto fortemente nell’attuazione di un radicale cambiamento del modo di vivere e concepire la scuola di ognuno di noi, e pensato che una trasformazione così radicale e concreta non possa non passare da una azione forte e ricca di significato come l’occupazione, intesa come totale appropriazione e autogestione di spazi, tempi e contenuti.
Tutto ciò non è solo finalizzato a sperimentare e dimostrare che è possibile costruire un modello di scuola alternativo dal basso, ma anche e sopratutto per raggiungere all’interno della nostra scuola degli importanti obiettivi che portino a un cambiamento effettivo e duraturo negli anni.
Abbiamo costruito questo percorso insieme, restituendo a noi studenti il vero significato della comunità e includendo in questo percorso tutte le componenti che con noi vivono quotidianamente la scuola : dirigente, docenti, personale ata, genitori.
Auspichiamo di essere la miccia che farà accendere il movimento studentesco del nostro territorio, inseriti all’interno di un panorama nazionale che quanto più necessita oggi di una forte e coesa risposta dalle scuole ai continui attacchi che vengono fatti alla scuola pubblica e a noi studenti.
In seguito a una sola notte di occupazione, abbiamo suscitato l’interesse di istituzioni e opinione pubblica: nella giornata di martedi abbiamo ricevuto le visite del Provveditore agli studi Vincenzo Melilli, delle forze dell’ordine, del Presidente della Provincia Maurizio Bruno e la Dirigente della Provincia responsabile delle politiche giovanili Fernanda Prete.
La forza della nostra forma di protesta ha portato le istituzioni e la nostra Dirigente ad accogliere le nostre esigenze e costruire una soluzione che rispettasse entrambe le diverse posizioni.
Una volta che ci è stata assicurata una completa garanzia riguardo l’attuazione delle nostre richieste, abbiamo discusso sulla decisione di accettare il “compromesso” presentatoci che prevedeva un autogestione continuata dalle 8,00 alle 19,00, senza alcuna limitazione al nostro programma stabilito, per il resto della settimana.
In virtù della sicurezza di ottenere le rivendicazioni da noi proposte (aula autogestita, un ora di altra-didattica a settimana, commissioni paritetiche), abbiamo preso la democratica decisione di disoccupare e proseguire con l’autogestione.
Fondamentale è infatti per noi, costruire un percorso partecipato e condiviso dall’intera comunità studentesca e dalle altre componenti che vivono la scuola.
Il programma quindi prosegue, con un calendario fitto di attività e impegni mattutini e pomeridiani.
Siamo fieri delle nostre decisioni e delle modalità da noi promosse, consapevoli dei risultati a cui ci stanno portando.
Con la nostra mobilitazione stiamo lanciando un messaggio all’esterno, alla città e a tutto il Paese, dimostrando quanto una comunità abbia la possibilità di svegliarsi, organizzarsi e determinare il proprio presente e il proprio futuro.
Gli studenti in mobilitazione del Liceo Classico B.Marzolla di Brindisi
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