Ristoranti che si reinventano bistrot, trattorie che abbracciano lo stile contemporaneo, enoteche che sperimentano nuovi concept culinari: il mondo della ristorazione sta vivendo una metamorfosi che riflette un cambiamento profondo nel modo in cui gli italiani vivono l’esperienza culinaria fuori casa.
Sono queste le principali tendenze che emergono nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2025 del Gambero Rosso che segna una svolta presentandosi rinnovata nella grafica e nella lettura per condurre il lettore in un viaggio attraverso l’evoluzione della ristorazione italiana, celebrando tradizione, innovazione e creatività.
Sono 2.425 i locali censiti dalla Guida, tra ristoranti, trattorie, wine bar, bistrot, locali internazionali. 400 le novità che debuttano quest’anno.
A guidare la classifica delle Tre Forchette, star della ristorazione italiana, anche quest’anno c’è Niko Romito con il suo Ristorante Reale a Castel di Sangro (AQ), insieme a Enrico Crippa con Piazza Duomo ad Alba (CN) che ottengono un punteggio di 97 centesimi. Seguono con un punteggio di 95 centesimi, il ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofler e Osteria Francescana di Massimo Bottura che scende di un gradino, pur confermandosi nell’Olimpo degli chef, distinguendosi anche per il Premio Speciale Novità dell’Anno con il suo Al Gatto Verde a Modena.
La Regione Puglia fa bella figura con ben 123 insegne e 34 nuovi ingressi in guida, un numero altissimo che è segno di una grandissima vivacità che tocca tutte le province.
A brillare su tutte le insegne è l’unico Tre Forchette, ossia il Pashà a Conversano (BA).
La città di Brindisi e la sua provincia rappresentano una destinazione gastronomica di grande rilievo nel panorama pugliese.
I ristoranti di quest’area offrono una vasta gamma di esperienze culinarie, caratterizzate dalla genuinità dei prodotti locali e dalla passione per la tradizione, senza rinunciare a interpretazioni più moderne e creative.
Di seguito, un’analisi delle 15 eccellenze gastronomiche della provincia di Brindisi:
Diecimiglia Hosteria Contemporanea – Brindisi 🦐🦐
Situato nella parte più antica della città, affacciato sul porto di Brindisi, Diecimiglia è un’osteria contemporanea che celebra i sapori del mare e del territorio. Il menu propone piatti creativi come la tartare di ricciola con leche de tigre, o le orecchiette con crema di peperoni, stracciatella e polvere di olive nere. Il polpo alla brace con scarola è uno dei piatti più apprezzati, mentre i dolci chiudono il pasto con un tocco di freschezza, come la cheesecake al mango. L’ambiente è accogliente, con un servizio dinamico e un piacevole dehors.
Pantagruele – Brindisi 🦐
A poca distanza dal porto, una trattoria dove trovare piatti di tradizione e stagione ispirati sia dai sapori del mare che da quelli della terra. Sul fronte del pescato, proveniente dai pescherecci del vicino Adriatico, si spazia tra le cozze in tempura, piatti tipici brindisini come i laganari di semola alle vongole veraci e il pescato del giorno in varie cotture, dalla padella (come la pescatrice al pomodoro Fiaschetto di Torre Guaceto) alla brace. Sul fronte della cucina di terra, si va dalle fettuccine al ragù bianco di cinghiale al filetto di Scottona al Primitivo. Cantina perlopiù regionale. Servizio attento e gentile.
Casale Ferrovia – Carovigno 🥄
Questo ristorante, situato in un ex frantoio ristrutturato, è immerso tra gli ulivi e offre un’atmosfera rilassante e familiare. Maria Lanzillotti, chef del ristorante, propone una cucina basata su prodotti tipici della tradizione locale, con qualche tocco di creatività. Tra i piatti più apprezzati vi sono il carciofo ripieno di gamberi alla vaniglia e i ravioli di piselli con stracchino e bresaola. Un luogo ideale per chi ama la cucina pugliese autentica e reinterpretata.
Già Sotto l’Arco – Carovigno 🥄🥄
Situato nel cuore di Carovigno, questo ristorante è noto per la raffinatezza e l’eleganza dei suoi piatti. Teresa Buongiorno, chef di lunga esperienza, propone piatti in cui la semplicità degli ingredienti si combina con tecniche culinarie innovative. Tra i piatti simbolo troviamo le creste di gallo ripiene di pesce con bouillabaisse agli agrumi, e il dentice scottato con melanzane alla soia. La carta dei vini è ampia e curata, con etichette che spaziano tra Puglia e altre regioni.
Sommarco Wine Bar – Carovigno 🍷
Un locale che unisce la passione per il vino e la cucina sostenibile. Sommarco si trova nel cuore del centro storico di Brindisi ed è perfetto per un aperitivo o una cena all’insegna della sostenibilità. Il menu è ispirato alla cucina salentina con rivisitazioni creative, come il friggitello farcito con crema di fave e il rustico leccese con ragù di polpo. Il tutto è accompagnato da una selezione di vini naturali e biodinamici, prevalentemente pugliesi, che esaltano i sapori del territorio.
Cibus – Ceglie Messapica 🦐🦐
Un’istituzione nella provincia di Brindisi, Cibus è un punto di riferimento per chi desidera assaporare la cucina contadina del Brindisino. Il menu offre piatti di grande sostanza, come le orecchiette di grano arso in crudaiola con pomodorini e stracciatella al basilico, o il classico stufato di pecora. L’ambiente accogliente, caratterizzato da sale in pietra, e il servizio attento rendono questo ristorante un luogo ideale per immergersi nella tradizione gastronomica locale.
Gàlipa – Francavilla Fontana 🥄
Giovanni Galiano, giovane chef di Gàlipa, combina tradizione e innovazione in piatti che reinterpretano i sapori del territorio in chiave moderna. Il menu comprende specialità come l’anatra salmistrata con foie gras e i plin ripieni di burrata con salsa alla ‘nduja e crudo di scampi. La cucina è arricchita dall’utilizzo di ingredienti freschi e locali, con particolare attenzione al pane fatto in casa. Un ristorante che si distingue per la sua proposta gourmet e la cura dei dettagli.
Due Camini – Borgo Egnazia – Fasano 🥄🥄
Nella frazione di Savelletri di Fasano, all’interno del lussuoso Borgo Egnazia, il ristorante Due Camini offre un’esperienza gastronomica unica, grazie alla cucina di Domingo Schingaro. Il menu è un omaggio alla tradizione pugliese, con piatti come i ravioli ripieni di fegato di rana pescatrice o il pesce fresco cucinato in modo minimalista per esaltarne i sapori naturali. L’eleganza del servizio e l’attenzione ai dettagli fanno di questo ristorante un punto di riferimento per gli amanti della cucina d’autore.
Raparossa – Pezze di Greco – Fasano 🦐🦐
È il paradiso per chi ama la cucina naturale (il menu è interamente vegano). Buona, di sostanza, “sgargiante”, dove ogni piatto è un’esplosione di gusto. Zero spazio per carne e derivati del latte che Madia Galliana, alias “Rapa rossa” per quel capello rasta color rapa, sostituisce con vari tuberi, tante verdure e gustosi formaggi di mandorle e anacardi. Così i laganari sono conditi con melanzane gratinate su crema di zucchine e feta vegan o gli spaghetti proposti con crema di anacardi e pepe. Goduriosa la Crocco melanzana, in menu la “carne” stampata in 3d. Carta dei vini limitata ma in linea, servizio disinvolto
Fuori Porta – Oria 🥄
Nel centro medievale della cittadina, a pochi metri dalla maestosa Porta Manfredi, un accogliente locale di solida gestione familiare. Il focus è sul pesce, ma non mancano preparazioni di carne e un forno a legna per le pizze. Si mangia tra volte storiche per un’atmosfera intima e raccolta. Specialità i crudi, dai gamberi viola alle ostriche, passando per catalane di aragosta. Molto apprezzati anche le cozze al gratin e i filetti di baccalà al nero di seppia. Tra i primi i paccheri all’astice ma anche le sontuose orecchiette con sugo di braciole, a seguire un buon pescione secondo disponibilità. La materia prima (ittica e non) è di prima qualità, gli accostamenti sono semplici e centrati. Completa l’esperienza un’adeguata cantina e un servizio attento e professionale.
Osteria Luce – Oria 🦐🦐
Una locanda storica (dal 1700), una insegna di lungo corso (si chiama Luce dal 1927, anno in cui arrivò qui l’illuminazione pubblica), e diverse gestioni che si sono succedute nel corso dei decenni. Fino a quella attuale, che ha recuperato lo spirito legato alla tradizione dell’Osteria aggiornando la cucina e il sistema di accoglienza alla modernità. Ecco allora che, incastonato in un vicolo del centro storico, in un locale curato e accogliente, a tavola si spazia tra il pomodoro giallo “schiattarisciatu” con burrata affumicata e la tartare di salmone con coulis di mango e vinaigre al frutto della passione; tra orecchiette e pizzarieddi con ragù di brasciola e i cicatielli all’arrabbiata di polpo; tra le bombette pugliesi e la tagliata di tonno al sesamo. Focus sulla regione in cantina. Servizio preparato. Dehors con la bella stagione.
Masseria Le Carrube – Ostuni
Immerso nelle campagne della Valle D’Itria c’è un piccolo tempio della cucina green, dove Massimo Santoro propone un approccio etico, naturale, sostenibile. Quasi tutto arriva dall’orto di proprietà, il menu cambia ogni giorno ed è fisso, realizzato in base al raccolto. A titolo di esempio ecco piatti come i bocconcini di cicoria tostata con ricotta, ceci neri e pecorino o il carpaccio di barbabietola al sale con bignè al parmigiano, crema di sedano rapa e maggiorana. Affettuoso servizio, buoni vini. Prenotazione obbligatoria. 14 camere per prolungare la sosta.
Taverna della Gelosia – Ostuni 🥄
In un vicolo che si snoda su tre rampe di scale che vanno in ogni direzione del centro storico, c’è questo posto davvero incantato per posizione e scenario. Tavoli all’aperto su diversi livelli e sempre all’ombra tra le scale, sale interne ben apparecchiate e spaziose, di cui una vista mare molto intima ed elegante. Qui si mangia cucina locale ma ben presentata in chiave contemporanea: uno dei piatti irrinunciabili è la bombetta XXL di suino Nero Lucano ripiena di canestrato e pancetta e servita con pop corn di maiale, aioli e senape. Ottimi pure i primi, tra terra e mare, carta dei vini sintetica ma interessante. Servizio presente e informale.
Masseria Moroseta – Ostuni 🥄
Una masseria moderna, dal bianco abbagliante e dalle linee nette, tra mare e collina, circondata da orti, alberi da frutto, erbe spontanee (e un pollaio): qui si ha davvero l’impressione di una connessione perfetta con la natura. È anche per tutelare questa armonia che il ristorante riceve solo a cena gli ospiti esterni con un menu alla cieca (90 euro, a variazione giornaliera, eccezioni solo per allergie e scelte veg dichiarate per tempo). Ma la cucina di Giorgia Eugenia Goggi, nata pasticcera (i dolci sono memorabili), è tale per cui affidarsi vale assolutamente la pena. Date una pregevole dimestichezza con i prodotti locali – sole eccellenze da mare e terra –, di una perizia frutto di talento, viaggi, grande tecnica, di un gioco di equilibri pressoché perfetto tra spinte acide e sapide, note dolci e amare, temperature e consistenze in piatti di assoluta bellezza. Vini artigiani con scelte non banali. Servizio cordiale e familiare.
XFood -San Vito dei Normanni 🦐
Un team giovane porta avanti questo progetto che mette insieme buona cucina, passione per il design e impegno sociale, con l’inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità. In un ampio casale ristrutturato con cura in cui tutti gli oggetti presenti, o quasi, sono in vendita (si può anche acquistare il tavolo in cui si mangia), la cucina lavora a preparazioni che sfruttano il patrimonio di materie prime e prodotti della regione spaziando tra piatti come l’uovo croccante, fagioli e fonduta di caciocavallo, i maccheroncini al ragù e pecorino invecchiato e le mazzancolle in guazzetto, basilico e pomodorini. Cantina in linea. Servizio spigliato.
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