Colore e nuove suggestioni nella mostra di Carmelo Conte, nel Castello Imperiali di Francavilla Fontana.
L’Amministrazione Comunale, visto il successo di critica e pubblico ottenuto dalla personale di scultura e pittura “Misteri Scolpiti”, ha deciso di protrarre al 10 aprile la chiusura. La mostra, idea e progetto del SAE, a cura di Ottorino Picardi e Antonella Zito, con il patrocinio dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Regione Puglia e Diocesi di Oria, vede ora protagonista l’arte tradizionale del Maestro, tra sacro e profano, con le opere per cui è riconosciuto a livello internazionale, con l’universo femminile protagonista, nelle sue molteplici declinazioni: Madre, Terra Madre, Donna e Madonna.
La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle ore 9 alle 11 e dalle 17.45 alle 19.45.
Domenica 10, alle ore 17.15, si terrà il finissage della mostra, a cui parteciperanno il Sindaco di Francavilla, Maurizio Bruno, e il Sindaco di Latiano, Mino Maiorano. La città che ospita la mostra, a cui Conte è legato sin dall’infanzia per aver alimentato la sua passione per l’arte e quando “anche il cielo sembrava scolpito con i fregi dei palazzi” e la sua città natale che il maestro definisce “quel lembo di terra che mi ha fatto nascere artista”. All’incontro parteciperanno, Mons. Alfonso Bentivoglio, Rettore della Basilica Pontificia Minore Maria SS. del Rosario; l’Assessore alla Cultura di Francavilla, Enzo Garganese; l’Assessore alla Cultura di Latiano, Maria Paola Ingusci; Alessandro Rodia, studioso locale, e Maria Elena Di Punzio, storica dell’arte. La serata, condotta da Giovanna Ciracì, sarà intervallata dalla chitarra di Mario e Francesco Faggiano. Infine, un brindisi offerto dalla Vineria N°1.
Tema della mostra intitolata “Misteri Scolpiti” era quello dei famosi Riti francavillesi della Settimana Santa che attraverso l’arte di Conte hanno raggiunto i luoghi in cui si svolse la vicenda di Cristo, grazie alla testimonianza di Padre Massimo Pazzini, Decano dello Studium Biblicum Franciscanum, Università Pontificia di Gerusalemme, che ha partecipato al vernissage di apertura, giunto in Italia per l’occasione, e con l’entusiastico invito a Conte di esporre nella Città Santa.
Le 8 formelle in creta e il dipinto dedicati ai penitenti scalzi e incappucciati, hanno letteralmente incantato i numerosi visitatori della mostra, compresi i circa mille studenti di ogni età in visita scolastica e i tantissimi turisti arrivati per assistere ai Riti della Settimana Santa, provenienti da Stati Uniti, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania, Francia, Svizzera e da ogni parte d’Italia (Milano, Treviso, Venezia, Carpi, Cassino, Frosinone, Avezzano, Caserta, Salerno, Catanzaro, ecc).
“La carne, il legno, il chiodo e il cielo”. Così il Maestro Conte introduce alle opere che narrano i Riti parlando di <…un abbraccio della Croce e della Madre che ha perso il Figlio. Opere da cui emerge il dolore, incastonato nell’animo e trasmesso dalla Fede. I tre chiodi trapassano le coscienze per poter giungere alla Resurrezione>. Il viaggio comincia nell’Orto degli Ulivi. . Si continua con . Nella terza formella, . La quarta opera è rappresentata dal volto sofferto di Gesù in primo piano, dalla cui fronte . Nella quinta, . Nella sesta, . Nella settima, <Gesù è morto, steso sul lenzuolo e trasportato da due confratelli con le spine sulla fronte. Tutto diventa un urlo che sconfina sul legno della croce portata a spalle da un crocifero, perdendosi nel vuoto, quel vuoto che potrà colmare trovando Dio>. Nell’ottava e ultima formella l’omaggio è rivolto alle donne che hanno perso un figlio.
Conte è definito “lo scultore del vento”. Protagonista della nuova scultura italiana e già oggetto di due tesi di laurea. Nasce il 9 Luglio 1946 a Latiano, figlio di braccianti agricoli senza terra. Dopo i primi anni di studio, grazie all’aiuto della scuola elementare che si impegna a sostenerlo economicamente, può effettuare l’iscrizione alla Scuola d’Arte di Grottaglie. Continua da
autodidatta e si ritrova a fare il madonnaro a Riccione e nel nord Italia, dove si impone con le tante mostre fino ad aprire uno studio a Milano. Sente la necessità di tornare nella propria terra e intraprende un nuovo percorso con i monumenti, fra i quali ben 12 di grandi dimensioni come “Al Carabiniere” in Francavilla, “Vittime del Caporalato” in Oria, ed altri a Pompei, Firenze, in Francia e Colombia.
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