May 7, 2025

E’ stata inaugurata questa mattina l’esposizione permanente della Camera di Commercio di Brindisi.
Di seguito l’intervento del Presidente, Alfredo Malcarne.

La bellezza ci salverà. Sono stato allenato da piccolo ad apprezzare la bellezza. Mi emozionava e mi emoziona. Mio padre – il rigoroso Dott. Teodoro Malcarne – spesso mi accompagnava in musei e a vernissage. In città a Brindisi, ma anche a Bari e un paio di volte a Roma, finché non ho iniziato a farlo da solo, senza suggerimenti e incentivi. Raramente acquistava dalle gallerie d’arte. Quelle poche volte per motivi di arredo di una casa che oggi definiremmo “vintage anni 60”.
Il collezionismo non era nelle sue corde. E sicuramente neanche nelle mie.

Quando abbiamo tentato una catalogazione delle opere in Camera di Commercio – più per motivi amministrativi che per la volontà di creare una collezione – ho iniziato a riflettere sul significato dell’operazione. Ho controllato anche il vocabolario, come facevo tanti anni fa da studente di liceo: colligere, verbo latino. Significato, legare insieme, collegare armonicamente, incatenare. È da colligere che derivano le parole collezione, collezionista, collezionismo.

Questi termini divengono quindi il traslato di un’azione dinamica manifestata da un’energia intima. Questa forza è il desiderio di tenere insieme più cose disparate oggetto di suggestioni, come scriveva Maurice Reims.

 

Ho ricordato le collezioni viste ed apprezzate nelle Camere di Commercio di La Spezia, dello storico presidente Pier Gino Scardigli, poi di Torino e infine Lecce con Alfredo Prete collega amico e presidente dell’Ente. Ho invidiato il loro orgoglio nel mostrarle. Ma l’idea di vedere le opere richiuse fra i corridoi e nelle stanze direzionali mi deprimeva.

 

Perché non farne una pinacoteca per la fruizione delle stesse fuori dagli uffici dando un’opportunità divulgativa ?

Confrontandomi con Massimo (il Professor Guastella ed io ci conosciamo dall’infanzia quando si giocava nei cortili della Sciaia ed i lunghi pali delle cozze piantati nel porto facevano da sfondo ai nostri “teatri di azione”) ho cominciato a immaginare che da una semplice catalogazione si potesse arrivare a qualcosa di diverso, di unico, di rappresentativo ed insieme suggestivo e identitario.

Una collezione e una valorizzazione del patrimonio artistico dell’Ente, utile a definirne le volontà di impegno finanziario e patrimoniale con diversi investimenti compiuti negli anni scorsi in cultura ed arte locale.

 

Sono diverse stagioni che assisto inerme all’esaltazione di mostre da “Fast food”, da “pret a porter”: dal Van Gogh in 4D al Modigliani in 5G, ogni tipo di Picasso, la visione distorta di Salvador Dalì in tutte le salse compreso il Ketchup fino a giungere ai multipli serigrafati di Warhol e le (sovra)esposizioni di Frida Kalo.

Ma noi siamo la Luce Mediterranea testimoniata da artisti come Roberto Manni. Siamo in assoluta controtendenza con i blockbuster dunque. Il che non ci spaventa, ma in assoluta semplicità e naturalezza la nostra intenzione è dare un segnale di attenzione. Ad una “bellezza artificiale” rispondiamo con bellezza autentica di opere “reali” in un luogo dove l’emozione si coniuga con la ragione, e dove si parlano i molti linguaggi con i quali si è espresso in questi anni contemporanei il mercato dell’arte che ci interessa: il nostro!

Noi la bellezza la esportiamo con orgoglio. Non la importiamo a pagamento.

Oltretutto la nostra azione rientra nella mission propria dell’Ente camerale. Ne riafferma l’identità. In un momento in cui ci vogliono accorpare, staccare il legame dal territorio.

 

Ecco perché è indispensabile impegnarsi al massimo in quello che stiamo facendo.

Per il rispetto del lavoro di chi – visionario – ci ha preceduto ed ha investito il denaro delle imprese in bellezza. Forse ignorandone i motivi. O sottovalutandoli. Un sostegno agli artisti locali diventa dopo anni patrimonio di tutti. E la bellezza sottolinea l’identità. La impreziosisce. Noi di riscontro ne siamo semplicemente orgogliosi. La vorremo riaffermare e mostrare!

Il concetto della bellezza che salverà la Camera di Commercio è questo. C’è bellezza nel vino. Nel cibo. Nel luogo. Ma è troppo “concreto” come concetto Serve una visione. Solo un’opera d’arte riesce a sublimare una emozione La bellezza come idea. Il concetto diventa visione.

E ’esemplicativo. Serve a noi per capire e far capire agli altri chi siamo.

 

Alfredo Malcarne
Presidente Camera di Commercio Brindisi

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