Oggetto: manifestazione pubblica indetta dalla FP CGIL per il giorno 21.11.’13, alle ore 15,00 presso gli uffici amministrativi di Via Napoli, 8 BRINDISI. In questi giorni, la Giunta Regionale dovrà approvare definitivamente le linee guida relative alle Società in house della Regione Puglia, scaturite da un accordo tra l’Assessorato alle Politiche della Salute e le Organizzazioni Sindacali. Si tratta di un importante risultato che propone o meglio riprende (la spending review di Montiana memoria aveva interrotto i processi di internalizzazione dei servizi sanitari) processi gestionali che custodiscono un nuovo modello di sistema sanitario e sociale che riaffida alla mano pubblica la gestione dei servizi, contrastando l’idea liberista incentrata sul mercato tipico di una logica ”compra-vendita”, dove l’ASL diviene soggetto acquirente e non produttore, teso alla esternalizzazione dei servizi. Nella ASL BR molti Servizi rimangono ancora da internalizzare, presentando una serie di criticità i cui effetti si riverberano sulla qualità dei servizi da erogare e sui Lavoratori interessati. Ma veniamo ai fatti: Sistema Emergenza/Urgenza 118. Vale la pena ricordare a tutti i livelli istituzionali che la FP CGIL di Brindisi aveva già avviato una vertenza sul 118 che prendeva le mosse dall’ ART. 36 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA: “ Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa….”. Ciò in conseguenza del fatto che i LAVORATORI del 118, mascherati da volontari, percepivano e percepiscono remunerazioni da puro sfruttamento ed in più non gli vengono garantiti nemmeno i diritti minimi: previdenziali, assicurativi, ferie, riposi, infortunio, malattia, permessi,ecc. Questa perdurante situazione, se non viene modificata, rischia di avere una pluralità di conseguenze negativi su tutto il sistema emergenza/urgenza 118 e principalmente sui Lavoratori e sulle loro famiglie che rischiano di essere definitivamente derubati del loro futuro. Come si può mai pensare che tale servizio possa essere tenuto in vita da personale volontario? Servizio ADI. Nel mese di luglio 2013 si è addivenuti ad un importante accordo presso l’Assessorato alle Politiche della Salute, che strutturava con contratto di lavoro part – time a tempo indeterminato i lavoratori del Servizio ADI, che per anni svolgevano la professione con contratti di lavoro atipici e stipendi di puro sfruttamento. Tuttavia la situazione lavorativa del personale ADI rimane critica a causa di una gestione aziendale del tutto insoddisfacente. Inoltre, l’impegno della ASL BR e della Regione prevedeva un “Progetto di Sperimentazione Gestionale del Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata”, attraverso la costituzione di società mista a capitale pubblico e privato, anche perché l’appalto è ancora illegittimamente prorogato. A tal proposito è necessario ripercorrere la storia dell’affidamento del servizio ADI. La storia, appunto,risale al 2008 data in cui il Servizio in oggetto veniva assegnato, in seguito a regolare gara, alla ATI ALISER MEDICASA, con validità triennale ( sino all’ottobre 2011). In data 29.10.2010, con decorrenza 01.01.2011,il contratto in essere veniva rescisso, salvo la proroga dello stesso al fine di assicurare il servizio LEA per il tempo necessario ad ottenere la decisione della Corte Costituzionale in merito alla eventuale internalizzazione del servizio. Il capitolato d’appalto prevede – come per legge – una sola proroga di 6 mesi. La decisione che bloccava tale processo veniva pubblicata nella primavera del 2012. A tutt’oggi tale Società cura il servizio già richiamato sulla base di un affidamento diretto e con pagamento a singola prestazione (come noto in tema di rinnovo o proroga dei contratti pubblici di appalto non vi è alcuno spazio per l’autonomia contrattuale delle parti, ma vige il principio che, salvo espresse previsioni dettate dalla legge in conformità della normativa comunitaria, l’amministrazione, una volta scaduto il contratto, deve, qualora abbia ancora la necessità di avvalersi dello stesso tipo di prestazioni, effettuare una nuova gara ( salva la limitata proroga di cui sopra). Anche nella materia del rinnovo o della proroga dei contratti pubblici di appalto non vi è spazio per l’autonomia contrattuale delle parti, in relazione alla normativa inderogabile stabilita dal legislatore per ragioni di interesse pubblico; al contrario, vige il principio in forza del quale, salve espresse previsioni dettate dalla legge in conformità della normativa comunitaria, l’Amministrazione, una volta scaduto il contratto, deve, qualora abbia ancora la necessità di avvalersi dello stesso tipo di prestazioni, effettuare una nuova gara. L’abrogazione dell’art. 6 della L. n. 537/1993, ad opera dell’art. 23 della L. n. 62/2005, ha sostanzialmente sancito un generale divieto di ricorrere surrettiziamente a procedure negoziate, mediante l’estensione temporale della durata di un affidamento pregresso.) Servizio CUP. Il CUP è un servizio delicato e fondamentale per tutto il sistema sanitario. In più i costi sostenuti dalla ASL BR per assicurare l’esternalizzazione del servizio sono alti e la FP CGIL è pronta a dimostrare che internalizzando il medesimo servizio si può addivenire ad un significativo risparmio di gestione. Basterebbe mettere a confronto il costo di ogni singola postazione CUP con lo stipendio mensile percepito da ogni lavoratore, per rendersi conto quanti risparmi di esercizio si produrrebbero attraverso una gestione diretta del servizio da parte della ASL BR. Il tema della riconversione e riqualificazione della spesa deve interessare tutta la P.A. e nella fattispecie la ASL BR. In più, la FP CGIL di Brindisi nutre anche forti perplessità sulla gestione complessiva del servizio in questione, tenuto conto che a fronte di una esternalizzazione del servizio, si assiste anche ad una duplicazione dei costi in quanto ben 9 (nove) dipendenti – quindi pagati dalla ASL (alcuni con profilo sanitario) – occupano posti destinati ai soli dipendenti SVIMSERVICE SPA. Ma il fatto più grave è che a fronte di tale insanabile situazione esiste una platea di “somministrati attivi per rotazione” che rischia di essere espulsa dal circuito lavorativo, poiché l’Ente appaltante al compimento dei 36 mesi lavorativi degli stessi somministrati, non intende più avvalersi di nessun tipo di rapporto lavorativo. A tal proposito, è opportuno chiarire fin da questo momento che la FP CGIL non permetterà a nessuno di espellere questi lavoratori “somministrati attivi” dal circuito lavorativo ed anzi invita la ASL BR e l’Assessorato alle Politiche della Salute di trovare – nell’immediato – soluzioni operativamente percorribili per stabilizzare anche questi lavoratori. Una soluzione può essere quella sopra rappresentata, ovvero di utilizzare i dipendenti ASL per le funzioni per cui sono stati assunti, liberando posti per i lavoratori somministrati…..!! Questa Organizzazione Sindacale è consapevole che la sensibilità istituzionale dimostrata dalla Regione Puglia in tema di salvaguardia dei posti di lavoro saprà intervenire in tal senso. Attività di pulizia. Anche questo Servizio rientrava tra i primi segmenti operativi contenuti nel crono programma aziendale che doveva essere internalizzato. Purtroppo, in questi mesi si è assistito ad un comportamento singolare da parte della ASL BR, avendo la stessa inopinatamente sottoscritto una convenzione CONSIP in data 12 agosto u.s, e cioè alla vigilia della internalizzazione del Servizio Pulimento. Pertanto, la vertenza dei Lavoratori interessati deve trovare soluzioni immediate, addivenendo alla internalizzazione del servizio eludendo cambi di appalto con altre ditte, che allungherebbero sostanzialmente il passaggio dei Lavoratori interessati nella società in house “Sanitaservice ASL BR”. Per tale ragione invitiamo tutti i Lavoratori interessati a sostenere la piattaforma rivendicativa della FP CGIL, partecipando alla manifestazione in argomento. Inoltre, la Funzione Pubblica CGIL non vuole nemmeno abdicare all’idea di internalizzare altri servizi appaltati quali: Ristorazione; Manutenzione; trasporto dei malati oncologici; ecc. Infine, la stessa chiede al Presidente della Regione PUGLIA e all’Assessore alle Politiche della Salute di rivedere le proprie posizioni in merito alla mancata o non prevista internalizzazione dei Servizi di Riabilitazione Psichiatrica. Nella ASL BR, per esempio, i Servizi di Riabilitazione Psichiatrica sono stati affidati nel tempo ad alcuni Enti e Cooperative senza nessun bando di gara (!) e quindi perché non decidere di affidare alla mano pubblica tale importante e delicato servizio core? Per tutte le ragioni sopra rappresentate, la FP CGIL ha deciso di proclamare la manifestazione in oggetto specificata, al solo fine di contribuire ad accelerare, senza indugi, il processo di internalizzazione dei servizi sanitari opportunamente e virtuosamente deciso dalla Giunta Regionale Pugliese.
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