Una serata bellissima, giovedì 28 giugno 2018, a palazzo Nervegna alle 18,30,in occasione dell’incontro pubblico, promosso dall’associazione “Io Donna”, da sempre attiva e sensibile ai diritti delle donne, qui rappresentata da Lia Caprera, che ha illustrato alla sala gremita dalle tante donne e uomini presenti, il laboratorio teatrale interculturale ” Intrecci”.
Insieme, per la prima volta a Brindisi in uno spettacolo emozionante, ricco di valori di uguaglianza e solidarietà, donne italiane e migranti, in perfetta armonia di voci, lingue, gesti, parole, volti, sorrisi e colori ,si sono unite, pur nelle diversità, ma con tanto in comune, come per incanto, per opera dell’attrice e regista brindisina Sara Bevilacqua, ideatrice inconfondibile e conduttrice intensamente creativa dell’evento multietnico, che ha anche coordinato il lavoro di fotografia e riprese video.
Questa preziosa occasione culturale ci è apparsa subito, nella meraviglia collettiva, del tutto nuova per la città e può rappresentare, anche per la coincidenza, quasi simbolica e di buon augurio, con la nuova amministrazione comunale, guidata da Riccardo Rossi, un punto inedito e importante da cui partire per ricostruire e rilanciare Brindisi. L’evento che ha dato luce ai destini sofferti e spesso invisibili delle donne straniere, Angela (Camerun), Bernice (Liberia), Vanessa, Valentine, Makoye (Costa d’Avorio), Viola, Esther (Albania), Agbadou, Rachide (Nigeria) e alle poesie e monologhi delle italiane, Debora, Mara, Feliciana, Fiorella, Giusy, Grazia, Katia, Veronica, Laura è stato possibile grazie al Progetto di rete “Trame solidali”, di cui è referente Danila Baldacci, intervenuta in modo ampio e preciso, nel corso dell’iniziativa.
Il nome “Intrecci” si ispira al monologo di Paola Klug, che nell’intrecciare i capelli delle donne, vede un modo per “…intrappolare il dolore nella matassa “ e lasciare fluire la loro tristezza nel vento …. E cosi’ è stato, per le donne migranti che vivono a Brindisi, nel superare, con il linguaggio teatrale e l’espressività artistica e poetica, attraverso la parola e la cultura, le indicibili sofferenze e violenze che hanno vissuto fino in Libia, attraversando l’inferno, per arrivare qui tra le nostre braccia.
Nel corso della serata abbiamo potuto ammirare una bella Mostra fotografica, a cura di Domenico Summa, che ha seguito con il suo ineffabile sguardo, alcune fasi del laboratorio, svoltosi nella splendida sede del Chiostro di S. Paolo Eremita e la proiezione di un suggestivo video-documentario, a cura del regista Daniele Guadalupi. Proprio la visione del video, realizzato con grande abilità creativa, nel montaggio e nel risalto dato alle storie, ci ha commosso nella trama di testimonianze delle donne migranti e italiane, unite contro la violenza maschilista e razzista che non ha confini, in un racconto corale dove le vite delle donne si assomigliano e si incontrano nel tempo presente tra un passato, spesso disperato e un futuro che stenta ancora a immaginarsi.
L’atmosfera è stata emozionante, con una grande partecipazione e la presenza del neo sindaco Riccardo Rossi, accolta calorosamente. Le testimonianze forti e toccanti delle donne africane e albanesi si sono, poi, susseguite, dal vivo, con l’aiuto delle traduttrici Maria Grazia Capraro e Roberta Trotti, nel racconto delle loro vite, attraverso la fuga dalla violenza per approdare in Italia, affrontando con coraggio la sofferta scelta di emigrare alla ricerca di un futuro migliore. Storie vere che hanno fatto riflettere nel profondo tutte le donne , ma anche gli uomini presenti. La volontà di emigrare, infatti, a rischio della loro stessa vita, pur di lasciarsi alle spalle una condizione, insostenibile, è ancora più difficile per le donne, ma è l’unica scelta, drammatica e ineludibile, che muove milioni di donne e uomini, in un destino universale.
Nell’evento Intrecci ha, senz’altro, prevalso il confronto magico tra le differenze, per il benessere comune, al riparo da politiche razziste, sessiste, xenofobe, attraverso abbracci, sorrisi, conoscenze, vicinanza ed empatia tra le donne tutte, insieme alla Brindisi che vuole cambiare.
Rosella Apruzzi
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