April 30, 2025

… e poi continuo a chiedermelo … ce la faremo? … si, credo di si … saremo fra quelli che potranno raccontare come eravamo prima della pandemia? … molti lo saranno …
e sarò anche io fra quelli scelti per sopravvivere? … difficile dirlo … e perché io si e altri no? … mistero … e se sarà così, perché? … per fare cosa? …
per migliorare? … troppo generico …
per liberarmi di qualche vizio? … troppo poco …
per cambiare completamente modo di essere? …troppo …

 

certo il massimo sarebbe rifarsi ad esempi illustri …
un altro libro, un’altra peste: 1630, Milano, le strade piene di moribondi abbandonati senza nessun aiuto e sfigurati dalla malattia, Lorenzo Tramaglino, detto Renzo, si guarda intorno ed ad un tratto ne vede uno “… da parte, su una materassa, involtato in un lenzuolo, con una cappa signorile addosso… lo fissò, riconobbe Don Rodrigo … “
e cosa fa a quel punto Renzo? … prega per lui …
prega per la persona che gli ha rovinato la vita e che lui odia di più … se Renzo si salva, ci dice Manzoni, è perché deve cambiare, deve essere capace di trasformare le proprie passioni …
deve essere indulgente, misericordioso …
io non chiedo e non credo tanto … però penso che l’ottimismo per funzionare deve necessariamente avere delle prospettive …
o no? …

 

senza tutte queste domande e queste consapevolezze cosa resta? … un inno di Mameli su un balcone …
un va pensiero su un altro …
un immancabile bella ciao che va bene sempre e fa molto solidarietà di sinistra (che se dico forza Italia vuoi vedere che mi scambiano per un berlusconiano) …
e allora? … va bene, sentiamoci tutti sulla stessa barca, gridiamolo, cantiamolo, facciamo flash mob a distanza ma …
ma poi sulla stessa barca cerchiamo di rimanerci anche dopo che il codiv-19, la peste del 2020, sarà passata …
utopia? … si, forse si …
e allora senza scomodare i massimi sistemi esistenziali qualcosina facciamola …

 

dopo aver messo a posto i libri, i cassetti, i chiodi, i vestiti, i cd, gli attrezzi da lavoro ,le sciarpe, le cravatte, gli appunti, i biglietti da visita sparsi ovunque … mettiamo a posto la rete …
ripensiamola …
cominciamo ad usarla in modo gentile …
diamogli un’anima …
facciamo capire agli odiatori, ai dietrologi, agli uno vale uno e ai cospirazionisti che non hanno ragione …
facciamogli capire che il futuro non deve e non può essere così come vogliono …
che siamo migliori di quanto pensano …
che se spendiamo qualche ora con tastiera e video non è per buttare via il tempo che ci rimane (speriamo molto) …
che non dobbiamo necessariamente diventare più cretini …
che la rete è anch’essa una opportunità …
che internet è si una piazza virtuale ma che in piazza non si grida, non si insulta, non si sparano cazzate a più non posso …

 

se sopravviviamo (e sopravviveremo) dovrà esserci un motivo …
i cretini sono pesanti …
cerchiamo di ritrovare una leggerezza intellettuale che non sia stupidità…
impegniamoci se altro non possiamo fare …

in Youth di Sorrentino, Fred Ballinger ottantenne direttore d’orchestra rispondendo a Jimmy Tree , trentaquattrenne divo hollywoodiano, dice che la leggerezza per ogni uomo è una tentazione irresistibile …

 

ce la faremo, sono d’accordo …
ma con leggerezza e intelligenza …

 

(Questo pezzo è stato scritto con sottofondo di Satie su Bose nella giornata di lunedì,16 marzo 2020, secondo mese di pandemia).

 

Gegè Miracolo

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