September 13, 2025

Sarei ipocrita a dire che non siano ore difficili, ma siamo consapevoli di aver dato davvero il massimo per avere l’opportunità di cambiare questa città.

Purtroppo ci sono dei giochi e delle logiche in politica che noi non conosciamo e non avevamo intenzione di conoscere.

 

Abbiamo provato a fare questa campagna elettorale con le stesse modalità e gli stessi principi con cui papà ha portato avanti la sua vita, le sue aziende, la squadra di basket e in cui noi figli ci rivediamo totalmente: professionalità, lavoro, onestà, educazione e rispetto.
Non è bastato, probabilmente non sono i principi che ti permettono di avere successo in politica, ma non avremmo mai potuto rinunciare a nessuno di essi.
Se da figlio il fatto che mio padre non sia il sindaco di questa città mi da senza dubbio più serenità, da cittadino sono molto affranto e convinto che Brindisi abbia perso la più grande opportunità degli ultimi decenni di essere rappresentata con onore e rispetto in Regione e in Italia, uscendo finalmente dall’oblio e dalla sporcizia degli ultimi anni, che ancora ci fanno addirittura rimpiangere i tempi del “contrabbando”.

 

 

Ho visto una piazza gridare “chi non salta Emiliano è” e “brindisi ai brindisini” mentre un francavillese a capo della coalizione veniva intervistato. Ho sentito inneggiare alla legalità e la trasparenza mentre il sindaco arrestato il 5 Febbraio, per delle tangenti prese per ripagare i propri debiti, veniva intervistato e parlava (senza vergogna) di “rivincita”. Ho sentito dire “a vincere siamo sempre noi” a personaggi che hanno devastato la nostra città e che hanno si sempre vinto, ma sulle spalle dei Brindisini.
Ho visto e sentito parlare gente che avrebbe fatto piú bella figura a stare in silenzio, senza il briciolo di un’idea, un programma, di una competenza, di una storia, di un congiuntivo.

 

I cittadini hanno scelto e la loro scelta va rispettata, ma come diceva Aristotele “ogni popolo ha il governo che si merita”, e in questo momento Brindisi si merita questo.

La sconfitta elettorale non è tanto grave quanto la sconfitta contro l’ignoranza, la disinformazione e la disonestà, elementi troppo radicati nel nostro territorio e che necessitano per essere debellati una battaglia molto piú lunga e complessa.
Sono amareggiato principalmente dal fatto che molta gente si sia fatta ingannare dalle menzogne e dalle falsità dette su mio padre negli ultimi mesi, senza mostrare la minima volontà di informarsi e conoscere la realtà dei fatti.

 

È stato etichettato come “Servo dell’Enel” per la sponsorizzazione(precedente alla sua entrata in società) della squadra di basket della città, fiore all’occhiello di Brindisi e portata avanti con immensi sacrifici familiari.

È stato accusato di essere “Pieno di debiti” , anche a fronte di un bilancio consolidato depositato presso la camera di commercio che dimostra totalmente il contrario e di un rating AA di tre aziende che rappresentano da 20 anni una ottima realtà pugliese.
La definizione di “servo di Bari”, legata all’endorsement del presidente della Regione Puglia è l’ultimo degli squallidi modi utilizzati dagli avversari per dare “brindisi ai brindisini”: gli stessi che ci hanno portato in questa situazione e che ci fanno denigrare da una nazione intera.

 

 

Avete creduto a delle calunnie diffamanti e vergognose che mio padre non meritava. Si puó decidere di non votare per svariate ragioni ma questo modo di fare politica è davvero avvilente, anche se purtroppo ‘vincente’.

C’è bisogno di informarsi, conoscere, leggere, altrimenti rimarremo sempre schiavi di chi fa della menzogna e l’ignoranza i propri cavalli di battaglia.

 

 

La sua risposta a questo vostro comportamento è stato peró il piú grande insegnamento che un figlio possa ricevere.
Ha dato a tutti, come titolava un giornale qualche anno fa, una “lezione di stile” per me indimenticabile e piú importante di qualsiasi vittoria.

 

Sono certo che il nostro modo di fare, onesto, educato, rispettoso e professionale possa perdere nel breve periodo ma mai nel lungo. Sono certo che questa campagna abbia risvegliato l’orgoglio di molti Brindisini fino a poco tempo fa ormai rassegnati alle condizioni di questa città.
Si ripartirà da lí, e non da un sindaco che dopo due mesi di campagna elettorale alla domanda “quali saranno le prime azioni della sua amministrazione” continua a rispondere “non lo so, ma sposteremo la sede da Palazzo Nervegna al Municipio”.

 

In bocca al lupo Brindisi, prima o poi, ce la farai. ⚪️🔵

 
“Il nostro problema è che se dalla nostra Panda vediamo un uomo in Ferrari non ci adoperiamo per avere anche noi una Ferrari ma facciamo di tutto per far in modo che anche lui inizi a guidare una Panda”.

 

Alessandro Marino

10 Comments

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    Giuseppe
    21 Giugno 2016

    Alessandro, a Brindisi la politica non è mai esistita, almeno quella vera che dovrebbe occuparsi delle necessità della “Polis”. Brindisi è sempre stata in mano a disonesti e gaglioffi che l’hanno svenduta pezzo dopo pezzo, da quasi sessant’anni ad oggi. Non è un caso che si sia ormai perso il conto di tutti i sindaci che hanno soggiornato in Via Appia più o meno a lungo. Una buona parte dei brindisini è ovviamente connivente con quei personaggi o con i loro sodali, galoppini o servi, connivenza dettata o da ingenuità o dalla stessa malafede dei loro fari.
    Brindisi non merita Nando Marino, questo è certo, ed è meglio che sia rimasto fuori da quel coacervo di spregiudicati interessi che non hanno minimamente in conto il bene della città.

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    Andrea
    21 Giugno 2016

    Ciao Alessandro, non credo tu possa ricordarti di me, ma io mi ricordo di te e tuo fratello piccolini quando ai tempi delle scuole superiori venivo a trovare un nostro comune amico all’epoca vostro dirimpettaio. Io ormai da anni risiedo a Milano e, ovviamente, non voto più a Brindisi. Sarò onesto, se anche avessi votato lì non avrei votato per tuo padre, ma non perché non lo ritenga una persona seria e onesta.
    Credo però che tu abbia ragione quando dici che ogni città ha il governo che si merita. Purtroppo la nostra è una città strana, in parte davvero masochista, in cui, peraltro, l’emigrazione ha giocato un ruolo chiave, favorendo la partenza verso altri lidi di gran parte della gente con un minimo di cultura e facendo restare giù, in buona parte, gente dal background culturale perlomeno discutibile. Per fortuna tua e della tua famiglia, tuo padre è una persona seria e non ha niente da dimostrare a nessuno, stante la sua carriera e le cose che ha saputo costruire negli anni e ritengo che, paradossalmente, a fare il sindaco avrebbe solo potuto rimetterci la faccia, vista la “feccia” con cui gli sarebbe toccato avere a che fare.
    Un caro saluto
    Andrea

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    Brindisinità a chi?
    21 Giugno 2016

    Alessandro,
    Secondo il mio modestissimo parere tuo padre ha perso la campagna elettorale per i seguenti motivi:
    1) Ferrarese;
    2) la campagna diffamatoria e totalmente di parte di una testata giornalistica;
    3) Se avesse candidato nella sua lista tutta gente nuova, avrebbe preso più voti;
    4) Probabilmente in questo momento avere avuto come sponsor Emiliano, non è stata una buona idea;
    5) Nella sua lista c’erano vecchi elefanti che poco hanno portato.
    Come imprenditore e dirigente sportivo, credo proprio che tuo padre non si possa discutere, personalmente in questa tornata elettorale, mi sono preso la libertà di non essere preso per l’ennesima volta per il c… e non ho votato, ma se lo avessi fatto, avrei dato il voto a tuo padre. Questo perché è da anni che i sindaci che abbiamo votato ci hanno tradito appunto. Per il bene della città e per voi figli ( io ho circa l’età di tuo padre), spero di essermi sbagliato e quindi che questa amministrazione faccia bene.
    Un tuo vicino di casa
    PS. Spero che tuo padre si sfoghi facendo uno SQUADRONE 🙂

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    paola
    21 Giugno 2016

    Ciao Alessandro, nn ci conosciamo anche se siamo cugini…leggo la lettera di un figlio da madre, la tua lucidità é importante nella tua vita per difendere i valori e il bene che ti circondano, é il punto di partenza per mantenere l’onestá come un principio primario nn barattabile mai con il potere. Si perde un’olimpiade per un decimo di secondo…ma chi è convinto di valere ricomincia il quadriennio…..lungo, faticoso, bello!

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    Carlo
    21 Giugno 2016

    Complimenti per la lucida analisi. Brindisini con 50 anni in più sulle spalle ancora non capiscono cosa vuol dire esprimere una consapevolezza anche nel voto cittadino, preferendo raccogliere pochi euro dal primo troglodita che si improvvisa candidato piuttosto che far valere un diritto per il quale i nostri nonni hanno dato la vita. Una volta lessi un motto che ho fatto mio: io non perdo mai, o vinco o imparo. E tuo padre, come te ed anche me, potra far tesoro di quanto vissuto. Io ho capito, ad esempio, che non ci si improvvisa in un paio di mesi ma che già da adesso è il momento di radunare i Brindisini degni di nota, quelli che il congiuntivo lo conoscono bene, e proporre un discorso serio e costruttivo senza attendere una prossima sopraffazione da parte di questo orrore civico. Ci credo, ci spero e voglio provarci… Perdere non è un problema, perché, come diceva Pannella “il crimine più grave è stare con le mani in mano”

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    Marco
    21 Giugno 2016

    Alessandro, sono il cognato di tua nuora.
    L’amore di un figlio verso il padre é sicuramente apprezzabile ma molte volte, come tutte le passioni, fa perdere di lucidità!
    Ti faccio domande che spero tu ti sia già dato dandoti una risposta verosimile:
    Come mai è stato scelto tuo padre come candidato ?
    Ritieni giusto che non vi sia stato alcun metodo democratico in tale processo di candidatura ?
    Quanto è costata realmente la campagna elettorale ?
    Chi l’ha pagata ?
    Conosci fedina penale ed interessi dei candidati consiglieri eletti o in posizione per essere eletti tra le liste di supporto a tuo padre ?

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    Gabriele
    22 Giugno 2016

    scusate se mi intrometto, ho letto una frase “agghiacciante” Scusa Marco, ma come diavolo fai ad essere il cognato della nuora di Alessandro??? PS: Nando Marino ha perso anche per la sua aria di supponenza da primo della classe, Con quella fissa di ripetere ad ogni istante che lui era un imprenditore prestato alla politica non ha fatto breccia nel cuore della “ggente” dei quartieri popolari e, come Carluccio, ma anche Raggi insegnano, oggi è lì che bisogna andare a prendere i voti…

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    Mafaldo
    22 Giugno 2016

    Caro Alessandro , concordo con Gabriele ; seguendo da molto lontano la campagna elettorale è questa la percezione che immagino gli elettori abbiano avuto , una persona si capace ma a volte distante dai reali problemi “della ggente” . Quello che ammiro è invece il coraggio di Nando Marino di metterci la faccia , nonostante i problemi della sua coalizione , con un PD ridotto ad un cumulo di macerie , nonostante si dicesse che egli fosse un corpo estraneo rispetto al centro-sinistra . Ecco la vera sfida è lavorare per il futuro di questa città iniziando dalla opposizione . Dimostri ora che ama la città e porti quindi avanti il suo progetto politico MA stia attento ai suoi tanti OPACHI compagni di viaggio ( al pari della coalizione della Carluccio ) e non si chiami fuori poiché sconfitto. Personalmente invece sono convinto che lo tsunami 5 stelle nella nostra città sia solo rimandato .Sono loro la vera novità della politica , sono loro che parlano con parole semplici ai cittadini …lontani dal voto di scambio.
    La ggente è stufa dei partiti come li abbiamo conosciuti negli ultimi decenni ; spazzando via sinistra-radical chic , cancellando FORZA ITALIA che pure a Brindisi prendeva valanghe di voti. Il PD farà la stessa fine ….sta cambiando la percezione della politica e più tardi cambierà inesorabilmente anche a Brindisi.
    Si hai ragione il lavoro paga sempre , quello onesto sicuramente , magari non è necessario nella vita avere una Ferrari….magari una Mercedes o BMW andrebbero bene .

    In bocca la lupo quindi a VOI e a tutti i brindisini di buona volontà

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    Omar
    22 Giugno 2016

    In una città “normale” si sarebbe giunti ad un ballottaggio tra Marino e Alparone oppure Rossi, visto che attorno alla Carluccio si era raccolta, in maniera più o meno diretta, buona parte del vecchio e del marcio dell’amministrazione precedente…ma in una città in cui per due tornate elettorali consecutive il candidato che raccoglie il maggior numero di voti è il figlio (sia pure incensurato) di un boss della Sacra Corona, le cose procedono diversamente….

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    Claudio
    22 Giugno 2016

    Ciao Alessandro,
    Tuo padre aveva realmente una grande occasione per dare una vera sterzata. Bastava non accomunarsi ai mestieranti della politica e scegliere di partecipare con una lista veramente nuova e staccata dai partiti ( lo stesso poteva fare l’ Avvocato Massari… ) .in fondo, permettimi, ma la sua coalizione non era poi diversa da quella degli ultimi avversari. La maggioranza dei Brindisini ha votato per Rossi o M5S ma le assurde regole elettorali hanno consentito che a decidere fosse il 20% degli elettori. Tuo padre è certamente persona onesta e capace ma ho la sensazione che sia stato usato…. Io al ballottaggio non ho votato perché non ho voluto contribuire a portare in mia rappresentanza alcuni componenti presenti in entrambe le coalizioni. E come me , tanti.