May 1, 2025

La morte di un giovane uomo di 27 anni è sempre un grande dolore. Anche se non lo conosciamo, non ci abbiamo mai scambiato una parola, non ci siamo mai detti una sola volta “ buongiorno, caldo oggi eh? “.

Caldo appunto. Quando questo giovane uomo muore di lavoro a causa del clima torrido la tragedia è compiuta. Inevitabilmente ci tocca fare i conti con le nostre mancanze, chiederci se abbiamo fatto abbastanza per cambiare l’ordine delle cose o se ci siamo resi complici, per stanchezza, pigrizia, e tante altre cose, di un sistema dove si grida all’ingiustizia e si invoca un mondo migliore solo nel momento in cui la tragedia si concretizza.

No, non è una polemica la mia ma una riflessione personale che ho il piacere di trasformare in parole scritte.

Si, perché poi mi vengono in mente le polemiche e i “ prima gli italiani”, “ dignità per tutti e tutte”, e “aiutiamoli a casa loro”. Ma non vedo differenze, le morti che si susseguono non hanno nazionalità:
ieri si chiamava Paola Clemente oggi si chiamano Camara Fantamadi, Mimino Rizzo, Antonio Valente.

La lista è troppo lunga.

Serve una riflessione e azione concreta: lavori sottopagati ma che diventano necessari per molti e molte perché significano sopravvivenza ma senza dignità.

E mi chiedo se ho fatto abbastanza per contrastare le ingiustizie. Per garantire il percorso che porta una vita sufficientemente dignitoso per tutti e tutte.

Potrei andare avanti con le considerazioni ma è davvero tempo di svoltare. Basta chiacchiere.

 

Anna Maria Calabrese
Capogruppo e Consigliera comunale Brindisi Bene Comune

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